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Old! #24 – Luglio 2003

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il primo luglio del 2003, esce Warcraft III: The Frozen Throne, espansione ufficiale di Warcraft III: Reign of Chaos, pubblicato circa un anno prima. L'espansione, oltre a proporre ovviamente una nuova fetta di trama, offre svariate novità, fra unità inedite, razze, quattro campagne, nuovi eroi (non gli Universal Soldier, quelli sono un'altra cosa) e altre chicche tipo la reintroduzione delle unità marine, che mancavano dai tempi di Warcraft II. Tutto questo l'ho copiato da Wikipedia, perché io non ho mai toccato un Warcraft in vita mia. Cose che capitano. Il 2 luglio 2003, invece, esce al cinema Terminator 3: Le macchine ribelli. Avrei preferito non toccare neanche quello. E, a proposito di cose che è meglio non toccare, pochi giorni dopo Lara Croft: Tomb Raider – The Angel of Darkness va a infestare anche il formato PC. Ma ne abbiamo parlato un mese fa, non rivanghiamo.

Il 5 di luglio, Serena Williams batte sua sorella Venus in finale di Wimbledon. Il giorno dopo, Roger Federer è il primo svizzero a vincere il trofeo sullo stesso campo. Sarà il primo di una lunga serie. Il 9 luglio, invece, mentre esce al cinema il primo Pirati dei caraibi, si manifesta sui PC di mezzo mondo Star Wars Galaxies: An Empire Divided, primo tentativo di portare l'universo di Guerre Stellari nel mondo dei MMORPG. Fra le scelte più controverse del gioco c'è quella di rendere particolarmente difficile ottenere un personaggio in grado di pasticciare con la Forza. Insomma, per diventare jedi servono impegno e culo. Cosa che, volendo, è anche coerente con l'universo di riferimento, ma fa un po' girare le palle. Questa cosa sarà poi modificata in maniera anche pesante, con revisioni apportate qualche anno dopo. Da un marchio come Star Wars ci si poteva aspettare un gioco in grado di prendere a schiaffi World of Warcraft, ma così non sarà: a fine 2011 i server ufficiali vengono chiusi e Star Wars Galaxies oggi sopravvive solo per mano degli appassionati.

Il 17 luglio arriva su Xbox Star Wars: Knights of the old Republic. E questo l'ho giocato. Splendido primo approccio di Bioware al mondo di Guerre Stellari, KOTOR conserva tante caratteristiche tipiche dei precedenti titoli sviluppati da Muzyka & co. (a cominciare dal sistema di combattimento in semi tempo reale) e allo stesso tempo anticipa svariate caratteristiche fondanti di Mass Effect, fra le scelte morali basate sulla dicotomia fra lato chiaro e lato oscuro della forza e l'astronave che funge da punto di contatto con l'equipaggio, in cui portare avanti trame e sottotrame alimentando i rapporti interpersonali. Purtroppo, come da tradizione Bioware, il gioco forza la mano costringendo un po' troppo spesso in favore di combattimento, in un universo che si sarebbe invece prestato molto a un approccio più libero. E infatti io, come mio solito, mi ritrovo a dover sudare sette camicie per sopravvivere agli scontri più tosti, avendo dato vita a personaggi intelligentissimi ma mezze seghe. Ah, di recente il gioco si è manifestato su iPad.

Dopo tre giochi che più occidentali non si può, per di più tutti con la parola "war" nel titolo, chiudiamo andando in direzione completamente opposta. Il 29 luglio si manifesta nei negozi (americani) Mario Golf: Toadstool Tour, l'incarnazione per GameCube della serie golfistica targata Nintendo. Sedici personaggi giocabili, tornei, modalità, il solito approccio puffettoso e divertente, ma che non rinuncia alla profondità del gameplay... OK, lo ammetto, non ho mai toccato neanche questo. Dopo aver trascorso mesi su Mario Golf per Nintendo 64, non ne sentivo il bisogno. E allora? Problemi? Avete qualcosa da dire? Fa caldo, non rompetemi le scatole!