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Sniper Elite V2: chi di cecchino ferisce di cecchino perisce

Fare il cecchino mi è sempre piaciuto. Starsene sdraiato sul tetto di un palazzo con un M1 Garand e un mirino di precisione, inquadrare da 300 metri di distanza un soldato ignaro di tutto, mirare alla sua testa e fare fuoco, ascoltare il battito del proprio cuore e il fragore del colpo appena sparato. Tutte sensazioni che in un classico sparatutto à la Call of Duty sono sempre più difficili da provare, ma che per fortuna rivivono in altri shooter come Sniper: Ghost Warrior, Sniper: Art of Victory e Sniper Elite V2, sorta di remake di quello Sniper Elite che sette anni fa veniva accolto ottimamente dalla critica proprio per la sua vocazione "elitaria". Questa nuova fatica di Rebellion Developments arriva dopo il passo falso di NeverDead e dopo un Alien Vs. Predator che non ha certo fatto impazzire i fan della serie. C'era insomma voglia di riscatto nel team britannico e l'idea di tornare nella Berlino del 1945 ormai in mano alle forze sovietiche (proprio come in Sniper Elite) non è un caso. D'altronde, c'è ancora voglia di titoli ambientati nella Seconda Guerra Mondiale dopo la recente orgia di ambientazioni belliche più vicine a noi, visto che ultimamente (a parte Red Orchestra 2: Heroes of Stalingrad) i publisher sembrano essersi dimenticati di questo periodo storico così in voga alcuni anni fa.

In Sniper Elite V2 dobbiamo controllare un cecchino americano per fermare il lancio dei temibili razzi V2, ultima arma in mano all'ormai disfatto esercito tedesco per non soccombere di fronte alle armate di Stalin e di Patton. Il gioco si svolge interamente tra le macerie di Berlino e ci vede impegnati sia contro gli ultimi uomini della Wermacht rimasti a difendere la città, sia con le truppe sovietiche, e non è un caso se a volte sono rimasto a guardare da lontano le due opposte fazioni che si massacravano allegramente. La trama si dipana lungo una decina di missioni introdotte da un breve briefing testuale, ma a parte qualche raro passaggio la narrazione procede senza grande interesse e con un climax finale un po' troppo piatto e avaro di sussulti, identico tra l'altro allo svolgimento di una missione precedente. L'ambientazione della Berlino semidistrutta ha un suo fascino innegabile tra palazzi sventrati, grandi piazze coperte di macerie, trincee e anche una breve discesa nella metropolitana. Dopo un po', però, si sente la mancanza di qualcosa di diverso e di più vario (soprattutto negli interni dei palazzi), ma per fortuna il design dei livelli con la classica alternanza di spazi aperti e ripari è perfetto per il genere di gioco e dopotutto, contando che sempre di Berlino si tratta, non potevamo aspettarci chissà quali voli di fantasia.

http://youtu.be/2iFefBe4qhU

Giocare a Sniper Elite V2 è divertente fin da subito, soprattutto per chi come me adora le meccaniche tipiche degli sniper-game. Il nostro cecchino a stelle e strisce può infatti adottare tattiche diverse per raggiungere i vari obiettivi. L'approccio stealth è utile di solito per iniziare le missioni e per prendere confidenza con il livello; in questo caso si può distrarre i nemici con il lancio di una pietra, usare la pistola silenziata o farsi notare per un secondo, cambiare subito posizione e sperare che i nemici vengano verso la nostra silhouette proprio come in Splinter Cell: Conviction. Anche il rumore svolge però un ruolo importante; camminando eretti o correndo, rischiamo di farci sentire e per questo è consigliabile avanzare sempre chinati o addirittura fare fuoco in concomitanza con altri rumori (ritocchi di campane, esplosioni, rombo degli aerei), in modo da mascherare i nostri spari. Arrivare fino alla fine con le meccaniche stealth è però difficilissimo e non renderebbe nemmeno giustizia al gioco. E lo stesso vale per gli scontri ravvicinati. Considerando anche che si hanno poche munizioni per pistola e mitra, correre in campo aperto e uccidere i nemici a pochi metri di distanza è quasi sempre un suicidio anche a livello facile; nonostante ciò, un bel MP40 o un PPSh-41 si rivelano spesso fondamentali negli interni, quando si deve ripulire un palazzo o quando veniamo sorpresi alle spalle, situazioni in cui il fucile di precisione risulta molto meno efficace e lento da manovrare.

La vera essenza di Sniper Elite V2 sta però nei colpi da lunga distanza. Le meccaniche sono bene o male sempre le stesse, con le coperture indistruttibili (solo i mezzi militari possono esplodere e farci molto male), la modalità concentrazione con tanto di battito cardiaco e varianti come la distanza, la traiettoria e l'influenza del vento. Visto che il nostro baldo cecchino non è una macchina ma un uomo, non aspettatevi di eseguire sempre un headshot, anche se il mirino di precisione punta proprio sulla testa dei nemici. Spesso infatti basta un solo centimetro più a destra o a sinistra, quando si è a 200 metri di distanza, per non andare a segno e questo dona al gioco un forte realismo. Non che Sniper Elite V2 voglia essere una simulazione di cecchinaggio a sfondo militare, ma le meccaniche di sparo risultano molto spesso credibili e veritiere e la nuova kill cam, che unisce slow-motion, dettagli splatter a raggi X e ottime animazioni dei nemici caduti è un tocco di classe non indifferente. Vedere il nostro proiettile che spezza un femore, devasta un bulbo oculare o trapassa il fegato dà un fortissimo senso di efficacia e sembra davvero di avere tra le mani un'arma di spropositata potenza.

http://youtu.be/eG9yGKpwtNM

L'approccio tattico può inoltre contare su diversi esplosivi che aggiungono ulteriore varietà al tutto. Per essere sicuro di non essere attaccato alle spalle, ad esempio, mi sono sdraiato sul tetto di un palazzo mettendo prima tre mine a inciampo sulle scale; una volta finito il cecchinaggio, mi sono voltato e c'erano quattro nemici morti per l'esplosione degli ordigni mentre venivano a stanarmi salendo le scale (e mi avrebbero sicuramente ucciso senza questo piccolo stratagemma). Inoltre i livelli sono sufficientemente vasti da permettere approcci sempre diversi, sebbene i punti chiave delle missioni rimangano inevitabilmente scriptati. A livello medio ho terminato la Campagna in singolo in circa otto ore, ma un titolo come Sniper Elite V2 andrebbe giocato a livello difficile; scompaiono tutti gli aiuti, la salute si ricarica molto più lentamente e anche un solo colpo di un altro cecchino può mandarci all'altro mondo. In questo caso il gioco può riservare molte ore in più, anche perché, mancando i salvataggi liberi e scarseggiando quelli automatici, sarete costretti a rigiocare molte volte intere sezioni di gioco. Quello della longevità non è però un problema, grazie anche al DLC del day one (Assassinate the Fuhrer) e soprattutto al comparto multiplayer. Gli amanti del co-op online possono giocare in due l'intera Campagna, ma anche buttarsi in altre tre modalità tra cui la classica orda, una corsa contro il tempo e una terza opzione che vede i due giocatori ricoprire due ruoli diversi, con il primo che si muove velocemente sul campo e il secondo che lo copre da lontano con il fucile di precisione. Inoltre Rebellion ha inserito solo nella versione per PC il multiplayer competitivo, con i classici Deathmatch e Team Deathmatch e un massimo di sedici giocatori a impallinarsi per le strade e le piazze di Berlino. Ho anche apprezzato il comparto sonoro e quello grafico, sufficientemente solido e spettacolare anche se lontano da qualsiasi pretesa di riferimento (e il "vecchio" Asura Engine si riconferma un motore molto leggero).

E i difetti? Non preoccupatevi che ci sono anche quelli. Tanto per cominciare avremo a disposizione solo tre fucili di precisione e nel complesso anche le altre armi non sono molte, offrendo tra l'altro poche differenze tra di esse a livello di potenza, efficacia e rating di fuoco. Avremmo poi preferito una distruttibilità dell'ambiente (anche minima); starsene tranquilli dietro a un tavolo rovesciato mentre un cecchino cerca inutilmente di colpirci non è proprio un bel vedere per un titolo che vuole vantare, e in parte ci riesce, una solida componente di realismo bellico. Della trama e dell'ambientazione abbiamo già detto, ma il limite più grande del gioco è quello legato all'intelligenza avversaria. Intendiamoci, nulla di drammatico, ma la mancanza di un miglior bilanciamento si avverte chiaramente. Vedere dei nazisti che ti colpiscono con un MP40 a 130 metri di distanza mentre sei rannicchiato sul campanile di una chiesa fa un po' ridere; in generale, la mira dei nemici ha del prodigioso, ma è accompagnata da inspiegabili lentezze negli scontri ravvicinati, che sono in assoluto quelli meno realistici. Non mancano poi episodi di "kamikazismo", con cinque o sei soldati che si fiondano uno dopo l'altro dietro un angolo incuranti della morte certa che li attende. I loro pattern di movimento tendono inoltre a ripetersi in modo piuttosto banale e schematico, ma se non altro i nemici cercano quasi sempre un riparo e si muovono molto spesso diventando bersagli piuttosto difficili. Più ombre che luci, insomma, ma nulla di veramente disastroso o di così grave da compromettere la giocabilità di un titolo molto divertente, solido nelle meccaniche e dotato di un comparto multiplayer completo e ben fatto.

Ho giocato a Sniper Elite V2 in versione PC con una copia del gioco acquistata in negozio. A livello di difficoltà medio ho terminato la decina di missioni della Campagna in singolo in circa 8 ore, più altre 3 ore per testare il multiplayer cooperativo e competitivo. 

Voto: 8