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Old! #84 – Ottobre 2004

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il primo di ottobre del 2004 si manifesta su Xbox Outrun 2, versione casalinga del primo vero e proprio seguito "numerato" del mitologico gioco di guida Sega (ma quinto episodio ufficiale della serie). Ad occuparsi della conversione è Sumo Digital, che riesce nell'impresa di portare il gioco nei nostri salotti in maniera molto fedele, seppur con modifiche di vario tipo, come l'inserimento della visualizzazione in widescreen, di alcune modalità di gioco, del multiplayer tramite Xbox Live e di piste sbloccabili tratte da Scud Race e Daytona USA 2.

Fra gli extra si segnala anche l'OutRun originale, sbloccabile completando una serie di sfide. Il gioco, per altro, è un seguito molto fedele al modello del primo OutRun, con tutte le caratteristiche che è lecito attendersi: Ferrari, bionda al fianco, colonna sonora selezionabile dall'autoradio, percorso che si sviluppa ad albero e modello di guida brutalmente arcade. Nota di colore: il 12 giugno 2007, OutRun 2 per Xbox viene aggiunto all'elenco dei giochi supportati ufficialmente dalla funzione di retrocompatibilità di Xbox 360.

Chiaramente, siccome stiamo parlando di un mese di ottobre degli anni zero e zero, ci sono circa duecentomila giochi dei quali potrei scrivere. Quindi dovrò fare anche un po' un elencone in cui menzionare alcune cose velocemente. Per esempio, il primo di ottobre del 2004 escono Pokémon Rosso Fuoco e Pokémon Verde Foglia, remake potenziati per Game Boy Advance dei primissimi giochi nella serie dei mostricciattoli infami, usciti su Game Boy nel lontano 1996. Appena una settimana dopo, si manifesta su PlayStation 2 e Xbox Crash Twinsanity, quinto episodio nella serie del peramele nonché secondo non sviluppato da Naughty Dog. E insomma, non è che ce lo ricordiamo proprio come un capolavoro. Più significativa, magari, l'uscita, nello stesso giorno, di FIFA 2005, non tanto per le sue qualità, dato che siamo nel periodo in cui la serie deve ancora piazzare la gran rimonta ai danni di PES, ma perché viene identificato come ultimo gioco di un certo peso a uscire (anche) sulla prima PlayStation.

Sempre in quei fantastici giorni, vediamo giungere sul mercato Tribes: Vengeance, quarta uscita della serie Tribes che aggiunge alla sua natura prevalentemente multiplayer una campagna per il gioco in singolo (e del resto a svilupparlo c'è Irrational Games, lo studio che, prima di essere chiuso dalla sindrome premestruale di Ken Levine, ci ha regalato System Shock 2 e un paio di BioShock). E poi ancora abbiamo Conflict: Vietnam, terza uscita della serie Conflict dedicata alla guerra durante la quale Robin Williams parlava alla radio, l'ottimo Megaman Zero 3 per Game Boy Advance e Star Wars Galaxies: Jump to Lightspeed, vale a dire l'espansione per il primo MMO dedicato alla saga lucasiana che introduceva la carriera di pilota e, conseguentemente, i combattimenti fra astronavi nello spazio. Non a caso l'espansione viene da molti considerata erede spirituale della serie X-Wing (di cui ho parlato qui e qui). Menzione d'onore, infine, per Tony Hawk's Underground 2 e Ace Combat 5: The Unsung War, due ottimi episodi per due serie che stavano però lentamente avviandosi verso il reame dello sticazzi.

Il 29 ottobre del 2004 si manifesta nei negozi la revisione di PlayStation 2 identificata come "slim" e caratterizzata, oltre che dalle dimensioni ridotte, dalla conseguente e simpaticissima impossibilità di utilizzare il multitap PS2. Ma soprattutto, ad accompagnarla c'è Grand Theft Auto: San Andreas, settima uscita in una fra le serie di videogiochi più famose e famigerate di sempre, nonché terza della rinascita tridimensionale e prima a permetterci di gironzolare e cazzeggiare in un intero stato. L'ambientazione è infatti San Andreas, sorta di frullato digitale degli stati di California e Nevada, al cui interno troviamo le città di Los Santos (Los Angeles), San Fierro (San Francisco) e Las Venturas (Las Vegas). CJ, il protagonista, che si trova a vivere un'epopea ispirata in buona parte ad avvenimenti reali dei luoghi rappresentati: guerre fra bande, l'esplosione del crack negli anni Ottanta, lo scandalo Rampart e le rivolte di Los Angeles.

Oltre ad essere il Grand Theft Auto con più terreno esplorabile di sempre, GTA: San Andreas ha dalla sua anche l'introduzione di uno sviluppo del personaggio in stile gioco di ruolo, con accessori di vario tipo da acquistare, abilità da sviluppare e perfino la possibilità di modificare lo stato di forma del protagonista in base al proprio comportamento. Non bastasse il successo solito della serie, il gioco fa parlare di sé anche per lo scandalo del minigioco a base sessuale Hot Coffee, che viene scoperto al suo interno e che spingerà l'ESRB a cambiare il rating da Mature ad Adults Only. In seguito, Rockstar pubblicherà una versione riveduta e corretta (nel senso di "Senza Hot Coffee") che tornerà al vecchio rating. Nel corso degli anni il gioco uscirà su un po' tutte le piattaforme, fino ad arrivare perfino sui telefoni iOS e Android. Ma ci pensate? Un tempo pareva miracoloso giocare su PSP i Grand Theft Auto "ridotti", oggi abbiamo quelli "veri" sul telefono. E quelle meccaniche di gioco già perfette, grazie al touch screen, diventano ancora più perfette! Ehm.