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Nintendo Direct E3 2019, videogiochi al centro

L'E3 appena trascorso verrà indubbiamente ricordato, anzitutto, come un evento di transizione, la rincorsa prima del salto nella nuova generazione di console. È principalmente per questo se la maggioranza dei grandi publisher è stata così cauta nel mostrare i progetti futuri, preferendo invece dare ampio risalto ai trailer e concentrandosi piuttosto su un singolo prodotto di punta.

Tuttavia, nel bene e nel male, ciò che vale per tutti gli altri quasi mai vale anche per Nintendo.

Questa volta nel bene, per fortuna, poiché era stato detto a chiare lettere che il Nintendo Direct avrebbe riguardato i titoli in uscita nella seconda metà dell'anno, per altro confermando in anticipo l'assenza dei tanto sussurrati nuovi modelli di Switch. È stata anche l'occasione ideale per presentare ufficialmente al pubblico Doug Bowser, neopresidente di Nintendo of America chiamato a sostituire l'indimenticato Reggie Fils-Aime e protagonista – ovviamente assieme all'omonima nemesi di Super Mario - di un siparietto telefonato quanto spassoso, che ha dato il la all'evento, calando subito tutti nel giusto stato d'animo.

Era pertanto lecito attendersi una pioggia a cascata di giochi solidi e ormai prossimi al debutto, per i quali non vi è stata avarizia di informazioni dettagliate e filmati di gameplay (e casomai non bastassero, ci sono sempre le dirette dalla Treehouse); eppure non è mancato neppure lo spazio per qualche sobbalzo imprevisto, per il genuino stupore, evitando in ogni maniera che un singolo nome monopolizzasse l'attenzione. Senza dubbio azzeccata, in tal senso, la scelta di dedicare in precedenza dei Direct “personali” a pezzi da novanta come Super Mario Maker 2 e Pokémon Spada e Scudo, che qua erano presenti soltanto in veste di piccole comparse.

Giocare tanto, giocare presto.

Appare quasi ironico, quindi, che Nintendo, consapevole di avere una mano più ricca dello scorso anno, abbia aperto l'evento proprio con l'annuncio del nuovo personaggio DLC di Super Smash Bros. Ultimate, in arrivo quest'estate: è l'Eroe (anzi, gli Eroi, contando le skin) di Dragon Quest, il cui ultimo capitolo – l'undicesimo - raggiungerà anche Switch con una versione arricchita il prossimo 27 settembre. Ma non solo, perché a Direct inoltrato, gli appassionati della gloriosa epoca Nintendo 64 hanno potuto assistere alla realizzazione a lungo attesa di un autentico sogno. Rafforzando ancor più il recente sodalizio tra Microsoft e Nintendo, in autunno anche l'amatissimo duo Banjo & Kazooie si unirà alla mischia per suonarle a ritmo di musica e versi incomprensibili!

Non accadrà però prima di trascorrere un'estate particolarmente rovente sul fronte delle uscite, tutte (ri)presentate in gran forma e a un ritmo a dir poco martellante. Ad aprire, Super Mario Maker 2 (28 giugno), seguito da Marvel La Grande Alleanza 3 (19 luglio) che ancora non convince del tutto, mentre Fire Emblem: Three Houses (26 luglio) e Astral Chain (30 agosto) sono stati entrambi protagonisti di trailer avvincenti. D'effetto anche lo slot riservato a Daemon X Machina (13 settembre), che sembra aver ricevuto un convinto upgrade, dopo le diverse incertezze tecniche emerse dalla demo di pochi mesi fa. Il malinconico The Legend of Zelda: Link's Awakening (20 settembre) si è riproposto in tutta la sua bontà stilistica, sorprendendo con qualche novità inattesa (sarà mica l'antipasto per un eventuale Zelda Maker?); a Luigi's Mansion 3 (2019) spetta infine il ruolo di titolo più promettente in assoluto, forte di un carisma irresistibile e della sua unicità in quanto a soluzioni ludiche. Rimandato all'anno prossimo, invece, Animal Crossing: New Horizons (20 marzo 2020), che tuttavia prospetta già parecchie novità interessanti, ma va benissimo così: l'abbondanza di uscite di peso è garantita, e se il rinvio può essere utile a preservare la salute degli sviluppatori (come affermato dallo stesso Doug Bowser), c'è solo di che gioire.

Anche il fronte terze parti ha ribadito il suo buon supporto a Switch, rubando la scena con una manciata di sorprese da capogiro. Su tutte, il ritorno di Suda51 e del mitico Travis Touchdown con il desideratissimo No More Heroes 3, che piomberà nel 2020 come esclusiva. Pure SEGA, oltre al consueto Mario & Sonic alle Olimpiadi di Tokyo (novembre 2019), ha estratto il coniglio dal cilindro, ovvero l'inaspettato remake di Panzer Dragoon, storica IP dell'era Saturn. Un colpo di testa davvero inatteso, seppur non altrettanto emozionante, c'è stato anche da parte di Konami, che ha deciso di soffiare via lo strato di polvere da uno dei suoi brand più trascurati con Contra Rogue Corps (26 settembre) e Contra Anniversary Collection, con inclusi ben dieci capitoli della serie. Altra carrellata di titoli - alcuni nuovi, altri un po' meno - tra i quali spiccano Trials of Mana (inizio 2020), Spyro Reignited Trilogy (3 settembre), Alien: Isolation (2019), Ni No Kuni (20 settembre), DOOM Eternal (22 novembre) e Wolfenstein: Youngblood (26 luglio). Nonostante fosse largamente suggerito, poi, a stupire è stato l'annuncio di The Witcher 3 (2019), che sarà accompagnato da un'edizione completa di espansioni e gadget: bisogna soltanto sperare che l'operazione di conversione gli renda giustizia, a fronte degli ovvi compromessi richiesti.

Volendo cercare a tutti i costi il classico pelo nell'uovo, ci si potrebbe lamentare dell'assenza di Bayonetta 3, salvo poi ricordare che mostrarlo adesso avrebbe in parte distolto le attenzioni dal pur accattivante Astral Chain. Improbabile anche pretendere qualche notizia su Metroid Prime 4, completamente riavviato pochi mesi fa, anche se l'annuncio di una Metroid Prime Trilogy sarebbe stato come l'acqua nel deserto.
Quella di Nintendo è stata insomma una presentazione magistrale a tutti gli effetti: per la solidità e la varietà dei contenuti; per l'efficacia di uno stile comunicativo ormai rodato e privo di tempi morti; per aver messo al centro i videogiochi e non le chiacchiere, senza sacrificare neppure uno sguardo carico di nostalgia e uno più sognante, rivolto verso il futuro.

A proposito… ciò che nessuno poteva aspettarsi, non in questa forma e di certo non in questo momento, è successo: è in sviluppo un seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Il trailer è questione di pochi attimi ma a rapire è l'atmosfera potente e mortifera, che ha subito risvegliato nel cuore dei fan paralleli importanti con il capitolo più oscuro della saga, Majora's Mask, il successore di Ocarina of Time. Ad ogni modo, in The Legend of Zelda i seguiti sono un'eventualità più unica che rara, per cui la curiosità non può che schizzare alle stelle. Con questa bomba finale si chiude il Nintendo Direct, e di conseguenza la serie di conferenze dell'E3 2019, lasciando la netta sensazione che un futuro raggiante attenda Switch e – soprattutto - noi giocatori.