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Nova Drift è un Asteroids contemporaneo

Aprite una qualsiasi antologia videoludica e fiondatevi nel capitolo delle origini, quando lo schermo nero era lo spazio profondo e una grafica a vettori mostrava le meraviglie della galassia, tra asteroidi, navicelle e cannoni laser. È il periodo di Spacewar! prima, e di Asteroids poi, titoli che sperimentavano con un medium grezzo e vergine, definendo i primi canoni di genere. Nova Drift, di Chimeric (alias Jeffery Nielson), è un tributo a quel periodo come concept e forma, ma assorbe al suo interno anche tutto quello che c’è dopo, non solo nel campo degli shooter spaziali. La particolarità del gioco, infatti, è quella di accogliere istanze di roguelike e, volendo, anche il concetto di build tanto caro ai giochi di ruolo, il tutto senza allontanarsi mai dal suo spirito arcade e senza mai tradire lo scopo fondamentale di una partita: fare il punteggio più alto.

Ricapitolando e facendo un po’ d’ordine, Nova Drift è uno shooter a schermata fissa, in cui si controlla una navicella spaziale che deve resistere a ondate di nemici che provano a spazzarci via dalla galassia. Non c’è un motivo, perché tanto nello spazio profondo non serve e la sopravvivenza è sempre un ottimo pretesto per ingaggiare battaglie spaziali, eppure esiste un principio unico che fa da collante a tutti gli elementi di gioco, ed è l’evoluzione. La navicella che controlliamo è un organismo biomeccanico e, a guardare bene, anche il design dei nemici ha spesso qualcosa che richiama gli esseri viventi. Non si tratta solo di velleità estetiche (peraltro molto gradevoli), ma della caratteristica distintiva di Nova Drift: ondata dopo ondata, sopravvivendo e sbarazzandosi degli avversari, l’astronave si evolve, e lo fa in fretta. I primi tre livelli servono a definire tre caratteristiche principali: arma, scafo e scudi. Ci sono cinque tipologie di ogni componente base, ma ne vengono proposte tre casuali tra cui scegliere (con l’opzione, limitata, di poter “rirollare” e accontentarsi di una scelta casuale).

Chiaramente, ogni tipologia di upgrade ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi e si va dalle armi a lunghissimo raggio, ma lente, fino a impulsi potentissimi ma che costringono a un combattimento ravvicinato, così come ci sono scafi veloci ma deboli oppure lenti e resistenti, oppure ancora scudi che riflettono o altri che permettono manovre stealth. Le variabili sono tantissime e, con i livelli successivi, i potenziamenti diventano sempre più complessi e dettagliati. L’evoluzione della navicella passa per l’acquisizione costante di power-up e, dopo le prime tre ondate, la curva di crescita diventa un pelo più lenta, ma le strade percorribili sono tantissime: si può puntare alla potenza di fuoco, sulla costruzione di forti resistenze, sulla velocità o sulla possibilità di evocare droni ausiliari, o qualsiasi via di mezzo. L’unica regola è che ad ogni livello corrisponde la scelta di un nuovo potenziamento fra sette opzioni (sempre con i reroll limitati), poi siamo liberi di percorrere una strada di sviluppo verticale, visto che spesso i power-up hanno diversi livelli di potenza, o puntare sulla versatilità. Certo, alcune combinazioni sono più efficienti di altre, e a volte possono essere anche nocive, ma si tratta anche di trovare il proprio stile di gioco, quindi anche le scelte azzardate possono pagare succosi dividendi.

L’impatto sul gioco di ogni potenziamento è sensibile e notevole, ma siccome è l’intero gioco che si basa su quest’idea di roguelike evolutivo, partita dopo partita, anche il mondo inizia a modificarsi leggermente. Intanto, completando con successo le prime quaranta ondate di nemici o raggiungendo particolari obiettivi, si possono sbloccare dei modificatori generali che aumentano il grado di sfida e modificano alcune condizioni di gioco. Ma in generale, ogni run contribuisce a sbloccare via via dei nuovi elementi casuali che arricchiscono l’esperienza. Ulteriori potenziamenti, nemici e singolarità (ci sono buchi neri che si possono attraversare o eventi bonus che regalano caterve di esperienza) casuali arrivano dopo diversi tentativi e, nonostante la struttura resti sempre la medesima, ogni partita è accompagnata da un discreto senso di scoperta e di novità. Tra l’altro, non c’è mai un pattern predefinito delle ondate nemiche (boss a parte), e anche la presenza casuale di nemici elite costringe sempre ad adattarsi al contesto.

Se, grazie a un superbo lavoro di design, il sistema di progressione funziona a meraviglia, anche il gameplay in senso stretto non è banale. La navicella può chiaramente essere orientata a 360°, ma le azioni a disposizione sono solo tre: attivare i motori a reazione per andare in avanti (non c’è la frenata o lo strafe laterale), sparare, sganciare gli eventuali droni/bot. Da considerare anche la fisica inerziale che gestisce il movimento, che costringe sempre a calcolare bene gli spostamenti e a sfruttare quella sorta di drift naturale, che porta l’astronave a scivolare allo spegnimento del reattore. Interessante anche l’effetto Pac-Man (ovvero i bordi comunicanti), tanto caro ai terrapiattisti e che può tornare utilissimo per manovre evasive particolarmente acrobatiche. Ultima regola del gioco è la possibilità di sparare soltanto in avanti, cosa che costringe sempre a trovare il modo di avere chiara visuale sul nemico (a meno che non si investa negli upgrade per la mira automatica o i laser diagonali, si intende) per colpire dove fa più male.

In termini di feeling di gameplay, Nova Drift è uno di quei classici giochi che creano dipendenza e mi ha riportato, come spirito e coinvolgimento, a quelle estenuanti sessioni di Luftrausers (con cui condivide anche il concetto di build, se vogliamo) o di Resogun, due giochi dal signor pedigree, insomma, che testimoniano il lavorone che sta svolgendo Chimeric. Tra l’altro, la costanza con cui viene aggiornato con elementi sempre nuovi e interessanti e il prezzo abbordabile (12,49 € su Steam), me lo fanno consigliare spassionatamente anche adesso che è in Accesso Anticipato. L’uscita della versione completa dovrebbe arrivare in autunno, ma già adesso è uno fra gli shooter arcade migliori che ci siano in giro.