Outcast

View Original

La storia d'amore tra Ravanelli e Solid Snake | Racconti dall'ospizio

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Demo 1

La fine dell'anno 1995 segna l'arrivo in Europa della prima PlayStation, console che introduce con prepotenza il formato CD capace di ospitare una quantità ai tempi molto elevata di dati. Il primissimo ricordo di molti possessori dell'amata macchina Sony è la cosiddetta "Demo 1", un disco offerto in bunde con la console e non altro che uno showcase di quella che era la promessa di intenti dell'azienda giapponese. La scatoletta grigia si imponeva sul mercato con una target audience più adulta, e promettendo una libreria di giochi vasta e, soprattutto, variegata. All'interno della Demo 1, la memorabile tech demo del T-Rex voleva impressionare dal punto di visto tecnico, ma tutte le altre versioni di prova giocabili incluse nel disco (da Wipeout a Tekken, da Twisted Metal a Ridge Racer) mostravano appunto quello che era il variopinto orizzonte interattivo promesso al pubblico.

A seguire il lancio della PSX, Sony andava aggiornando la Demo 1, sempre inclusa in bundle con la console o anche con titoli importanti come Crash Bandicoot (bisogna chiaramente ricordare che non c'era la possibilità di offrire tale servizio in digitale), ed è anche così che il format delle demo (che, ricordiamo, contenenevano spesso e volentieri menu assurdi con soundtrack techno brutali) andava diventando sempre più prominente. Complici di questo boom erano anche riviste come ad esempio PlayStation Magazine Ufficiale, il cui primo numero americano, uscito a fine '97, permetteva ai lettori di provare con mano parte del futuro palinsesto ludico.

Ai tempi nessuno sospettava che i dinosauri fossero piumati.

Mese dopo mese, nella lista dei desideri di tutta l'utenza PlayStation andavano ad aggiungersi tanti grandissimi giochi, spesso e volentieri prodotti da due delle principali aziende di videogiochi giapponesi: Capcom e Konami. Con una competizione talmente sfiancante e con la voglia di raggiungere il territorio occidentale, era necessario imporre sul mercato il proprio marchio aziendale, ma anche quello delle varie IP proprietarie. Una delle armi a disposizione di queste case erano, per l'appunto, i dischi demo.

Accoppiate storiche ma improbabili

Tra le due aziende, fu Capcom - verso la fine del '97 - a fare il primo tentativo: volendo preparare il pubblico all'uscita dell'attesissimo secondo capitolo della serie - e volendo comunque riuscire a fare cassa - il publisher decise di incudere la demo di Resident Evil 2 all'interno di Resident Evil: Director's Cut. Nonostante l'intento originale fosse "riparatorio", la mossa permetteva allo stesso tempo di rafforzare ed affermare con ancora più forza l'ormai storico IP horror di Mikami proponendo uno sneak peek del sequel.

Konami, poco dopo, decise di prendere l'idea delle demo in bundle, e adottare un approccio invece più aperto e smarmellato. Sapendo di voler e poter rivolgersi ad un pubblico potenzialmente molto vasto, decise di focalizzarsi sul mostrare la granularità del proprio portfolio offrendo robe che, su carta, non c'entravano una mazza tra di loro. Fu così, pertanto, che nacque la storia d'amore tra Fabrizio Ravanelli e Solid Snake.

Il racconto che segue potrebbe essere del tutto infondato e non basato su dati storici reali.

Ravanelli aveva stretto un accordo con Konami per diventare il testimonial di International Superstar Soccer Pro 98, ma scoprì poco dopo di dover condividere la copertina con il centrocampista britannico Paul Ince. Di fronte a tale affronto, il canuto attaccante della nazionale di calcio maschile italiana mise alle strette i dirigenti Konami, ponendo un ultimatum: "O mi mettete in coopertina da solo, oppure andate affanculo e per i prossimi 10 anni insieme ai vostri giochi migliori dovete mettere demo che non c'entrano una sega tra di loro". Il resto è storia.

Nel 1998, il sopraccitato titolo calcistico venne accoppiato con la demo di Metal Gear Solid, gioco non propriamente rivolto agli amanti dello sport. Poco dopo, ad inizio '99, lo stealth action di Kojima venne accoppiato con Silent Hill, titolo per i deboli di cuore. Silent Hill, per par condicio - e facendo il giro al contrario - venne accoppiato con Metal Gear. Konami dette il meglio di sè, però, in Giappone, accoppiando Solid Snake al titolo di baseball Jikkyou Powerful Pro Baseball '98 Ketteihan. Makes sense.

La storica demo di Metal Gear Solid inclusa in International Super Star Soccer Pro 98.

In realtà, in un periodo in cui il pubblico non poteva usufruire della rete, questo approccio di Konami fu mega astuto. È chiaro che titoli come Metal Gear Solid e Silent Hill hanno tutti i propri meriti in quanto pietre miliari, ma va notato come l'azienda si fosse impegnata tantissimo per spingere le proprie IP a destra e a manca, facendo anche leva sulla diversità del bacino di utenti a propria disposizione e proponendo orizzonti ludici molto vasti.

A onor del vero, Konami fece anche abinamenti più "a tema", ad esempio mettendo la demo di Suikoden 2 in bundle con un altro gioco di ruolo, Valiant Hearts 2. In tutta risposta, Capcom - probabilmente ritenendo questo approccio valido e vincente - adottò negli anni sucessivi una strategia simile, ad esempio accoppiando Resident Evil 3: Nemesis con la demo di Dino Crisis, e viceversa Dino Crisis con la demo di Resident Evil 3: Nemesis.

Altri tempi

Con il passare degli anni, il trend di mettere demo in bundle con titoli appartenenti ad altre IP e generi diversi rallentò abbastanza, con sporadici accoppiamenti memorabili come quello di Zone of the Enders e Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty nel 2001 (ma in quel caso Kojima e Shinkawa erano coinvolti nello sviluppo di entrambi i titoli) e circa 10 anni dopo, quasi a fare un rimando storico, includendo la demo di Metal Gear Rising nella release di Zone of the Enders HD Collection.

Statistiche dimostrano che il 99% degli acquirenti di Zone of the Enders l’avessero comprato per la demo di Metal Gear Solid 2.

Nel corso del nuovo millennio e con l'ingresso nell'era 128 bit anche Capcom ha continuato ad offrire sporadicamente diversi bundle fisici. Nel 2006, ad esempio, inclusero una demo di Monster Hunter in Devil May Cry 3: Dante's Awakening (presumibilmente nel tentativo di spingere l'IP in occidente, un'impresa ai tempi parecchio ardua), ma anche in Giappone stesso, accoppiando nel 2009 Monster Hunter G per Nintendo Wii con la demo di Monster Hunter 3.

Arrivando al presente, la digital delivery e i vari store online hanno reso abbastanza obsoleta la necessità di accorpare dischi demo insieme ad altri titoli. Recentissimamente anche una demo segreta di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon era sbloccabile ad esempio all'interno di Bayonetta 3, ma ovviamente con gli anni cambia la forma e cambiano i modi. C'era comunque qualcosa di veramente unico e potente in questo modo di interfacciarsi con pubblico ancora da conquistare, mostrando orizzontalmente quella che fosse l'offerta aziendale e facendo attivamente un forte passo avanti verso i giocatori, un po' come quando alle conferenze si mostra qualcosadi nuovo dicendo "ehi, guarda che altra roba figa stiamo facendo". I dischi demo che hanno segnato per anni il mercato console (ma anche PC) rientrano comunque in un passato dell'industria ormai abbastanza distante, ma rimangono tutt'ora impressi nella memoria di tantissimi videogiocatori e videogiocatrici, rievocando ricordi di orgie promiscue tra Ravanelli, Solid Snake e Harry Mason.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Konami, che trovate riassunta a questo indirizzo.