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New Super Luigi U è splendido, eh, ma anche basta

La mia prima oretta di gioco con New Super Luigi U si è svolta all'insegna del meh. C'avevo proprio addosso una sensazione di “mh, che palle”, sconfortato dal fatto di stare sostanzialmente giocando sette mesi dopo la stessa roba, con oltretutto sulle spalle il peso di aver visto uscire quattro New Super Mario Bros. in sei anni, o se vogliamo anche sette Mario nello stesso arco di tempo. Non è poco, ed è anzi stato abbastanza – nonostante io abbia saltato New Super Mario Bros. 2 - per farmi ritrovare lì davanti allo schermo, con un GamePad stretto fra le mani, seriamente sull'orlo della noia e del mabbasta, con quella forte sensazione di “forse potevo accontentarmi di New Super Mario Bros. U”. Per fortuna, venti ore dopo, mi sento di poter dire che no, non potevo accontentarmi e ho fatto bene ad andare avanti, ma, caspita, c'è mancato un soffio.

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Nel valutare New Super Luigi U, bisogna insomma partire dall'assunto che l'epoca di Nintendo che fa i seguiti solo quando se ne sente davvero il bisogno e c'è sul serio qualcosa di nuovo da dire, beh, è un po' finita. Ammesso che sia mai realmente esistita. Mario è un brand sfruttato in lungo e in largo, è il marchio che garantisce più vendite in assoluto alla casa di Kyoto e, comprensibilmente, lo si munge il più possibile. Da un lato, forse, la cosa fa perdere un po' di poesia a tutto quanto, ma dall'altro, ehi, non c'è niente di male, quantomeno non più di quanto ce ne sia nel veder uscire ogni singolo anno un Call of Duty, un Assassin's Creed e orde di giochi sportivi, insieme a tanti altri seguiti assortiti dalla cadenza meno regolare. E tutto sommato non c'è nulla di male neanche nella decisione di darsi ai DLC. Non c'è nulla di male perché, fino a quando la qualità rimane quella, sopraffina, che Nintendo sa quasi sempre garantire, siamo a posto. Poi, certo, uno può non sentirne il bisogno e può perfino rimanerci molto male se il nuovo Mario 3D per console casalinghe si rivela essere una semplice rielaborazione dell'ultimo uscito su console portatile, ma, ehi, è il mondo moderno, c'è la crisi, facciamocene una ragione.

Di contro, a Nintendo va comunque dato atto del fatto che, appunto, la qualità è quasi sempre sopraffina e sembra sempre esserci dietro il tentativo di dar vita a giochi che abbiano un senso e non siano completamente figli della fotocopiatrice. Anche l'approccio al DLC, in questo senso, è indicativo, perché molto più simile a quello di una Firaxis o una Blizzard che a quello del contenuto scaricabile medio. New Super Luigi U è infatti un'espansione dal sapore antico, per forma, dimensioni e sostanza. Certo, è un'espansione, si appoggia sul motore e sugli asset del gioco originale per proporre i suoi contenuti. Ma va anche a travolgerne in maniera sensibile struttura, feeling e meccaniche, diventando di fatto un altro gioco completo, al punto di poter essere venduto anche a parte, come prodotto “stand alone”. In sostanza, New Super Luigi U è un gioco diverso, ma anche uguale. È un altro po' di New Super Mario Bros U, quindi magari troppo poco e troppo presto, ad appena sette mesi di distanza, ma è anche un'altra versione di quel gioco, con uno spirito e un approccio sufficientemente lontani da saper affascinare lo stesso e far venire voglia di trascorrere un'altra ventina d'ore impegnati a raggranellare quelle maledette cinque stelle.

Le differenze sono molto semplici. Innanzitutto, non ci si deve aspettare l'intero pacchetto New Super Mario Bros. U rivestito di verde Luigi: niente extra, niente sfide, niente di niente, c'è “solo” la modalità di gioco principale, quella sì completa e ricoperta di un nuovo pigmento. Si trova quindi lo stesso numero di livelli e ambientazioni, segreti nascosti, monete e menate varie da recuperare per veder apparire sul proprio profilo la quinta, beffarda stellina. C'è poi il diverso protagonista, quel Luigi dall'inerzia così diversa rispetto a quella di Mario e dalle capacità di salto più aggressive (al punto che in alcuni livelli specifici viene offerta l'opportunità di giocare utilizzando la fisica del fratello). E c'è infine un level design pensato in maniera molto più fetente, per mettere alla prova con livelli bastardi per concezione e abilità manuale richiesta, seppur mai davvero esagerati. A questo, poi, si aggiunge il diverso approccio “temporale”: ogni livello inizia con appena cento secondi a disposizione e la solita musichetta da “il tempo sta finendo” a mettere in allarme e creare ansia. Chiaramente, la conseguenza di questo è che i livelli sono più brevi rispetto a quelli di New Super Mario Bros. U e l'esperienza di gioco finisce per diventare più veloce, croccante, istantanea.

La faccenda temporale non rappresenta in realtà un assillo esagerato, capita di rimanere a secco di secondi solo quando ci si attarda veramente tanto ad esplorare per cercare quella maledetta moneta nascosta, ma certo aggiunge un elemento di disturbo in quella ricerca di maggior difficoltà che caratterizza un gioco, del resto, dedicato all'appassionato terminale della serie. Che poi è quello che non si smarrona se gli metti davanti un altro episodio (più o meno) dopo appena qualche mese. Perché poi la sostanza è un po' quella: New Super Luigi U è di fatto molto più un nuovo episodio che un semplice DLC, lo è perlomeno in misura molto simile a quanto si possono considerare nuovi episodi tanti “seguiti” che ci sorbiamo ogni anno. A fronte di ambientazioni riciclate, i livelli sono tutti inediti e soprattutto concepiti secondo un design ricco di idee e molto lontano nello spirito da quello del gioco originale.

Quella che in apertura sembra di nuovo la stessa sbobba, sulla distanza si rivela un'esperienza sufficientemente nuova da far innamorare ancora una volta e da rapire completamente l'incauto giocatore che osa avvicinarcisi. A meno di averne le palle piene, certo. Ma questo vale per tutto, no? Poi, certo, si può criticarne il prezzo, soprattutto per quanto riguarda la versione stand alone, ma di fondo lo spessore del gioco e i contenuti proposti si meritano quei soldi. Resta il fatto che allo stesso prezzo (o anche a meno) si trovano fior di giochi indie capaci di dire davvero cose nuove, interessanti e innovative, mentre qui, per quanto rielaborata in una maniera tutto sommato nuova, c'è sempre la stessa sbobba. Insomma, è un casino ed è una questione di esigenze e sensibilità personale. Io, nel dubbio, gli metto un voto in meno rispetto a quello che ho dato a suo fratello, ribadendo però che la sostanza rimane: ci sono stato appiccicato tanto quanto e non l'ho certo fatto per dovere. Ma va pure detto che il gioco mi è arrivato gratis.

Ho ricevuto un codice per il download direttamente da Nintendo a giugno e ho affrontato il gioco con la caparbietà che è propria di chi sa che su Outcast ci si può permettere di finirlo al cento per cento prima di scrivere la recensione. Ero a circa due terzi, quando mi sono dovuto assentare per due settimane, a inizio luglio. “Poco male,” mi sono detto, “poi rientro, lo finisco e ne scrivo giusto in tempo per pubblicare la recensione a fine luglio, quando esce la versione stand alone.” Solo che poi gli impegni si sono accumulati e ho fatto un po' fatica. Eppure, incredibile a dirsi, ce l'ho fatta proprio per fine luglio, grazie anche all'aiuto di Nabacchiodorozor, che si è presentato a casa mia e mi ha assistito mentre conquistavo le ultime monetine. E quindi? E quindi poi gli impegni han continuato ad accumularsi, una cosa tira l'altra, lo scazzo, whatever e la recensione è arrivata oggi. Tanto siamo su Outcast, no? Borderline, no? Facciamo così: a quasi due mesi dall'uscita della versione retail, magari adesso la trovate a prezzo scontato, invogliati dalla mia recensione. Ottimo, no? Ah, a proposito: se lo giocate come DLC, il contatore interno di Wii U lo considera parte integrante di New Super Mario Bros. U. La versione stand alone conta invece come gioco a parte.

Voto: 8