Qualcuno gradisce una tazza di Earl Grey nello spazio?
Rimasto in fase di sviluppo per la bellezza di nove anni e qualche mese (!), More Tea, Vicar? ha concretamente corso il rischio di trasformarsi nel Duke Nukem Forever dello Spectrum. Jonathan Cauldwell ne ha riscritto le routine di base più e più volte, lottando contro la scarsità di memoria disponibile e le limitazioni della gloriosa macchina Sinclair, ma fortunatamente non ha mai perso di vista il suo obiettivo principale durante gli anni passati a macinare codice sulla sua tastiera. Obiettivo che, in breve, può essere riassunto con la realizzazione dello sparatutto a scorrimento orizzontale definitivo per lo Spectrum. Una macchina, quest'ultima, che con lo scrolling non è mai andata particolarmente d'accordo. Molti programmatori, nel corso degli anni 80, hanno aggirato il problema in maniere tanto fantasiose quanto efficaci, ma scrivere buone routine di scorrimento per lo Spectrum rimane comunque un'impresa riservata ai virtuosi del codice macchina e della creatività binaria. E Cauldwell rientra di diritto nel novero di tali acrobati della programmazione.
A dispetto di un titolo a dir poco bizzarro, derivante tra l'altro dalle bevute serali di Cauldwell, More Tea, Vicar? è uno sparatutto a scorrimento orizzontale di chiara struttura classica. La navetta si muove da sinistra verso destra, affronta decine di avversari, guadagna potenziamenti di vario genere e giunge infine al termine del livello. Qui affronta l'immancabile boss, la cui eliminazione apre le porte dello stage successivo. Niente di rivoluzionario, quindi, ma l'encomiabile pulizia generale, l'abbondanza di piccole e grandi rifiniture, l'eccellente caratura della grafica e del sonoro e la cura riposta nella pianificazione dei livelli elevano agevolmente More Tea, Vicar? al di sopra della concorrenza, antica o moderna che essa sia, nel vasto panorama dei giochi per Spectrum.
Lo scorrimento, tanto per cominciare, è ottimo. Cauldwell ha quindi raggiunto il suo scopo, scrivendo una serie di routine di altissimo livello ed evitando al tempo stesso che la loro complessità finisse per lasciare ben poco spazio al gioco vero e proprio. La giocabilità, infatti, abbonda e nel suo ispirarsi palesemente a R-Type non manca comunque di mettere in mostra una sua specifica personalità. La navetta si controlla senza alcun problema e risponde senza esitazioni ai comandi, mentre la conformazione delle ondate nemiche è indubbiamente il frutto di un attento studio e di decine di esperimenti. Lo stesso discorso vale per la struttura dei livelli, ai quali s'è accennato in precedenza, e per i potenziamenti; questi ultimi includono tutti i capisaldi del genere, come è giusto che sia, e brillano per funzionalità e gradevolezza in termini di realizzazione tecnica. More Tea, Vicar?, infine, avanza per la maggior parte del tempo a un ritmo tutto suo, non necessariamente assimilabile a quello dei maggiori sparatutto a scorrimento orizzontale, ma è inutile dire che questo non è affatto un difetto: fa parte, invece, del sopracitato carattere del gioco.
Se proprio si dovesse andare a cercare il proverbiale pelo nell'uovo, ci si potrebbe lamentare (come già fatto da alcuni esperti del settore) della scarsità di informazioni offerte in fase di acquisizione dei potenziamenti e di una certa tendenza al riciclaggio di alcuni elementi grafici, ma ciò sarebbe probabilmente ingeneroso nei confronti del gioco e di Cauldwell. More Tea, Vicar?, infatti, riesce nell'improbo compito di affiancare l'eccellenza tecnica al divertimento senza sbilanciarsi e/o sacrificare l'una o l'altro, il che è ancor più degno di lode alla luce della piattaforma scelta dallo sviluppatore.
Il gioco è disponibile in due versioni: quella per Spectrum 48K si può acquistare su cassetta (!) dal sito Cronosoft, mentre quella per Spectrum 128K può essere scaricata gratuitamente in formato immagine TAP da World of Spectrum. Le due versioni differiscono per la struttura del quarto livello e per la musica, suonata durante il gioco soltanto sullo Spectrum più muscoloso.