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PS Vita: la compro o non la compro? Ma si che la compro!

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In oltre sette anni di onorata attività in ambito mobile Sony è riuscita a piazzare nelle case di mezzo mondo quasi 72 milioni di PSP, che non saranno i 150 milioni di Nintendo DS o i 120 milioni di Game Boy Color ma che rappresentano un traguardo importante nell'ultraventennale storia delle console portatili. Non che Sony non abbia toppato dal 2004 ad oggi (conosciamo tutti il triste destino di PSP Go e il mezzo flop del "gamephone" Xperia PLAY), ma con il suo catalogo di oltre 700 titoli PSP ha fatto divertire milioni di giocatori, si è dimostrata molto affidabile a livello hardware e software e ha introdotto per prima il concetto di console multimediale non improntata unicamente al gioco.

In piena era mobile gaming Sony si è però dovuta riadattare e, conscia della spietata concorrenza di iOS e Android, ha scelto per PS Vita un deciso potenziamento, controlli touch frontali e posteriori, soluzioni hardware di indubbia qualità (seppur non rivoluzionarie) e un sistema molto chiuso proprio sul modello del melafonino. Il connettore USB proprietario, la discussa scelta di schede di memoria esclusive per la console (e a che prezzi), l'appoggio a una suite esterna per sincronizzare i contenuti tra console e PC, l'impossibilità di accedere alla batteria e di sostituirla con una di scorta. Un approccio discutibile che non ha mancato di irritare molti utenti, ma la strada verso la totale "chiusura" di un sistema di intrattenimento pare ormai inevitabile se non si marchia il proprio device con la sigla di Android.

Il primo approccio con la mia PS Vita Wi-Fi (per ora non ho sentito il bisogno della versione 3G) fa però dimenticare in fretta tutte queste considerazioni, almeno per i primi giorni di utilizzo. La console è davvero bella a vedersi, pesa poco (260 grammi, circa 100 in più rispetto a PSP Go), è estremamente maneggevole anche grazie ai due incavi posteriori e aggiunge un secondo stick analogico rispetto a PSP, esigenza ormai irrinunciabile a cui persino Nintendo con il suo 3DS si è dovuto adeguare in fretta e furia con l'ingombrante e poco ergonomico Circle Pad Pro.

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L'unica soluzione costruttiva un po' discutibile è il posizionamento dell'entrata cuffie nella parte inferiore dello chassis (che fatica giocare sdraiati con la console appoggiata sulla pancia), ma anche i quattro tasti azione tipici di Sony sono più piccoli del previsto sebbene ci si faccia presto l'abitudine. Quando poi accendo la console, ecco la vera sorpresa. Il display multitouch da 5'' OLED è una vera bellezza; neri finalmente tali, contrasto elevatissimo, luminosità ottima (ma fuori al sole si fa comunque fatica), colori saturi e brillanti. Rispetto all'AMOLED da 4'' del mio Samsung Galaxy S il passo avanti è notevole in tutti i sensi, comprese la risoluzione di 960 × 544 pixel e la densità di 220 ppi.

Si può sempre obbiettare che con i suoi cinque mesi di vita iPhone 4S faccia meglio in termini di pura risoluzione con il suo Retina Display, ma si parla di dimensioni più piccole e soprattutto di un prezzo che non ha nulla a che vedere con quello di PS Vita. Lo stesso vale per gli smartphone più recenti con display a 1280x720 pixel e quindi con una risoluzione quasi doppia rispetto alla nuova console (e che dire dei "soli" 512 MB di RAM?), ma il passo avanti fatto da Sony rispetto a PSP è comunque notevole. Giusto per fare qualche esempio il processore quad core ARM Cortex-A9 è capace di performance fino a dieci volte superiori rispetto al Cortex A8 di iPad, mentre la GPU PowerVR SGX543MP4 può raggiungere teoricamente le stesse prestazioni della GPU Sony-Nvidia montata su PlayStation 3. Tutto questo, è bene ricordarlo, racchiuso in soli 18 millimetri di spessore.

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La sensazione iniziale una volta lanciato Uncharted: L'Abisso d'oro è un po' la stessa provata sette anni fa con il mio primo gioco per PSP. Anche allora lo stacco grafico tra la console Sony e la concorrenza (ovvero Nintendo) era considerevole e lo stesso si può dire di PS Vita, anche se in ambito mobile gli smartphone più potenti e i motori 3D di ultima generazione ci hanno ormai abituati a gioielli grafici altrettanto spettacolari. È però troppo presto per parlare di performance e ottimizzazione. Per ora ho potuto testare solo Uncharted: L'Abisso d'oro, Virtua Tennis 4, Dungeon Hunter: Alliance e la demo di FIFA Football. I primi due non hanno deluso le aspettative (peccato solo l'aliasing su Uncharted), ma l'hack'n'slash di Gameloft fa un po' acqua da tutte le parti (dettaglio, frame-rate) e lo stesso FIFA Football, comunque spettacolare, non è immune da improvvisi e fastidiosi cali di fluidità. Normale amministrazione per una line-up iniziale, tant'è che la stessa Nintendo ha aspettato quasi un anno per spremere a dovere il suo 3DS con Resident Evil: Revelations; anche qui infatti siamo solo all'inizio e PS Vita ha ancora moltissimo da dimostrare in termini grafico-prestazionali e per fortuna ha a bordo l'hardware per riuscirci.

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Lo si nota anche dall'estrema fluidità dello scrolling touch sia nello scorrere i menu, sia nella fruizione delle pagine web del browser integrato, con in più un perfetto funzionamento del multitasking e nessuna ombra di lag come invece capita in ambito Android anche con device di fascia alta. L'abbandono della XrossMediaBar ha poi favorito un'interfaccia touch a icone (o sarebbe meglio dire bolle) molto più intuitiva e istantanea; apprezzabili ad esempio i rimandi alle F.A.Q., al sito Web, agli ultimi risultati raggiunti o agli eventuali aggiornamenti direttamente nella schermata di avvio di un gioco, ma anche la facilità con cui si organizzano le pagine e le icone tenendole premute per qualche secondo (altra derivazione "smartphoniana") non passa inosservata.

L'esperienza d'uso è insomma immediata, semplice e piacevole. Si fa tutto quello che si vuole in pochi secondi e con pochi tocchi, il multitouch è molto reattivo (lo stesso vale per il touchpad posteriore) e anche dopo un'ora di gioco continuato non mi sono accorto del peso della console e non ho avvertito fastidi ai due pollici, come invece mi è successo con il Circle Pad Pro del 3DS. Eppure alcune scelte rimangono discutibili. Oltre alla natura molto chiusa del sistema prima accennata, manca ad esempio un'uscita video, ormai presente anche su molti smartphone di fascia media. In realtà lo slot superiore accanto a quello per le schedine dei giochi potrebbe servire in futuro per un cavo audiovideo proprietario (la forma del connettore è simile a una mini-HDMI), ma per ora non si può in nessun modo sfruttare il video-out. Inoltre non sono ancora riuscito a utilizzare Google Maps e l'applicazione Near a causa di errori non meglio specificati che impediscono di riconoscere la mia posizione. Tra l'altro non sono l'unico a lamentare l'assenza di segnale geolocalizzato e quindi spero che Sony sistemi al più presto le cose con un futuro aggiornamento. Che dire poi delle due fotocamere da 0,3 MP (in pratica la cara e vecchia VGA)? Non che mi aspettassi un sensore da 12 Megapixel con ottica Zeiss in stile Nokia N8, ma la qualità è davvero mediocre già a medie luci, i settaggi inesistenti e difficilmente la userò a parte qualche funzione di realtà aumentata.

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Anche la batteria, croce e delizia di ogni device portatile, non è il massimo. Certo il display da 5'' beve parecchio e un quad-core, per quanto ottimizzato nei consumi, richiede i suoi buoni Watt. Fatto sta che dopo sei cicli di ricarica 0-100 (o quasi) sono riuscito a giocare per circa tre ore e mezza tenendo la luminosità al 70 per cento e spegnendo il Bluetooth. Agendo un po' sulla luminosità e disattivando il Wi-Fi si riesce forse ad arrivare alle quattro ore, ma siamo lontani dalle quasi sei ore della PSP Fat in condizioni ottimali. Ecco perchè l'impossibilità di accedere alla batteria interna e di sostituirla all'occorrenza con una carica può rappresentare un bel problema per chi è spesso in viaggio. A parziale discolpa di Sony va detto che quello dell'autonomia rimane ad oggi l'ostacolo più grande di qualsiasi device portatile (iPhone 4S compreso), ma un po' di delusione per simili prestazioni è inevitabile.

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Infine, non si può prescindere da qualche considerazione sul prezzo: per una console portatile così potente, pur contando la totale assenza di accessori nella confezione, 249 Euro non sono molti (si pensi solo al display OLED) e in fondo è la stessa cifra richiesta sette anni fa per la prima PSP. Se però si iniziano ad aggiungere una custodia rigida, una pellicola protettiva, una memory card da 8 GB (alcune demo su PlayStation Store pesano oltre 1 GB l'una) e almeno un gioco, si superano abbondantemente i 300 euro o i 350 se si opta per la versione 3G. Poco, molto, troppo, giusto? Ognuno si faccia i conti in tasca. Mi pare un prezzo allineato con i tempi e in fondo la differenza con la versione 3G è quella già vista in quasi tutti i tablet con questa doppia opzione. Non nascondo che con un sistema più aperto, con più giochi interessanti in listino e con un'uscita video avrei messo mano al bancomat più volentieri, ma per ora sono soddisfatto dell'acquisto, non ho riscontrato bug particolari (a parte la localizzazione fallita) e non vedo l'ora di giocare a quella potenziale ciofeca di Silent Hill: Book of Memories. Si lo so, sono un inguaribile masochista.