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Old! #162 – Maggio 2006

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 5 maggio 2006 arriva dalle nostre parti Metroid Prime Hunters, solo che io due mesi fa ho fatto confusione, ho preso per europea la data di uscita americana e ne ho quindi scritto a questo indirizzo qui. Poco male. Lo stesso giorno, in compenso, si manifesta Heroes of Might and Magic V. Il quinto capitolo della serie nata undici anni prima è il primo non pubblicato dalla ormai defunta The 3DO Company. Enter Ubisoft, che prova a rilanciare il marchio facendo piazza pulita del passato e ripartendo da zero, con una nuova ambientazione chiamata Ashan.

La cosa crea fra l'altro qualche polemica, dato che il progetto interamente nuovo era stato avviato nonostante New World Computing stesse già lavorando su un quinto episodio per conto di 3DO. Ma che ci vogliamo fare? Ad ogni modo, Heroes of Might and Magic V abbandona anche l'impostazione grafica bidimensionale, passando a un motore interamente 3D. Il gioco rimane comunque uno strategico in tempo reale dal taglio fantasy, con campagna single player e modalità multiplayer, e viene accolto favorevolmente da critica e pubblico. La serie proseguirà serena con (almeno) un paio di seguiti.

Il 19 maggio arriva invece sulle PSP europee Metal Gear Acid 2, secondo (e ultimo) appuntamento con la bizzarra divagazione in zona card game della saga di Metal Gear, in attesa dei due episodi "più regolari" che sarebbero giunti negli anni successivi. Tanto quanto il primo capitolo, il gioco è ambientato in una timeline alternativa rispetto a quella ufficiale di Solid Snake, ma ci sono delle novità, per esempio nel passaggio a uno stile grafico cartoonesco e nelle diverse migliorie di gameplay. Inoltre, è supportata la visualizzazione in 3D tramite degli occhialetti cartonati inclusi nella confezione. Fun fact: la versione occidentale include dieci carte esclusive, sei delle quali omaggiano Metal Gear solid 4: Guns of the Patriots.

Una settimana dopo tocca al gioco forse più improbabile nella storia di Rockstar Games, vale a dire Rockstar Games Presents Table Tennis. Sviluppato da Rockstar San Diego e pubblicato in esclusiva su Xbox 360, il gioco è una simulazione realistica di quella disciplina meravigliosa che è il tennistavolo e può vantarsi di segnare l'esordio del motore grafico Rockstar Advanced Game Engine, che verrà successivamente utilizzato per Grand Theft Auto IV e Red Dead Redemption. Accolto con stupore e amore dalla critica, Rockstar Games Presents Table Tennis riscuoterà un buon successo e verrà convertito su Wii un anno dopo. Ne ha fra l'altro scritto il nostro Nabacchio a questo indirizzo qui.

Lo stesso giorno vede la pubblicazione di Dreamfall: The Longest Journey, secondo capitolo nella serie di avventure grafiche ideata da Ragnar Tørnquist. La storia è ambientata dieci anni dopo quella del primo episodio e mette al fianco della protagonista April due nuovi co-protagonisti, per un totale di quattro personaggi controllabili (uno solo nel prologo). Amato ma non amatissimo (Metacritic si ferma poco sotto zona 80), Dreamfall godrà comunque di uno pseudo seguito, Dreamfall Chapters: The Longest Journey, grazie al meraviglioso mondo di Kickstarter.

Infine, sempre il 26 maggio, arriva in Europa Hitman: Blood Money, quarta incarnazione della serie partorita dai danesi di IO Interactive. Inizialmente il gioco era stato concepito come terzo episodio, prima che si decidesse di buttar fuori Hitman: Contracts per guadagnare tempo nel ciclo di sviluppo fattosi pachidermico. Il rinvio costrinse ad abbandonare l'idea di realizzare una parodia della campagna di rielezione di George W. Bush e il gioco definitivo racconta la vita dell'Agente 47 attraverso le parole di un ex direttore dell'FBI intervistato da un giornalista.

Nato da un budget e un impegno produttivo sensibilmente maggiori rispetto a quelli degli episodi precedenti, Hitman: Blood Money supera abbondantemente gli standard della serie per qualità grafica, profondità di gioco e funzionalità. Col senno di poi, è anche l'episodio che segna un netto spartiacque nella serie: è l'ultimo a poter vantare una colonna sonora di Jesper Kyd e pure l'ultimo a cui abbia lavorato anche solo uno dei membri fondatori di IO Interactive. L'episodio successivo arriverà solo nel 2012. Evidentemente si erano un po' rotti le palle del killer pelato.