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Paperback #5: La Profezia dell'Armadillo

Paperback è la nostra rubrica quindicinale in cui parliamo di libri non strettamente legati al mondo dei videogiochi. Visto che per quelli legati al mondo dei videogiochi c’è quell’altra.

"Si chiama profezia dell’armadillo qualsiasi previsione ottimistica basata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici ed oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli. Amen."

In rete c’è un nuovo fenomeno che si chiama Zerocalcare e se non sapete chi è mi domando a cosa vi serva una connessione a internet. Veramente.

No, non sto parlando di un romanzo in senso stretto. Sto parlando di un autore di fumetti e del suo primo... come chiamarlo: libro? Racconto autoconclusivo? Quello che è. La profezia dell’Armadillo.

Zerocalcare nasce come illustratore skinny e punk, lavorando nei primi tempi sulle fanzine e le locandine per concerti punk hardcore. Ha avuto anche diverse collaborazioni illustri come il quotidiano di Liberazione (pagina delle illustrazioni, ormai chiusa), il settimanale Carta (chiuso), i mensili XL di Repubblica (spazio italian underground, chiuso), canemucca (chiuso) e la divisione online della DC Comics, Zuda.com (chiusa). Del fatto che dove lui passa si faccia tabula rasa fa spesso ironia nelle sue biografie.

Nel novembre 2011 apre il suo sito di webcomic www.zerocalcare.it e contestualmente pubblica La Profezia dell’Armadillo. Bastano pochi mesi perchè il tam tam si diffonda e Zerocalcare diventi un vero e proprio fenomeno del web, amato ed osannato. A giugno 2012 la Profezia dell’Armadillo viene pubblicata e colori e distribuita dalla Bao Publishing.

Credo che sia difficile non apprezzare Zerocalcare. Le sue storie, tutte autobiografiche, raccontano gioie, dolori e soprattutto paranoie di un quasi trentenne di oggi, che si barcamena assieme al suo compagno (di seghe mentali) immaginario, l’Armadillo, nel tentativo di sopravvivere in un paese dove chi fa i fumetti è un disadattato sociale.

Zerocalcare incorpora nei suoi fumetti molti personaggi della cultura pop degli anni Ottanta e Novanta. Come Falcor, il Fortunadrago de La Storia Infinita, che incarna la pazienza dell’Autore, per non parlare di tutti quei personaggi del suo quotidiano che vengono, per motivi di privacy, disegnati come personaggi dei fumetti, dei cartoni animati o dei videogiochi: Blanka per il ragazzino a cui dà le ripetizioni di francese, l’Uomo Marshmallows, Bruce Harper di Holly e Benjy o Jessie di Toy Story 2 per degli amici, Lady Cocca per la madre, e così via. Tante sono le citazioni nelle sue strisce: dai Simpson a Star Wars passando per il dinosauro Denver. Elementi che arricchiscono il mondo allegorico nel quale Zerocalcare racconta la sua vita e fa uno specchio chiaro e cristallino di una generazione (fondamentalmente la nostra) che cresce seguendo sue proprie regole.

Molti di questi elementi li troviamo anche ne La Profezia dell’Armadillo in cui l’autore, partendo dal tragico spunto della morte improvvisa di una vecchia compagna di scuola, racconta tra l’ironico e l’amaro, il senso di sbigottimento di chi si accorge di essere cresciuto e si domanda come; di chi pur essendosi illuso di restare “ggiovane” si accorge di aver perso la freschezza dell’adolescenza, quella “Leggerezza” che la sua amica Camille cercava e non ha trovato, e che adesso Zero e i suoi amici si domandano cosa fosse.

Come anche i suoi webcomic, La Profezia dell’Armadillo è composta di tanti piccoli episodi, che costituiscono i capitoli di questo vero e proprio racconto, fatto di digressioni, flashback, momenti di quotidiana follia, tutti sempre accompagnati dalla voce fuori campo dell’Autore stesso che si racconta in prima persona. Nasce così una storia corposa ma allo stesso tempo leggera, da leggere tutta d’un fiato, arricchita di immagini forti. Zerocalcare fa un sapiente uso delle inquadrature, non lesina sui dettagli e così le sue “vignette” sono sempre piene di cose: i suoi personaggi si muovono in un ambiente reale, nella Roma del suo quotidiano, che non è la Roma fashion, fighetta e turisticentrica delle vie del centro ma quella più pittoresca e verce della periferia capitolina.

Ironico, divertente, graffiante eppure dolce e malconico, la Profezia dell’Armadillo mi ha fatto ridere e anche un po’ commuovere. Per una piacevolissima lettura sotto l’ombrellone ve lo consiglio caldamente, magari proprio nella versione a colori della Bao. Ottima, tra l’altro, la qualità della stampa, meno quella della rilegatura.

Nel frattempo andatevi a spulciare il suo blog e ad attendere, come tutti noi devoti, le nuove storie che Zercalcare quesi centellina (perfido e pigro) ai suoi adoranti fan a intervalli da quindi giorni per volta.

Zerocalcare sta lavorando, al momento, a un nuovo libro intitolato Un polpo alla gola.