Tasogare Otome x Amnesia: "Ghost", ma vatti a nascondere, va'
Ma davvero, ma di cosa stiamo parlando Patrick Swayze? Woopy Gooldberg che ti fa da medium? La ceramica come pretesto per palpeggiare Demi Moore (che, per carità, lungi da me criticare)?
Tasogare Otome x Amnesia, ovvero La Fanciulla del Crepuscolo -x- Amnesia (mai capito esattamente cosa centrasse la “x”) di tutti questi ammenicoli ne fa a meno. Se vuoi palpeggiare un fantasma, invertendo i ruoli con una bella, formosa, vivace e sbarazzina fantasmessa, basta che allunghi la mano o, come da ricetta classica, inciampi e gli cadi addosso.
Nella mia “vita parallela”, qualche anno fa, presentavo così i due personaggi di questo manga:
Lunghi capelli neri, viso armonioso, occhi sottili quasi volpini, corpo voluttuoso, allegra, diretta, maliziosa: Yuko Kanoe assomma in sé le caratteristiche della fidanzata da sogno.
Ma è morta da più di 50 anni.Teichi Niiya, basso, occhialuto, sincero, serio, generoso ed insospettabilmente coraggioso, la incontra nel magazzino abbandonato di una scuola labirintica situata in una piccola cittadina tra le montagne del Giappone.
Ma è vivo ed in perfetta salute.
È bene premetterlo subito: mentre nei manga “palpare una fantasmessa” è praticamente parte del curriculum di un Normale Studente Giapponese (non mi ricordo se dia 3 o 5 crediti), Tasogare Otome x Amnesia si distaccava subito dalla pletora di soggetti simili (non ultimo il recente La locanda di Yuna) in forza di un rispettoso ossequio alla premessa “gotica”.
Nonostante le palpate e i nudi semi-integrali, o proprio “full frontal”, che Yuko generosamente esibiva in virtù del fatto che il suo “simulacro” non le creava nessun imbarazzo, essendo decomposta e, quindi, “molto più nuda di così”, Tasogare Otome x Amnesia non trascurava mai di ricordare, spesso con brusca brutalità, che Yuko era morta male.
Spirata a seguito di una delle agonie più atroci a causa del più doloroso dei tradimenti innescato dalla più crudelmente stupida delle debolezze umane. Una cosa che, al confronto, quanto capitato a Sadako è una bambinata e la dovrebbe anche smettere di menarsela!
Tasogare Otome x Amnesia, il manga, giostrava mirabilmente questa contraddizione tra la solarità della Yuko sbarazzina e invaghita del coraggioso Teichi, unico a poterla toccare (palpare), e il carico di oscurità maligna legato alla sua dipartita.
La sfida per l’anime era riuscire a fare lo stesso pur avendo un linguaggio completamente diverso.
Ci riuscì.
Da una parte, l’orgia visiva di sipari, paraventi, contrasti forti, colori sanguigni riuscì a “congelare” la tensione che il manga naturalmente riusciva ad immobilizzare nello scorrere delle pagine, prima di farla esplodere. Il character design si mantenne fedelissimo all’originale, restituendo una Yuko carnosa e tonda, al punto da poterne quasi sentire il profumo. Infine, la idol esordiente Yumi Hara riuscì perfettamente ad interpretarne la natura maliziosa, ingenua e letale.
La sceneggiatura da una parte si mantenne fedele al manga, ma giocando su una discronia nella narrazione degli eventi, in modo da lasciare il lettore-spettatore in dubbio su cosa sarebbe stato incluso e cosa eliminato (personalmente, patisco la mancanza di un arco a mio parere piuttosto significativo, ma è anche vero che non si poteva mettere tutto).
Unica variazione, dovuta al fatto che il manga ancora non era concluso, il finale più “edulcorato” dell’anime rispetto al manga, più coerente a portare all’estremo le conseguenze di un amore esclusivo tra chi è vivo e chi vivo non lo è più.
Insomma, nella brevità delle sue dodici puntate, Tasogare Otome x Amnesia, pubblicato in occidente come Dusk Maiden of Amnesia, è un anime che merita di essere indicato come imprescindibile nel settore “storie di fantasmi”. Purtroppo, dopo qualche stagione su Netflix, ora lo si trova solo in cofanetto Blu-Ray d’importazione.
Un vero peccato.
Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Luigi e ai fantasmi, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.