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Old! #274 – Settembre 2008

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 5 settembre del 2008, si manifesta su Xbox 360 Viva Piñata: Trouble in Paradise, secondo episodio (se non vogliamo tenere conto del party game Viva Piñata: Party Animals) nella serie targata Rare, che porta avanti il gameplay da gioco simulativo/gestionale di allevamento dei bizzarri animali già protagonisti della prima uscita. Fra le novità, si segnalano il multiplayer cooperativo e, ovviamente, diverse nuove specie animali. Criticato per il suo essere più un aggiornamento dell’originale che un vero e proprio seguito, Viva Piñata: Trouble in Paradise segna sostanzialmente la fine della serie, assieme al contemporaneo Viva Piñata: Pocket Paradise per Nintendo DS. Verrà ripubblicato anni dopo, assieme al primo episodio, nella raccolta Rare Replay per Xbox One.

Lo stesso giorno vede l’uscita di Mercenaries 2: World in Flames, sparatutto in terza persona sviluppato da Pandemic Studios per conto di Electronic Arts. Non particolarmente apprezzato da critica e pubblico, il gioco si ricorda soprattutto per le polemiche scatenate dal governo venezuelano, che lo accusa di sostenere una campagna governativa statunitense per promuovere l’invasione del Venezuela e la cacciata di Hugo Chavez.

Due giorni dopo tocca a Spore, ambizioso progetto di Maxis incentrato sulla creazione e gestione di specie viventi, dalla concezione come microrganismi fino allo sviluppo di vere e proprie colonizzazioni stellari. Pur generalmente apprezzato, il gioco viene anche criticato per la natura poco interessante delle fasi iniziali e scatena grandi polemiche per l’utilizzo di DRM. Spore sarà anche l’ultimo gioco ideato da Will Wright per conto di Maxis, venduta dal veterano ad Electronic Arts un anno dopo. Tra l’altro, spenderà parte dei soldi per dare una mano a Tim Schafer, come – messaggio promozionale – vi abbiamo raccontato nell’Outcast Reportage sulla GDC 2018.

Passa un’altra decina di giorni e si manifesta Star Wars: Il potere della Forza, gioco ambientato fra le prime due trilogie di Star Wars, quindi nel periodo che vede la nascita dell’alleanza ribelle e lo scoppio della guerra contro l’impero. Il protagonista è un apprendista segreto di Darth Vader, quindi abile utilizzatore della Forza, che il giocatore può utilizzare attraverso un buon sistema fisico. Apprezzato da critica e pubblico, Star Wars: Il potere della Forza frantuma i record di vendite dei videogiochi dedicati alla saga lucasiana e si meriterà ovviamente un seguito due anni dopo.

Lo stesso giorno vede l’uscita di The Witcher: Enhanced Edition, ampia revisione del gioco di ruolo basato sui romanzi di Andrzej Sapkowski. Non solo viene pesantemente ritoccato il motore grafico, c’è anche una nuova e più curata traduzione dei testi da polacco a inglese, sono stati risolti parecchi bug, si contano diverse migliorie al sistema di gioco e l’avventura viene ampliata da un paio di espansioni. Il lungo viaggio dello strigo per diventare un fenomeno di massa comincia forse qui.

Altro giro, altra riedizione: il 18 settembre 2008 segna l’uscita per Nintendo DS di Kirby Super Star Ultra, remake di Kirby Super Star che propone il pacchetto originale ma aggiunge anche diversi minigiochi e una tirata a lucido dell’apparato audiovisivo.

Il giorno dopo arriva sulle PlayStation 2 europee Yakuza 2, secondo episodio di una serie che si appresta a diventare epopea. Fra le novità, si segnalano un sistema di combattimento potenziato, una storia considerata più adulta e la decisione di conservare il doppiaggio giapponese nell’edizione occidentale. Il gioco viene accolto positivamente, anche se forse, sulla distanza, verrà ricordato come l’episodio meno riuscito della serie. Circa dieci anni dopo, verrà pubblicato su PlayStation 4 un remake intitolato Yakuza Kiwami 2.

Lo stesso giorno vede anche l’uscita di un “mezzo seguito”: Crysis Warhead racconta infatti una storia parallela a quella del primo Crysis, mettendoci nei panni del sergente Michael "Psycho" Sykes. Pur essendo sostanzialmente un’espansione glorificata, il gioco propone alcune novità in termini di meccaniche e soprattutto si distingue per un mezzo abbandono della struttura aperta di Crysis, in favore di uno sviluppo molto più lineare. Inevitabilmente, questa decisione si rivelerà polarizzante. La serie proseguirà poi con due seguiti veri e propri.

Il 26 settembre 2008 esce in Europa Wario Land: Shake It!, nuovo gioco di piattaforme dedicato alla nemesi psicolabile di Mario e primo Wario Land pubblicato su una console casalinga. L’impostazione è da classico gioco di piattaforme bidimensionale, che però sfrutta le potenzialità del Wiimote legando al suo sensore di movimento svariate mosse a disposizione del protagonista. Nonostante le critiche ai controlli motion, che alla lunga si fanno tediosi, il gioco viene accolto con favore da critica e pubblico. Nel 2016 verrà ripubblicato su Wii U in formato digitale.

Lo stesso giorno vede l'uscita su Nintendo DS di Sonic Chronicles: The Dark Brotherhood, bizzarra produzione BioWare che segue la traccia di Super Mario RPG per rielaborare la mitologia di Sonic the Hedgehog in chiave ruolistica. Il gioco, che fra l'altro segna l'esordio dello studio americano su una console portatile, non riscuote un gran successo e non si vedranno più esperimenti simili per la mascotte Sega.

Infine, il 26 ottobre 2008 vede l'uscita di Mega Man 9, grande ritorno del Blue Bomber nella sua serie originale, un decennio dopo l'uscita precedente. Il gioco si distingue per la scelta di realizzarlo secondo i limiti tecnici di una produzione per NES, quindi con un taglio retrò che, del resto, in quegli anni sta iniziando ad esplodere definitivamente. L'operazione viene accolta favorevolmente e due anni dopo verrà pubblicato un Mega Man 10 dall'impostazione molto simile.