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Tutto in un weekend

Levine è stufo di lavorare per cinque anni a giochi che si finiscono in un weekend. Come se fosse troppo poco, come se non fosse abbastanza, come se avesse ragione chi non è disposto a pagare se il rapporto euro/ore non è incredibilmente vantaggioso. Vuole qualcosa di più, di più grande, che impegni i giocatori per anni, vuole far parte della festa insomma.

Però Levine è parte del problema, qualcuno dovrà pur dirlo.

Tutti a lamentarsi che i tripla A sono diventati insostenibili, i costi spropositati, le idee anestetizzate e nessuno, nessuno, che prova ad offrire soluzioni alternative al sogno scomposto e utopico del videogioco fantastico che dura per sempre. Del succhia succhia che mai si consuma. God of War, per fare un esempio di quelli che ancora vendono, sarebbe un gioco atroce senza le zone extra e venduto a prezzo budget? Se spendi di meno, creando meno contenuti, magari puoi permetterti di addolcire la pillola con un prezzo più ammiccante.

È solo un esempio, non posso sapere se possa funzionare e che impatto abbia sui costi, ma so per certo che continuare a inseguire i giocatori è un terribile bagno di sangue. Come i geni della Superleague (parliamo di calcio, eh!) che prima hanno distrutto i bilanci delle proprie società per accontentare i calciatori e adesso hanno scoperto che non si può spendere più di quanto entra nelle proprie casse. Forse la soluzione non è per forza una mappa più grande con dentro un milione di subquest inutili in più. Forse.

Sì, bello, sei parte del problema pure tu!

Magari si potrebbe, guardando al passato, tornare a concentrarsi sul piacere di giocare un titolo (vedi Returnal) invece di trasformare i proprio giocatori in eroinomani in cerca della prossima dose. Magari è meglio non sprecare risorse per DLC destinati a pochi per dedicarsi, invece, alla realizzazione di seguiti più immediati. Magari puoi fare la guerra allo streaming di Twitch perché non è scritto sulle sacre pietre che sia un bene per te sempre e comunque. Magari puoi inventarti qualcosa e non cadere dal pero quando Animal Crossing: New Horizons sbanca il botteghino o quando l’indie di turno vende tre milioni di copie. Magari puoi creare un’etichetta per progetti più piccoli capaci di finanziarti a basso rischio e, nel mentre, impegnare parte della tua forza lavoro. Magari puoi fare la Nintendo e usare i tuoi personaggi per progetti diversi e raccogliere così pubblico nuovo. Magari che cazzo ne so io, ma non mi rassegnerò mai all’idea che ormai si è visto tutto.

Che poi a me frega poco. Io mi gioco Loop Hero, Returnal, Satisfactory, SnowRunner e Deathloop e ancora vivo felice. Ma almeno smettete di lamentarvi.