Paperback #16: Il Circo della Notte
Paperback è la nostra rubrica quindicinale in cui parliamo di libri non strettamente legati al mondo dei videogiochi. Visto che per quelli legati al mondo dei videogiochi c’è quell’altra.
Appare senza preavviso, apre al tramonto e chiude all’aurora. La notizia del suo arrivo si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni.
Mi capita ogni tanto di farmi guidare da Amazon nella scelta dei romanzi da leggere. Capita in quei momenti di calma piatta, in cui apparentemente non c’è niente che mi interessi leggere: non ci sono nuove uscite delle saghe o degli autori preferiti; l’ultimo libro acquistato è stato preso, masticato e digerito da tempo. E allora vago sulla rete, triste e sconsolata, alla ricerca di qualcosa. Qualsiasi cosa. E questo è anche il motivo per cui, accanto a tante cose belle, mi capita di leggere tanta, ma proprio tanta sugna. Ma vabbé. Non è questo il caso, per fortuna.
Tempo fa mi ritrovai a leggere la sezione “Suggerimenti”. Mentre sfogliavo i vari consigli (“ce l’ho. Già letto. Old...”) mi capita questo Circo della Notte di Erin Morgenstern. Devo dire, dalla quarta di copertina m’aspettavo una storia d’amore ambientata tra i personaggi di un circo e, beh, dai ci stava. Era tanto che non leggevo qualcosa di romantico, il circo è da sempre un’ambientazione che trovo estremamente intrigante (sono una grandissima fan del Cirque du Soleil), un po’ per l’aspetto artistico, un po’ per lo stile di vita zingaresco, l’idea di una comunità chiusa e solidale che solca le strade del mondo. Via, nel carrello.
Devo dire che la storia mi ha stupita. Mi aspettavo una cosa e me ne sono ritrovata tra le mani un’altra. Sì, la storia d’amore c’è, ma protagonista assoluta e indiscussa del romanzo è la magia, quella del circo e dei suoi tanti protagonisti. La storia narra di due grandi maghi, non due illusionisti, badate, due veri maghi, che decidono di sfidarsi, un’ultima volta, per decidere definitivamente chi dei due sia il più grande. I misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale intessendo una sfida magica e mortale tra i due giovani allievi scelti e addestrati all'unico scopo di dimostrare una volta per tutte l'inferiorità dell'avversario. Il terreno di gioco è il Cirque des Rêves, il Circo dei Sogni, un circo misterioso, voluto da un eccentrico magnate, che riunisce i più grandi ed originali artisti del mondo, e che, ben presto, si ritrova ad avere una folla di appassionati, i Rêveurs, i Sognatori, che tramite il passaparola, seguono le tappe del circo di città in città e di Paese in Paese.
La storia d’amore tra i due protagonisti, così come anche la loro sfida, pur se presente lungo tutto il romanzo, è quasi una labile sottotrama rispetto alle avventure del circo e dei vari personaggi che vi ruotano attorno. Ben presto è il circo stesso, infatti, con le storie ad esso legate, a prendere pieno possesso della scena, quasi indipendentemente dalla volontà dell’autrice, che non sembra avere il controllo sulla sua opera. Tuttavia, le storie secondarie, l’ambientazione, persino i due effimeri protagonisti, sono uniti in un insieme talmente bizzarro, onirico e affascinante da tenere incollata l’attenzione alla sue pagine in maniera quasi magica.
Mi ha ricordato, in alcuni casi, altri due romanzi che hanno entrambi qualcosa in comune con la storia. Da un lato il Cirque du Freak, la Saga di Darren Shan (Darren O'Shaughnessy) in cui un ragazzino viene attratto da uno strano e misterioso circo notturno, incontra un vampiro che vi lavora, Larten Crepsley, e si ritrova a sua volta ad essere trasformato in un vampiro egli stesso. Un libro MOLTO per ragazzi ma con una bella ambientazione goth e dei bei personaggi bizzarri. Peccato che in Italia non abbia avuto grande successo, sebbene ne abbiano tratto addirittura un film, Aiuto vampiro, nel 2009 (un vero e proprio flop). Mi ha un po' ricordato anche The Prestige, di Christopher Priest, dai cui è stato tratto l'omonimo film di successo, per l'ossessione verso la magia, la sfida e lo spingersi sempre più verso limiti teoricamente (e moralmente?) invalicabili.
È un libro, questo, che consiglio, ma non a tutti. È uno di quei libri che come è facile amare è altrettanto facile detestare. Io l’ho adorato. Mi sono innamorata del circo, ovviamente, ma anche di molti dei suoi personaggi, alcuni forti e coraggiosi, altri delicati e fragili. Ma è un libro sconclusionato, che va un po’ per i fatti suoi. Se saprete apprezzare le sue divagazioni e dimenticare cosa sia una trama, lasciandovi condurre per i suoi sentieri errabondi, allora vivrete un’esperienza ricca di fascino e mistero. A voi la scelta.