Old! #125 – Agosto 2005
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Il 6 agosto del 2005, Sega of Japan lancia in Giappone l'Advanced Pico Beena, noto anche come Beena e BeenaLite. Ovviamente non è altro che una nuova versione del Sega Pico, console educativa lanciata un paio d'anni prima. In questo formato Advanced, il Pico si propone come prodotto di fascia alta, focalizzato sulla cura di nientemeno che intelletto, morale, fisico, dieta e sicurezza.
Fra le nuove funzionalità ci sono la possibilità di giocare anche senza collegare la console a un televisore, il multiplayer tramite una periferica venduta separatamente (la Magic Pen), un sistema di salvataggio e un meccanismo di difficoltà che si adatta dinamicamente alle prestazioni del giocatore. Quasi tre anni dopo verrà messa in vendita una versione economica della stessa console, battezzata Beena Lite. E a proposito di cose delle quali non ve ne frega nulla, l'8 agosto del 2005 esce nei negozi Madden NFL 06.
Il 16 agosto 2005 Microsoft Game Studios e Gas Powered Games ci regalano Dungeon Siege II, seguito del gioco di ruolo uscito nel lontano 2002. In risposta alle critiche ricevute dal primo episodio, Gas Powered Games lavora per dare vita a un gameplay più versatile, vario e ricco dal punto di vista strategico, disattivando gran parte degli automatismi che poco erano piaciuti ma lasciando comunque la possibilità di rimetterli in funzione per chi li aveva graditi. Il gioco supporta anche il multiplayer, tanto in rete locale quanto tramite internet, per un massimo di quattro giocatori a formare un'orda da otto personaggi impegnati nella campagna. C'è comunque una modalità segreta e non supportata, sbloccabile smanettando col file .ini, tramite cui diventa possibile giocare in otto, controllando un personaggio ciascuno.
Accolto con favore da pubblico e critica, Dungeon Siege II verrà graziato nel 2006 da un'espansione, Broken World, che aggiungerà un paio di classi e altre sciccherie. Ovviamente non mancherà poi la riedizione Deluxe con tutto incluso. Sempre nel 2006, i diritti della serie verranno acquisiti da Take-Two interactive, che produrrà poi uno spin off su PSP (Dungeon Siege: Throne of Agony) e un terzo episodio sviluppato nientemeno che da Obsidian Entertainment. Come dimenticare, poi, il delizioso adattamento cinematografico a firma Uwe Boll, talmente brutto che il seguito verrà privato del titolo Dungeon Siege nella speranza di trarre in inganno qualcuno e il terzo episodio verrà girato ma mai distribuito. Bene così.
Il 22 agosto Square Enix annuncia l'intenzione di acquisire quote di maggioranza di Taito Corporation, Kyocera (azionista di maggioranza dal 1986) non si oppone e la casa di Final Fantasy e Dragon Quest si garantisce così la proprietà di svariati marchi storici e l'ingresso nel mercato arcade, che fino a quel momento ha totalmente trascurato. L'acquisizione verrà portata a termine il mese successivo e Taito diverrà una divisione di Square Enix.
Il 26 agosto si manifesta una tripletta che chiude il mese, oltre che questo episodio di Old! Tom Clancy's Ghost Recon 2: Summit Strike è un espansione che alza il livello di difficoltà, aggiunge qualche opzione per il multiplayer, propone una nuova fetta di campagna e viene accolta con favore da critica e pubblico. Si tratta comunque di un gioco diversissimo dal Ghost Recon che avete visto all'E3 2015. Rimanendo in casa Ubisoft, abbiamo poi 187 Ride or Die, un gioco di guida per Xbox e PlayStation 2 legato al filone gangsta rap di una bruttezza rara e sul quale non credo che ci sia bisogno di dire altro.
Infine abbiamo Super Monkey Ball Deluxe, quarta uscita nella serie di Super Monkey Ball, sviluppata da Amusement Vision e pubblicata da Sega su PlayStation 2 e Xbox (e per la prima volta niente GameCube). Il gioco include tutti e 114 i livelli del primo Super Monkey Ball, più i 149 del secondo episodio e 47 inediti, realizzati per l'occasione. Non manca poi il solito corredo di minigiochi, in larga misura nuovi di zecca.
Il sistema di gioco è bene o male il solito della serie, a cui è del resto piuttosto difficile aggiungere novità di rilievo senza rischiare di rompere il giocattolo. Si lavora quindi sulle modalità extra, sul tentativo di proporre una sfida da esperti con alcune varianti apposite e sui dodici Party Game, che permettono sfide in multiplayer per un massimo di quattro giocatori. Fra l'altro, al contrario di quanto avveniva nei precedenti giochi della serie, i minigiochi sono tutti disponibili da subito. Nonostante i problemi tecnici della versione PS2 e un certo qual odore da mammella strizzata oltremisura, il gioco rimane di gran qualità e conquista la sua bella fetta di successo. Non a caso arriveranno svariati ulteriori e inevitabili seguiti, anche se forse si può affermare che questo sia l'ultimo Super Monkey Ball che si accontenta di cavalcare la purezza dell'idea originale senza esagerare con le “grandi idee” per rilanciare la formula. Si stava meglio quando si stava peggio, insomma.