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Quelli onesti!

Oggi (18 ottobre, Readly) è arrivata nelle edicole la nuova PSM, quella con le recensioni più oneste. Da lettore accanito di riviste videoludiche quale ero, non posso che storcere il naso di fronte all’editoriale del “PSM TEAM (quello vero)” che rimastica luoghi comuni e pura ignoranza come nemmeno il più eroico dei leoni da tastiera.

Perché fingendo di dire e non dire, ma sopratutto dicendolo tra i denti, ma pure senza denti (suvvia, @Ganzo82 su X almeno spara dritto, non si nasconde), nell’editoriale programmatico di questo nuovo progetto si spara forte, oh se si spara forte.

Riassumo: In un 2023 dominato dal caos e dalla noia che ha inevitabilmente portato all’ascesa dei grandi produttori di giochi, un manipolo di eroi (la vecchia banda che però è un po’ vecchia e un po’ nuova) decide di rinunciare alla tirannia delle limited edition e della pubblicità per riconsegnarci il mondo dei videogiochi innovativo (che schifava i soldi) della nostra infanzia. E, non disperate, pure le Girella, se avanza tempo.

Mi piacerebbe rispondere direttamente a un nome e a un cognome (ma non c’è, quello sì davvero fuori dal tempo) per spiegargli che no, la critica videoludica non è oggi un unico ammasso informe di gente venduta, che gli influencer non sono degli scemi portatori di caos e che di videogiochi belli ne sono usciti e ne escono pure troppi. Sì, pure dopo il 1979. Indubbiamente si potrebbe scoprirlo facilmente vivendo nel nostro secolo, ma potrebbe in effetti essere pure sfuggito a qualcuno con in testa, invece, una rivista cartacea nel 2023.

Al progetto PSM auguro davvero ogni bene (non ci scommetterei da pagare sei mesi di abbonamento, però, ecco) ma da lettore appassionato che vorrebbe la sua fortuna, mi sento di consigliare un futuro che sappia anche un po’ conoscere davvero il presente. O che smetta di fingere il contrario per allisciarsi qualche nostalgico lettore borbottone.