Accensioneeeeeeeeeee | Racconti dall'ospizio
Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.
Ho sempre adorato le periferiche. Più della VR, non c’è niente di meglio di un bel pezzo di plastica per lasciarsi catapultare nell’universo di un videogioco. Dalle light gun di Time Crisis ai bonghi di Donkey Konga, dai volanti agli HOTAS, passando per la rock band di plastica che ormai riposa in pace nelle vostre soffitte, una periferica è il punto di incontro tra il videogioco e il giocatore.
Gli anni Novanta avevano riaperto le ferite della nostra infanzia e i robottoni erano tornati in auge quando decisi di spendere una fracconata e mezza per Steel Battalion e quel controller che resta ancora insuperato. Ricordo che lo acquistai usato su eBay, senza manuale per colpa di un venditore che mortacci sua, ma devo aver rimosso inconsciamente la cifra esatta.
Quelle che non scorderò mai, però, sono le prime fasi di gioco. Quei primi minuti di tutorial, nei quali mi si chiedeva di premere millemila bottoni diversi per accendere una macchina e poterla muovere in giro per la mappa. Una macchina complicata, scorbutica, tanto scomoda da essere perfettamente credibile. Perché è così che mi immagino un robot vero, non certo come quelli pronti a lanciare componenti in modalità Siri.
Così, mentre su schermo venivo abbattuto regolarmente con discutibile eroismo, registravo video di me, incantato di fronte alle lucine in ogni dove, che premevo bottoni urlando pure inutili comandi vocali. Perché io non videogioco per sentirmi bravo, non lo sono quasi mai, dopo tutto, io videogioco per essere chi non potrò mai essere (non mi hanno fatto fare il militare per problemi di vista: sarebbe difficilissimo superare un concorso per mettermi alla guida di un mech, diciamolo) e quanto bisogna essere tristi e morti dentro, per non voler essere un pilota di robot? Quella volta, una sola volta nella mia vita e per quel poco tempo che ho tenuto il controller prima di rivenderlo per una nuova avventura, lo sono stato davvero.
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata all’arrivo di Neon Genesis Evangelion su Netflix e ai robottoni in generale, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.