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Paper Girls: quattro amiche a spasso nel tempo

Brian K. Vaughn è uno dei nomi più noti del panorama dei fumetti americani, autore di perle come Y – L’ultimo uomo (pubblicato in Italia tra il 2003 e il 2008) e Saga (che è ancora in corso) e con una bacheca di premi vinti in questi anni da fare invidia a chiunque. La Cover Story di questo mese sui viaggi nel tempo è la scusa perfetta per parlare di una delle sue opere più recenti e meritevoli: Paper Girls, una serie di 30 numeri creata insieme al disegnatore Cliff Chiang e pubblicata negli Stati Uniti dalla Image Comics (la versione italiana è edita dalla BAO Publishing).

Le protagoniste sono Erin, MacKenzie, KJ e Tiffany, quattro dodicenni che consegnano i giornali in bicicletta a Stony Stream, un sobborgo immaginario di Cleveland in Ohio. La loro attività è un particolare abbastanza rilevante, perché quella del “paper boy” è una figura ricorrente nella cultura statunitense e, come suggerisce il nome, erano di solito i maschi a farlo. Il fatto che in questo caso siano quattro ragazzine a occuparsi della consegna dei giornali caratterizza immediatamente le quattro protagoniste e fa capire quanto sia importante questo dettaglio, soprattutto se consideriamo che la storia comincia il 1° novembre del 1988. Dato che stiamo parlando di viaggi nel tempo, le quattro ragazzine, nel corso dei trenta numeri, faranno avanti e indietro tra varie ere terrestri e avranno a che fare con, in ordine sparso, matusa dal futuro che ce l’hanno a morte coi giovani, dinosauri, robot, macchine del tempo e forse la cosa più terrificante di tutte: se stesse da adulte.

Da sinistra a destra: MacKenzie, KJ, Erin e Tiffany.

Il canovaccio narrativo di Paper Girls è piuttosto classico, i richiami a per esempio I Goonies sono lampanti, ma la scelta di avere quattro protagoniste femminili dà a tutta la vicenda una piacevole ventata di freschezza. Il talento di Vaughn e Chiang contribuisce a creare un’opera che ha abbastanza elementi originali da non risultare una semplice e pigra rielaborazione di storie già viste e lette in precedenza. Le personalità delle quattro ragazzine sono molto diverse ed è appassionante vedere l’evoluzione dei loro rapporti che va di pari passo con la loro maturazione come persone. I continui salti temporali gettano le protagoniste, e noi con loro, in situazioni sempre nuove e inaspettate al punto che ogni arco narrativo sembra quasi parte di un fumetto completamente separato. Come spesso accade con le storie che hanno a che fare con i viaggi nel tempo, anche in Paper Girls a volte si fa un po’ fatica a non perdere il filo delle vicende, ma sono soprattutto le quattro protagoniste e i rapporti che si creano tra di loro a essere il vero punto di forza della serie. Ho letto i fumetti in lingua originale, ormai diversi anni fa (la serie si è conclusa negli Stati Uniti a ottobre 2019), ma ricordo ancora con piacere il tempo passato in compagnia delle quattro ragazzine e delle loro avventure.

Anche se non ha la rilevanza di Y e Saga, e sono davvero poche le opere che possono dire di averla, Paper Girls è una serie di fumetti che merita di essere recuperata se non l’avete ancora fatto. Se, come me, siete appassionati di storie d’avventura come I Goonies, It e Stranger Things con giovani protagonisti alle prese con faccende “da adulti”, sono sicuro che vi divertirete in compagnia di Erin, MacKenzie, KJ e Tiffany. I temi trattati sono tutt’altro che banali e le quattro protagoniste sono sempre ottime, così come il loro viaggio emotivo e temporale.

Le quattro protagoniste in carne e ossa.

Vale anche la pena di ricordare che a luglio 2022 è uscito su Prime Video l’adattamento televisivo di Paper Girls. Purtroppo ne hanno fatto una sola stagione, quindi la storia è bruscamente interrotta quando le cose stavano cominciando a farsi davvero interessanti, ma con i suoi alti e bassi, l’avevo trovata piuttosto piacevole e appassionante. Peccato che non sapremo mai come gli autori avrebbero adattato il resto della vicenda.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a viaggi nel tempo e paradossi temporali, che potete trovare riassunta a questo indirizzo qui.