The House of the Dead 4: centinaia di zombi a pochi spiccioli
Scevro da ogni contenitore, The House of the Dead 4 punta al contenuto e torna fiero alle proprie origini. Lasciandosi alle spalle lo splendido e tarantiniano Overkill - opera in tutto e per tutto da considerare come spin-off - il titolo SEGA offre la classica giostra su binari, costellata da centinaia di zombi e "bestiame" vario. Dopo aver riproposto l'intera saga su ogni formato esistente, arriviamo infine anche su PS3, addirittura con il seguito ufficiale della serie, il quarto episodio, conversione diretta del coin-op. E, dopo uno sciapo terzo capitolo, SEGA tenta di aggiustare il tiro e proporre un bel po' di elementi che spingano alla rigiocabilità. Saltando a piè pari la narrazione, talmente pretestuosa da sembrare parodistica, vediamo se vale la pena spendere tempo e denaro per l'ultima produzione nipponica. Diciamo subito che The House of the Dead 4 fa il suo dovere senza scomporsi, proponendo situazioni al limite del déjà-vu con l'attenuante degli omaggi ai precedenti capitoli. Togliamo il primo dente: chi volesse giocare con il pad può tranquillamente farlo, è tuttavia ovvio che il 90% del carisma sprofondi sotto il livello del mare. Il Move - e qualunque giocattolo pistoloso voleste eventualmente appiccicicargli - è portatore sano di divertimento, nonché l'unico modo per fruire appieno dell'immediatezza offerta dal gioco: trigger/grilletto per sparare, tastone per lanciare una granata e movimento veloce basso-alto per la ricarica (risate in sottofondo, grazie).
Non vi serve nient'altro per massacrare in allegria gli zombi e le altre aberrazioni che vi si porranno davanti. A tal proposito, è decisamente aumentato il numero di morti viventi su schermo, tant'è che le bombe di cui sopra risultano spesso risolutive nei momenti più affollati. SEGA preme l'acceleratore sull'elemento nostalgia, dimenticandosi degli ostaggi, ma riproponendo gli amati bivi, alcuni dei quali abilmente nascosti. Peccato che le differenze si traducano in un minuto scarso di "variazione sul tema", prima del ricongiungimento col percorso originale. Altro dilemma che vi terrà pensosi davanti allo schermo è la gestione delle vite. Sin dall'inizio, infatti, è possibile impostare ben nove crediti - destinati poi a diventare infiniti - e nove punti vita. Calcolando che i livelli di difficoltà più alti sono da sbloccare, è palese che in un attacco di masochismo potreste fare il pieno di steroidi digitali e terminare il titolo in meno di un'ora. È un fattore da considerare, ma neanche un difetto enorme. Sarebbe come iniziare un FPS a "molto facile" e poi lamentarsene per la scarsa difficoltà. A voi l'oculato scettro del potere. In ogni caso, The House of the Dead 4 è per natura estremamente rigiocabile, sia per lo sbloccaggio di simpatiche chicche, sia per la modalità a due giocatori, sempre spassosa quando abbiamo di fianco, e dal vivo, il nostro compagno di sventura. Per i narcisisti del punteggio, c'è anche una succosissima modalità arcade: nessuna possibilità di intervenire sulle opzioni, zero crediti e via. I più bravi affiggeranno i loro nomi sulle immense mura di internet.
Secondo dente, il più doloroso. Tecnicamente, SEGA decide di fare una scelta ben precisa: 60 fotogrammi al secondo fissi, senza alcun tentennamento. Questo ha portato ad una semplificazione degli ambienti, non proprio spogli, ma spesso e volentieri spartani, restituendo però una fluidità granitica visivamente piacevole. Il bestiario, vomitato senza sosta dal gioco, conta un discreto numero di poligoni, quasi più di quelli dedicati ai protagonisti. Il sangue sembra edulcorato da lampi e fiammate ma, oltre a non mancare su ogni parete o pavimento delle ambientazioni, può essere regolato tramite l'apposita opzione "tasso di violenza". Ovviamente, all'inizio, sono presenti solo le scelte MEDIA e NORMALE, generando fastidiosi pruriti. Insomma, le foto non rendono giustizia ad un titolo solo sufficiente sul lato tecnico, ma che riesce ad essere assai gradevole nella sua fluida masnada di zombi.
A questo punto dovete farvi due conti. Se è vero che il prezzo proposto è molto popolare (7,99 €, con il 30% di sconto per gli utenti PLUS), è altrettanto innegabile la brevità del gioco. Ci sono delle cosucce da sbloccare, simpatici boss che è sempre piacevole buttar giù, un'intrigante modalità arcade ed un divertentissimo multiplayer. Tutto, però, in versione "mini". La longevità di The House of the Dead 4 è direttamente proporzionale alla vostra voglia di blastare non morti, mettendo in conto un puntualissimo sistema di controllo e sapendo di aver speso meno di una pizza bufala e pachino. Il gioco non ha gravi mancanze, soprattutto nel rapporto qualità/prezzo, ma quello che c'è l'abbiamo già giocato in altre vesti, anche più sontuose. Se ne volete ancora, ce n'è per tutti. Il piatto è gustoso, ma noi vi abbiamo avvertito: la porzione è piuttosto scarsa.