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Paperback #18 - Sandman

Paperback è la nostra rubrica quindicinale in cui parliamo di libri non strettamente legati al mondo dei videogiochi. Visto che per quelli legati al mondo dei videogiochi c’è quell’altra.

Direte :"Ma allora sei te che sei fissata". Risposta: no è lui che è bravo. Per chi non conoscesse Sandman, vi dico che si tratta di una serie a fumetti, scritta da Neil Gaiman e disegnata da una serie di autori diversi, uscita in patria tra il 1989 e il 1996. Protagonista della serie è Sogno, il re del mondo onirico, noto con diversi nomi, come Morfeo, Oneiros e altri ancora.

Composta originariamente da 75 albi e pubblicata da Vertigo Comics, nelle edizioni successive la saga è stata raccolta in 10 volumi e racconta la storia di Sogno (Dream in inglese), che viene imprigionato da un vecchio occultista che lo evoca, credendo però di evocare sua sorella Morte (Death). Dopo diversi decenni passati rinchiuso, Sogno riesce a scappare e, benché indebolito, a far ritorno al proprio regno, scoprendo che nel frattempo sono successi un bel po’ di casini, che dovrà cercare di risistemare pian piano. I volumi successivi raccontano, con vari gradi di digressione (altrimenti non sarebbe Gaiman), la riconquista del potere da parte di Sogno e le conseguenze della sua assenza.

Nelle sue storie, conosceremo dei personaggi più o meno umani, più o meno metafisici, e anche gli altri fratelli di Sogno: Morte, Disperazione, Desiderio, Delirio, Destino e Distruzione, ossia gli Eterni. Come in American Gods, anche qui le divinità, nascono e si concretizzano in funzione dei propri adoratori e quando l’adorazione e la fede termina, il dio si spegne, perde forza e scompare dal mondo reale.

Gli Eterni, invece, sono al di sopra di tutto ciò, in quanto non vivono di adorazione e fede, ma di sentimenti, di passioni, che gli uomini sprigionano in maniera spontanea, indipendentemente dal loro credere negli Eterni o meno. Essi esistono da ben prima che gli uomini potessero concepire le divinità.

C’è da dire che tutti i personaggi, dalle divinità minori, agli Eterni, agli umani, passando per tutta una pletora di figure mitologiche più o meno importanti nell’iconografia di Gaiman (spettacolari in questo senso sono Caino e Abele), sono sempre molto ben delineati e sfaccettati. Di ognuno di essi c’è motivo per innamorarsi e vi sorprenderete a cambiare idea su di un personaggio man mano che la storia progredisce e la narrazione incalza.

Come spesso accade con Gaiman, la trama è tutto fuorché lineare; sembra quasi di trovarsi dentro un sogno prodotto dal delirio febbricitante di un dissociato mentale, quando improvvisamente ecco che appare la mano sapiente dell’autore e tu capisci che non hai vagato a vuoto per tot numeri e svariate pagine, ma semplicemente il buon Neil ti stava facendo saltare e danzare al ritmo della sua musica, conducendoti per un sentiero ben delineato, anche se forse un po’ tortuoso.

Ai disegni si susseguono diversi illustratori, tra cui Dave McKean, Marc Hempel, Sam Kieth, tutti più o meno abili nel tradurre in immagini le folli visioni di Gaiman. Tra l'altro, essendo ufficialmente inserita nel contesto dei fumetti Vertigo e DC, la serie si permette alcune guest star davvero interessanti, come ad esempio John Constantine e un paio di supereroi e villain secondari.

Bello? Di più. Ma approcciatelo quando siete nel mood giusto, altrimenti rischiate di perdervi anche voi tra le varie dimensioni e non tornare più indietro.