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Racconti dall'ospizio #238: Captain America and The Avengers, l'old school che non ti tradisce mai

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Cara vecchia dolce Data East (1976-2003, riposa in pace). L’affetto che ho per la Data East deriva dal fatto che mi ha sempre dato titoli arcade classici, colorati, con quel look bello pienotto, che sembrava di poter toccare i protagonisti del gioco quasi fossero pupazzetti. Non fa eccezione Captain America and The Avengers, classe 1991, che giocavo al circolino del paese. C’era la bocciofila, il ristorante, il bar, una roba uscita dagli anni 70 e fermatasi a quell’epoca. Il bar aveva una salettina attigua con qualche cabinato, dove non andava mai nessuno tranne qualche ragazzino, io compreso.

Penso fosse qualcosa come il 1997, i cabinati a quell’epoca giravano un sacco, magari restavano un paio di mesi e poi cambiavano, cosa ottima perché mi ha permesso, tra sale giochi, bar e oratori, di giocare davvero di tutto prima che gli anni 2000 distruggessero quel sogno fatto di gettoni e pulsanti. Io leggevo Marvel da qualche anno, avevo non più di una decina d’anni, e ancora non conoscevo bene tutto il menù di personaggi che aveva da offrire. Quando mi si parò davanti Captain America and the Avengers, conoscevo Capitan America, Iron Man e per qualche comparsata nei cartoni animati pure Occhio di Falco. Ma quel fantasmino bianco vuoto totale. Lo avrei scoperto solo qualche anno più tardi: era Visione! Nella sua seconda versione, quando era passato in lavatrice e qualcuno aveva sbagliato il programma. Chi ha poi scoperto il cosmo Marvel solo oggi quindi si prepari che nei film potrebbe succedere, già dopo Infinity War è diventato tutto grigio, quindi tenetelo d’occhio.

Ma basta parlare di bucato, l’importante è il concetto, ovvero che il gioco aveva su di me un fascino che mischiava un territorio già conosciuto con una serie di personaggi e riferimenti da scoprire. Il gioco era un picchiaduro a scorrimento, con una visuale piuttosto lontana dai personaggi, che si facevano strada attraverso New York e altre ambientazioni divenute famose nell’universo Marvel, contro le forze del male governate dal Teschio Rosso, e rappresentate da diversi supercattivi della Casa delle Idee. Un gioco davvero dal sapore classico, con sessioni a piedi ma anche in volo. Se Visione poteva tranquillamente volare, come Iron Man, il vecchio Cap e Occhio di Falco si spostavano a bordo di piccoli velivoli simili a motociclette. Tutti potevano colpire a distanza i nemici, con raggi, frecce e ovviamente lo scudo.

C’era qualche elemento bizzarro, ad esempio la presenza di una Sentinella mutante come boss gigante, ma del resto le misure tipiche di questi nemici degli X-Men erano troppo invitanti dovendo pensare a scontri con qualcuno di gargantuesco. Nella lunga sfilza di loschi figuri che si andavano ad affrontare c’erano comunque dei pezzi grossi del calibro di Ultron e il Mandarino, così come il Fenomeno o nemici più sconosciuti al grande pubblico come Wizard o… la Trottola Umana, ehm. Beh, poi universalmente conosciuto come Whirlwind.

A ogni colpo sferrato c’erano effetti a schermo che simulavano le onomatopee dei fumetti e sparsi per i livelli comparivano in aiuto dei protagonisti altri Vendicatori come Wasp, Quicksilver o Wonder Man. In uno dei livelli si affronta persino un polpo meccanico dal colore rosso, il Taco tanto caro a Data East visto che a memoria non ricordo un gioco dove in qualche maniera non comparisse, a costo di apparire fuori luogo, come un po’ succede in questo Captain America and The Avengers. Ovviamente non finii mai il gioco, e a memoria ricordo una difficoltà che si alzava improvvisamente. Forse ero scemo io, ma non lo do per impossibile in un prodotto pensato per le sale giochi. Il gran finale l’ho recupeprato poi negli anni, con un duello sulla Luna contro il Teschio Rosso che però sopravvive alla distruzione della sua base. Gli Avengers sono destinati a non riposare mai, non fatelo nemmeno voi e provate a recuperarlo se non l’avete mai giocato, come ogni titolo della Data East non potrà tradire le vostre aspettative.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata agli Avengers, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.