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Old! #46 – Gennaio 1984

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Ve lo ricordate il gennaio del 1984?

1. "Certo che me lo ricordo, avevo già vent'anni."

2. "No che non me lo ricordo, ero piccolo."

3. "Come faccio a ricordarmelo, sono nato nel 1986!"

4. "Oddio, ma sarai mica un pedofilo?"

Selezionate la vostra risposta e rendetemela nota nei commenti, così potrò sapere se e quanto devo sentirmi vecchio al confronto della gente che mi legge. Magari siete tutti cinquantenni e non lo sapevo! Comunque, io il gennaio del 1984 non me lo ricordo. Avevo sei anni e rotti, chissà cosa facevo. Di sicuro già videogiocavo e di sicuro mi ricordo qualche singolo episodio di cose successe in quel periodo, ma da qui a ricordare che siano accadute esattamente nel gennaio del 1984, beh, ce ne passa. Ma mi sa che sto divagando un po' troppo.

Il 12 gennaio del 1984 Sinclair Reserch mette in vendita il Sinclair QL (Quantum Leap), una versione potenziata del Sinclair ZX Spectrum, pensata per l'utente avanzato e per l'utilizzo professionale. Come la maggior parte delle versioni potenziate di computer di successo viste fra anni Ottanta e Novanta, sarà un discreto fallimento commerciale. Inizialmente, il QL sarebbe dovuto essere un computer portatile, con tanto di schermo CRT incluso (e comoda carriola per trasportare il tutto, immagino), ma il progetto si rivelò troppo ambizioso e si ripiegò su una tradizionale soluzione "casalinga". La macchina gettata in pasto ai negozi, più potente della proposta IBM e paragonabile al Macintosh di Apple (che arriverà nei negozi pochi giorni dopo), ha fin dal lancio problemi di funzionamento dovuti all'uscita frettolosa e, in buona sostanza, non se la compra nessuno.

Povero, non lo voleva nessuno.

Il 14 gennaio 1984, invece, si manifesta in Giappone Tennis per Famicom, mitico gioco di tennis (ma va?) che tutti ricordano ancora oggi perché c'era Mario a fare da arbitro. Tennis andrà poi a far parte, oltre un anno dopo, del gruppone dei diciotto titoli di lancio in America per il Nintendo Entertainment System e, un ulteriore anno dopo, di quello dei titoli di lancio europei. Il gioco è ovviamente molto semplice, ma permette comunque di affrontare match di singolo e doppio, con un massimo di due giocatori e con cinque livelli di difficoltà per l'intelligenza artificiale.

Curiosamente, Tennis fa parte di quel gruppo di titoli Nintendo che continuano ad essere convertiti e riproposti un po' dappertutto. Negli anni Ottanta l'abbiamo visto apparire su PC-8801, in sala giochi sul Nintendo Vs. System e in edizione portatile su Game Boy. Nello scorso decennio si è invece manifestato fra gli extra sbloccabili di Animal Crossing per GameCube, come minigioco di WarioWare: Twisted! per Game Boy Advance e ovviamente su Virtual Console: la versione NES è apparsa sia su Wii che su Wii U, mentre su 3DS abbiamo visto quella Game Boy.

http://youtu.be/fcTzckmFKT0

Il 17 gennaio 1984, Tim McVey infrange per la prima volta la barriera del miliardo di punti a Nibbler, totalizzandone 1.000.042.270. Il suo record viene registrato da Twin Galaxies e all'evento viene in seguito dato spazio anche sulla stampa specializzata, nel numero di luglio di Computer Games Magazine. McVey, abitante di Ottumwa, da poco eletta capitale mondiale del videogioco, si vede perfino dedicare una festa ufficiale della città: il 28 di gennaio diventa il Tim McVey Day. Come premio per il record strappato, McVey ottiene un cabinato di Nibbler, fornito dal produttore Rock-Ola.

A settembre dello stesso anno, l'italiano Enrico Zanetti batte il record, totalizzando 1.001.073.840, ma il suo punteggio non verrà mai ufficialmente verificato e, anzi, verrà pesantemente contestato a causa della natura particolare della macchina su cui è stato realizzato. Discorso simile per il record staccato decenni dopo dal canadese Dwayne Richard, che lui stesso chiede di rimuovere dalle classifiche ufficiali per un problema di timing della macchina utilizzata. Ventinove anni dopo l'impresa di McVey, però, improvvisamente, il suo record viene frantumato per quattro volte nel giro di appena due anni, con una battaglia a distanza: il 31 luglio 2011 Rick Carter, di Glen Burnie nel Maryland, conquista il nuovo record (1,.002.222.360), ma gli risponde lo stesso Tim McVey il giorno di Natale (1.041.767.060). Questa volta, però, il suo record non regge quasi trentanni e nell'estate del 2012 subentra da Portland, Oregon, Elijah Hayter, figlio del campione del mondo di Dig Dug, con 1.042.774.470 punti. Ma Rick Carter non se ne sta a guardare e a novembre 2012, con una devastante maratona da cinquantatré ore, stacca il nuovo, e ancora in vigore, record mondiale: 1.231.372.670.

http://youtu.be/KcNBYwjVn8o

Come dicevo prima parlando del fallimento targato Sinclair, il 24 gennaio 1984 si presenta nei negozi un'altra macchina dal successo decisamente superiore e, soprattutto, il cui produttore tende a passarsela bene ancora oggi, trent'anni dopo. Si tratta del Macintosh, la creatura di Steve Jobs, che successivamente, dopo la messa in vendita del Macintosh 512K, verrà ribattezzata Macintosh 128K.

Su quel che abbia significato l'introduzione di questo computer e le mille conseguenze che si propagheranno fino a oggi si potrebbero scrivere libri e romanzi, girare film e documentari. E infatti è stato fatto. Io, però, voglio dedicare poco spazio alla cosa, anche perché qua si raccontano aneddoti, mica si fa approfondimento. E quindi mi limito a segnalare uno fra gli aspetti più famosi di quel lancio: l'averlo accompagnato con uno spot televisivo costato 900.000 dollari, trasmesso per la prima volta due giorni prima, durante il terzo quarto del diciottesimo Super Bowl (Los Angeles Raiders vs. Washington Redskins – 38 a 9), intitolato 1984 e diretto da Ridley Scott, che all'epoca veniva fresco fresco da una pazzesca (davvero: pazzesca) tripletta d'esordio: I duellanti, Alien e Blade Runner.

http://youtu.be/vNy-7jv0XSc

Bonus: il video con cui Steve Jobs presentò il computer: quanto è bello riguardare oggi quel che all'epoca faceva spettacolo?

http://youtu.be/2B-XwPjn9YY