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Old! #144 – Gennaio 1986

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A gennaio del 1986, Commodore pubblica il primo videogioco espressamente dedicato all'Amiga 1000: Mind Walker. Sviluppato da Bill Williams, il gioco si ispira vagamente al film Viaggio allucinante e piazza il protagonista all'interno di un cervello umano, che deve curare da una pericolosa psicosi. La maggior parte degli elementi d'interazione, fra nemici, potenziamenti e altro, si basa su questa bizzarra ambientazione, mentre il giocatore cerca di completare diverse missioni all'interno di una struttura, visiva e interattiva, che cambia continuamente, fra sezioni in 2D, altre tridimensionali in prima persona, labirinti popolati da pericolosi neuroni e il folle livello conclusivo, che rappresenta la psicanalisi sotto forma di surreale puzzle colorato.

Accolto con entusiasmo dalla stampa per la sua natura folle, la buona realizzazione tecnica e l'alto livello di sfida, Mind Walker ha la caratteristica di essere stato scritto in maniera da risultare totalmente compatibile anche con le generazioni successive dell'hardware Commodore. E sapendo come vanno le cose oggi in termini di retrocompatibilità, beh, non è una caratteristica da poco.

Nella prima metà del mese, anche se come al solito ci sono informazioni contrastanti e alcuni sostengono che sia disponibile già a Natale 1985, esce anche un gioco di culto per ZX Spectrum (e mille altre piattaforme, come sempre). Robin of the Wood, sviluppato da Odin Computer Graphics, è il classico arcade adventure dei tempi, che travasa il mito di Robin Hood in una serie di livelli pseudo labirintici e ricchi di nemici e piccoli enigmi. Un nuovo successo per il publisher che forse più di tutti insidia il trono di Ultimate Play the Game.

E poi abbiamo Imhotep per Commodore 64, pubblicato per l'appunto da Ultimate Play the Game (che, ricordo, è lo studio dei fratelli Stamper, i quali andranno poi a fondare una certa qual Rare), ma sviluppato esternamente, nell'arco di dieci mesi di lavoro, da tale Manuel Caballero. Il gioco è fondamentalmente uno sparatutto/platform con ambientazione egiziana e non è esattamente un capolavoro. Anzi, sulla distanza, molti finiranno per considerarlo il peggior gioco mai pubblicato da Ultimate Play the Game. E, beh, è comunque un primato, via.