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Old! #123 – Agosto 1985

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il primo di agosto del 1985 si manifesta nel mondo dei videogiochi Red Moon, secondo episodio nella trilogia di avventure testuali Time and Magik, pubblicata da Level 9 fra il 1983 e il 1986. Se il primo capitolo, Lords of Time, raccontava delle avventure di un viaggiatore temporale impegnato a combattere i signori del tempo, questa seconda uscita ci vede impegnati a cercare di recuperare il Red Moon Crystal, una potente fonte di energia magica che è stata trafugata ma è necessaria per la salvezza della terra di Baskalos. Insomma, fregnacce fantasy.

Pubblicato su tutti i principali formati dell'epoca, il gioco conquisterà il premio di avventura dell'anno ai Golden Joystick Awards e vedrà la sua storia proseguire in maniera diretta nel capitolo conclusivo della trilogia, The Price of Magik. Nel 1988, tutti e tre i capitoli verranno raccolti da Mandarin Software in una singola collezione, che li proporrà rivisti e ampliati in una sorta di edizione estesa.

Il giorno dopo viene messo in vendita l'Amstrad CPC6128, terza incarnazione nella serie di personal computer piuttosto popolari nel mondo anglosassone durante il corso degli anni Ottanta. Questo modello, in particolare, ha dalla sua 128 KB di RAM, un lettore interno di dischi da tre pollici e soprattutto la compatibilità con il sistema operativo CP/M+, che lo rende particolarmente attraente per l'utenza business. Il CPC6128 è il primo computer Amstrad a raggiungere il mercato statunitense, all'epoca piuttosto ostile nei confronti delle macchine europee, e addirittura inizialmente viene venduto solamente in quel territorio!

Giungerà comunque anche dalle nostre parti entro fine anno, andando a sostituire sul mercato europeo il modello CPC664 e offrendosi al suo voglioso pubblico a un prezzo di 299 sterline per il modello con monitor “verde” e 399 sterline per quello a colori. Nel 1990, verrà rimpiazzato nel suo “segmento” all'interno della linea Amstrad dal CPC6128plus.

L'agosto del 1985, comunque, vede la pubblicazione di svariati giochi dal discreto successo. C'è per esempio Thing on a Spring, un puzzle/platform game pubblicato da Gremlin Graphics su Amstrad CPCP e Commodore 64 che può vantare la prima colonna sonora firmata da Rob Hubbard, in avvio di una carriera leggendaria che abbiamo celebrato nel quarto episodio di Outcast Sound Shower. Il gioco si beccherà un gran bel 93% nella recensione del mitico Julian Rignall su Zzap!64 e il protagonista diventerà presenza fissa fra gli elementi grafici della rivista.

Abbiamo poi Nodes of Yesod, un gioco di piattaforme a schermate fisse e ad ambientazione fantascientifica pubblicato da Odin Software sui vari computer a 8 bit del periodo. Nel gioco si controlla Charlemagne "Charlie" Fotheringham-Grunes, inviato sulla Luna per investigare su dei misteriosi segnali emessi da un monolito nero. La sua avventura lo vede alternarsi fra la superficie del satellite e una rete di grotte sotterranee, alla ricerca di alcuni oggetti che gli servono per scovare il monolito. Anche in questo caso stiamo parlando di un gioco parecchio apprezzato, che nel 2004 si piazzerà al trentesimo posto nella classifica dei migliori giochi di sempre per ZX Spectrum pubblicata sulla rivista Your Sinclair.

Sempre durante quel fantastico mese a otto bit, Mirrorsoft pubblica Dynamite Dan, un gioco di piattaforme in stile Jet Set Willy magari non originalissimo, ma di grande qualità e con dalla sua una colonna sonora che può vantare una riproduzione della Sonata per pianoforte n. 11 di Wolfgang Amadeus Mozart, nientemeno. Apprezzato da pubblico e critica, Dynamite Dan verrà votato gioco di piattaforme dell'anno dai lettori della rivista Crash e finirà al ventiquattresimo posto della classifica di Your Sinclair citata sopra.

Chiudiamo segnalando la pubblicazione di The Rocky Horror Show Computer Game, dal titolo abbastanza autoesplicativo, anch'esso su tutti i principali sistemi a otto bit del periodo. Il gioco ci vede nei panni di Brad o Janet, impegnati a recuperare i pezzi del macchinario Medusa sparsi in giro per il castello, nel tentativo di liberare i propri amici prima che salti tutto per aria. Ah, già che il Rocky Horror ha introdotto un'atmosfera più lugubre, segnalo anche un triste evento: ad agosto del 1985 viene pubblicato il numero conclusivo di Computer Entertainment, la prima rivista di videogiochi nella storia dell'editoria americana, nata a fine 1981 con il nome Electronic Games. Rinascerà comunque nel 1992 riabbracciando proprio il nome originale Electronic Games, per poi provarne altri tre diversi fino alla chiusura definitiva nel 1997.