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Old! #94 – Gennaio 1975

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 2015 di Old! si apre con uno di quegli appuntamenti in cui mi devo industriare un po' per trovare argomenti di cui parlare. Vado quindi a pescare dnd, gioco le cui origini vengono piazzate più o meno a cavallo fra 1974 e 1975. Mi sembra quindi giusto ricordarlo nel provare a chiacchierare di gennaio del 1975. dnd, lo tradisce il titolo, trae ispirazione dal gioco di ruolo Dungeons & Dragons, pubblicato per la prima volta proprio nel 1974, e viene comunemente identificato come il primo videogioco a proporre dei boss da sconfiggere, oltre che uno fra i primi giochi di ruolo per computer e, ovviamente, la prima versione digitale del GdR di TSR.

Programmato in TUTOR per il sistema PLATO da Gary Whisenhunt e Ray Wood presso la Southern Illinois University, dnd vede il giocatore creare un personaggio ed esplorare il dungeon Whisenwood alla ricerca di due tesori. La visuale è dall'alto, le meccaniche introducono diversi concenti base di Dungeons & Dragons e il mondo di gioco, articolato su più livelli, permette un movimento libero fra un piano e l'altro del dungeon, cosa che rende dnd uno fra i primi giochi a proporre un sistema di progressione non lineare. Il gioco godrà poi di successive revisioni, con l'aggiunta di più dungeon, creature diverse a guardia dei tesori e ulteriori tipologie di oggetti preziosi da recuperare. Che ci crediate o meno, c'è parecchia gente che ci gioca ancora oggi.

Chiudiamo con un paio di aneddoti un po' a caso pescati in giro per l'internet. A gennaio del 1975, tre unità del Computer TV, una fra le tante versioni di Pong esistenti all'epoca, vengono installate nel Midopa Department Store di Seoul. I giornali lo descrivono come un gioco per la TV e sostengono che grandi aziende come Samsung e Goldstar (oggi nota come LG) stanno producendo nuove macchine, per lo più anch'esse cloni di Pong. Da qui ha inizio l'invasione dei videogiochi anche nella penisola asiatica, con una diffusione estremamente rapida, a botte anche di diverse sale giochi illegali, e pian piano ci si spingerà fino a quel mondo per noi così alieno e lontano che è la scena del pro gaming sudcoreano.

Nello stesso mese viene pubblicato sulla rivista Popular Electronics un articolo riguardante il MITS Altair 8800, un nuovo microcomputer basato sulla CPU Intel 8080 e ideato da Ed Roberts e Forrest M. Mims III. Un giovan Bill Gates, all'epoca studente ad Harvard, legge l'articolo e si gasa come una biscia. Decide quindi di contattare Roberts assieme al suo amico Paul Allen per scrivere un interpreter BASIC dedicato alla macchina. I due daranno vita a una forma più o meno funzionante del loro progetto, che varrà ad Allen l'assunzione come Director of Software e unico membro del dipartimento software e a Gates, ancora impegnato sugli studi, un impiego part-time. Successivamente i due decideranno di mettersi in proprio e fondare una certa Micro-Soft.