Febbraio 1990: Nausea, fantascienza e idraulici a stelle e strisce | Old!
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
A febbraio del 1990, non è che succeda moltissimo, nel mondo dei videogiochi, quindi parliamo di cose che accadono in generale nel 1990 ma non paiono avere date concrete cui fare riferimento. Per esempio, abbiamo l'arrivo in sala giochi di uno fra gli hardware più mitologici della storia, talmente oltre da rendere riduttivo il termine "cabinato". G-LOC: Air Battle è il nuovo gioco di dogfighting firmato Yu Suzuki, quindi erede spirituale degli After Burner, nel quale si controlla un caccia da combattimento con visuale dall'interno dell'abitacolo (ma che passa all'esterno quando si viene bersagliati da un missile). Al di là del gameplay in sé e dell'ottima realizzazione tecnica, a stupire è, come detto, l'hardware: di fianco alle classiche versioni in piedi e da seduti, trova infatti spazio l'R-360, un mostro sferico idraulico che ruota assecondando i movimenti nel gioco, fino anche al punto far ritrovare il giocatore completamente a testa in giù. E gli attacchi di vomito si sprecano. G-LOC verrà ovviamente convertito sui vari sistemi casalinghi dell'epoca, comprese le tre macchine Sega, ma insomma, l'esperienza è irriproducibile. L'R-360 verrà poi supportato da solamente un altro gioco, Wing War, con la versione dedicata di Rad Mobile sviluppata fino in fase di prototipo ma poi abbandonata.
Sempre un generico 1990 vede la pubblicazione di Captive, una rielaborazione del concept di Dungeon Master che si appoggia su un motore grafico con movimento in tempo reale. Sviluppato dal mitico Anthony Crowther per Mindscape, Captive è sostanzialmente un gioco di ruolo d'azione in prima persona ad ambientazione fantascientifica, in cui si controlla un galeotto colpito da amnesia e intento a cercare di liberarsi dalla prigione. Accolto con entusiasmo dalla critica, Captive, viene da molti ricordato come uno fra i migliori giochi di sempre per Amiga e, in generale, per computer.
Infine, vale la pena di menzionare che il 12 febbraio 1990 arriva negli USA Super Mario Bros. 3, capitolo fondamentale della saga "idraulica" Nintendo che introduce sostanzialmente la struttura poi recuperata da Super Mario World al lancio del Super Nintendo. L’uscita quasi due anni dopo quella giapponese è anche figlia di una scarsità di chip problematica per svariati titoli su NES ma Nintendo trasforma il problema in un'occasione quando sfrutta quei mesi per legare il gioco a un film "promozionale", Il piccolo grande mago dei videogame, giunto nelle sale americane poco meno di due mesi prima rispetto all'arrivo del gioco nei negozi di quel territorio. Incidentalmente, ne ha scritto Peduzzi stamattina. Pensa te.