Old! #6 – Marzo 1983
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
A inizio marzo del 1983, per la precisione lunedì 7, Nintendo mette in vendita Donkey Kong II, nuova uscita nella sua serie di Game & Watch a doppio schermo. Nel gioco, Donkey Kong Jr. deve gironzolare fra i due schermi per recuperare quattro chiavi tramite cui liberare babbo Donkey Kong dalle catene che lo imprigionano. Come tutti i Game & Watch, all'epoca, si tratta per me di un bizzarro oggetto del desiderio. I miei ricordi, al riguardo, sono molto nebulosi: sono sicuro di aver giocato e pasticciato con più di un esemplare della serie (e fra l'altro ricorco chiaramente di aver giocato parecchio proprio a Donkey Kong II), ma non so se ne ho mai posseduti e, di sicuro, non me ne sono rimasti in casa. In compenso, mia moglie, santa donna, ne ha uno, che ha orgogliosamente infilato fra gli scaffali della mia collezione di videogiochi: Mario's Cement Factory. Se mai questa rubrica arriverà a parlare del 1984, magari, proverò anche a rimetterlo in funzione. Forse. Vediamo.
Sempre il 7 marzo 1983, si manifesta nei negozi la versione Spectrum di The Hobbit, adattamento ufficiale del film di Peter Jackson libro di J. R. R. Tolkien, che fra l'altro era incluso nella confezione. Pubblicato su circa dodicimila formati, The Hobbit fu, per l'epoca, un successone: oltre centomila copie vendute nei primi due anni dalla pubblicazione, milione di copie sfondato nel giro di qualche ulteriore anno e trionfo nella categoria "best strategy game" ai Golden Joystick Awards del 1983. Il giorno dopo, invece, IBM mette in vendita l'IBM Personal Computer XT, successore del primo IBM PC. 128 KB di RAM, floppy a doppia faccia da cinque pollici, hard disk da 10 MB, processore Intel 8088 da 4.77 Mhz e sistema operativo DOS 2.0: una vera bomba!
Il 19 marzo si tiene la cerimonia ufficiale per sancire che sì, Jerry Parker, sindaco di Ottumwa, aveva ragione nel sostenere che la sua città è la capitale mondiale del videogioco. A dargli corda si presentano Terry Branstad, governatore dell'Iowa, nientemeno che Atari e la Amusement Game Manufacturers Association. Il tutto si svolge presso Twin Galaxies, la mitica sala giochi in cui a inizio anni Ottanta era nata l'omonima iniziativa di raccolta dei record mondiali ufficiali dei videogiochi (e che, al contrario della sala giochi, esiste ancora oggi) e nell'autunno del 1982 si erano tenute le prime olimpiadi nordamericane del videogioco. Quattro giorni dopo, Ronald Reagan si esibisce nel suo mitologico discorso sulle guerre stellari, del quale vi agevolo un estratto: "I call upon the scientific community who gave us nuclear weapons to turn their great talents to the cause of mankind and world peace: to give us the means of rendering these nuclear weapons impotent and obsolete." E vi agevolo pure il video.
http://youtu.be/ApTnYwh5KvE E dopo questo momento emozionante, menzioniamo una roba dalla bizzarria tipicamente e gioiosamente anni Ottanta, della quale purtroppo non conosco la data di uscita precisa, al di là di un generico “marzo 1983”. Trattasi di Journey, che non ha nulla a che vedere con il simulatore di sabbia firmato thatgamecompany ed è invece un gioco (arcade) basato sulla licenza ufficiale dei Journey, rock band che all'epoca si trovava all'apice del successo, grazie agli album Escape e Frontiers. Nel gioco, su cui non ho mai messo mano ma che temo sia una porcata immane, bisogna riunire i membri della band, sparsi in giro per il cosmo e proposti sotto forma di foto digitalizzate appiccicate su corpi bidimensionali. La colonna sonora? Una canzone riprodotta da un mangianastri nascosto nelle viscere del cabinato. Fun Fact 1: nel 1981 era uscito un gioco per Atari 2600 basato sulla stessa licenza, dal titolo Journey Escape. Fun Fact 2: Journey fa talmente pietà che Game Informer l'ha messo al nono posto nella sua Top Ten delle peggiori idee di sempre in termini di giochi su licenza.
Un altro gioco uscito a marzo 1983 per il quale non ho una data precisa è il primo episodio dell'interminabile saga di strategici a turni Nobunaga's Ambition, pubblicato nel solo Giappone in formato PC e arrivato dalle nostre parti appena dodici anni dopo, sotto forma di remake per PC, Saturn e PlayStation. Da allora a oggi, fra edizioni "casalinghe", portatili e online, la saga ha contato una trentina scarsa di uscite, raccogliendo più o meno sempre un buon favore di critica. L'ultima apparizione è rappresentata da Pokémon Conquest, un bizzarro crossover con la serie delle bestiacce gialle uscito l'anno scorso su Nintendo DS e, anch'esso, parecchio apprezzato dalla critica. I giapponesi stanno male, comunque, eh.
Chiudiamo con la solita breve rassegna di accenni a cinema e musica, tutta concentrata sulla fine del mese. Il 24 marzo 1983 si manifesta al cinema Il quarto uomo, penultimo film diretto da Paul Verhoeven a casa sua prima di andare a seminare il panico a Hollywood con Robocop, Total Recall, Basic Instint, Showgirls,Starship Troopers e L'uomo senza ombra. Il giorno dopo, invece, tocca a I ragazzi della 56esima strada, mitica raccolta di giovincelli dell'epoca a firma Francis Ford Coppola. Nel cast troviamo degli imberbissimi C. Thomas Howell, Matt Dillon, Ralph Macchio, Patrick Swayze, Rob Lowe, Emilio Estevez e Tom Cruise. E c'era pure una barely legal Diane Lane. Lo stesso giorno, nel corso delle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario di Motown Records, Michael Jackson si esibisce in TV con Billie Jean ed esegue per la prima volta il moonwalk.