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Nabacchio s'è dimenticato il titolo della sua recensione di Tales From The Borderlands: Episode 2 - Atlas Mugged

Le cose belle di Tales From The Borderlands: Episode 2 - Atlas Mugged si esauriscono più o meno tutte nei minuti che impiega ad arrivare alla sigla d’apertura. Una è il fatto che Telltale ha capito che la pubblicazione a episodi è controproducente e fastidiosa se ti fai vedere una volta ogni quattro mesi (a questo proposito vorrei salutare un casino Kentucky Route Zero, ovunque esso sia) e ha deciso di fornire un rapido recap del primo episodio, con tanto di battutina meta (che per altro non fa ridere, visto che alla fine ti ricordi comunque poco del primo episodio). L’altra è proprio la sigla d’apertura di per sé, che arriva alla fine di una sequenza piuttosto ganza e funziona discretamente, anche grazie a un’ottima scelta musicale.

Dopo la sigla, i due protagonisti e i loro accompagnatori-macchietta prendono due strade diverse… ora, vi ricordo che la storia di Tales From The Borderlands viene effettivamente narrata da Rhys e Fiona al loro rapitore, quindi le scelte del gioco sono svuotate in partenza di qualsivoglia peso e, bene o male, il pathos delle scene concitate viene meno, anche perché, come da tradizione, i QTE sono sempre piuttosto blandi.

https://youtu.be/n7boDIPaiEo

Comunque, dicevo: dopo la sigla, i due (w/macchiette) si separano, e questo significa che, a differenza di quanto avveniva nel primo episodio, dove ognuno raccontava il suo cammino verso la stessa situazione, qui i due si alternano e raccontano la loro fetta di storia, senza contraddittorio e senza “approfondimenti”. Una bella fregatura, dato che i due momenti non offrono granché in termini di ritmo e scene memorabili, ma si limitano ad approfondire un pochino i due co-protagonisti e a sfruttare più o meno bene le comparsate dei volti noti di Borderlands.

Il tutto va avanti senza dare granché in pasto al giocatore, che si tratti di gameplay o di quelle scelte morali che hanno sempre arricchito le avventure Telltale. Le due cose sono presenti, certo, ma in una misura talmente ridotta e con un peso talmente irrisorio che non si sentono quasi. Anche perché, voglio dire, l’ambientazione non lascia certo molta libertà di manovra, e se da un lato Fiona ha a che fare con sua sorella e le conseguenze del primo episodio, dall’altra Rhys ci fa capire una volta di più che siamo in un mondo dove non c’è bianco o nero, ma solo grigio: la pugnalata alle spalle è sempre dietro l’angolo, e quasi tutte le risposte possibili sembrano lasciare aperto uno spiraglio che ci lasci l’ultima parola, quando ci servirà. Anzi, senza “sembrano”, visto che sappiamo “quasi” come andrà a finire.

Immagine standard da press kit che troverete in tutte le recensioni.

Ad ogni modo, l’episodio scorre via con una verve desolante, lasciando ben poco, fino a quando un colpo di coda non risolleva il finale. Non solo perché si procede a piccoli passi verso la tanto agognata chiave della Cripta, che porterà inevitabilmente a indicibili ricchezze e immani rotture di scatole, ma soprattutto perché il gioco ci pone davanti la prima scelta morale davvero pesante da quando è iniziata la stagione. Peccato che immediatamente dopo arrivi il cliffhanger e chissà quando arriverà il nuovo episodio, ma comunque non posso mica sempre stare qui a lamentarmi.

In buona sostanza, comunque, questo secondo episodio di Tales from the Borderlands è come un secondo episodio bruttino per una serie TV: il pilota mette le basi e, insomma, staremo a vedere; il secondo aggiunge qualcosina qua e là, ma è talmente poco e talmente distante nel futuro che, insomma, vai a sapere, però meh. Se siete tra quelli che stanno aspettando qualche episodio prima di cominciare, il consiglio è di aspettare ancora: Tales From The Borderlands, nonostante partisse da premesse interessanti e dall’incontro di due mondi apparentemente affini, ad oggi non ritrova le qualità di Telltale e sfrutta le comparsate degli antieroi Gearbox giusto per tenere svegli di tanto in tanto. Anche perché in tutta onestà, e sono il primo a trovarlo strano, è anche difficile ridere. In un Borderlands. Boh.

Ho giocato a Tales From The Borderlands: Episode 2 - Atlas Mugged grazie a un season pass per PC fornito da Gearbox Software. No bug, no sbattimenti, tutto buono nei canoni a cui ci ha abituato Telltale. L’episodio è cortino, credo non superi l’ora e mezza, ma onestamente sembra che duri almeno il doppio. Se il voto vi sembra alto è perché è principalmente un voto alla speranza. La mia. Di farmi tornare la voglia della roba a episodi.

Voto: 6