Unavowed: scelte, conseguenze e dramma
Il gancio promozionale con cui Unavowed è stato proposto da Dave Gilbert e la sua Wadjet Eye Games nel corso degli ultimi due anni è quello dell’avventura punta e clicca ispirata ai giochi di ruolo in stile BioWare. È una roba che può far alzare il sopracciglio, perché le differenze di genere e di budget sono fin troppo ovvie, ma è allo stesso tempo un’idea dall’appeal indiscutibile. E soprattutto, a conti fatti, non è solo una sparata di marketing. Era in realtà già evidente nelle varie occasioni in cui ho avuto a che fare col gioco, l’ultima davvero poco tempo fa, lo è ancora di più dopo averlo completato nei giorni scorsi. Unavowed è davvero un’avventura punta e clicca incentrata su dei concetti che ricordano tantissimo lo spirito migliore di quei GdR. C’è la gestione del party, ci sono le conversazioni defatiganti fra una missione e l’altra per approfondire il background dei personaggi e non mancano diverse scelte da compiere, le cui conseguenze vanno a concretizzarsi nella parte conclusiva dell’avventura. E funziona. Funziona davvero.
Lo spunto di partenza ci vede impegnati a definire i tratti del personaggio principale, attraverso una conversazione che ci permette di deciderne il sesso e il background (da attore/attrice, come barista o nelle forze di polizia). Tutto questo avviene nel bel mezzo di un esorcismo praticato ai nostri danni, dato che siamo posseduti da una qualche forza demoniaca e i membri dell'Unavowed, una sorta di associazione che traffica nell'ultraterreno, stanno cercando di salvarci. Le conseguenze di quel prologo ci portano poi ad unirci all'Unavowed e seguire una serie di eventi tramite i quali porteremo ad infoltire ulteriormente le fila del gruppo, proseguendo poi nel tentativo di rimediare ai danni combinati mentre eravamo preda di possessione e, nel contempo, capire cosa sia esattamente accaduto.
Il racconto, come da tradizione dei giochi di Dave Gilbert, mescola in maniera sapiente dramma e commedia, viaggiando su quel filo delicato fatto di colpi di scena a tradimento, gag ben piazzate e improvvise svolte lacrimevoli, che sanno colpirti lì dove fa più male e che caratterizzavano già la serie di Blackwell, con cui questo gioco non ha particolari legami ma condivide l'universo narrativo. La storia è strutturata attorno a una serie di "casi" da affrontare, tutti abbastanza circoscritti, seppur legati da un unico filo conduttore, ma a fare da collante è il modo in cui si evolve il rapporto fra i personaggi, in una certa misura anche sulla base delle decisioni che prendiamo nel corso del gioco. E il finale sa colpire nel segno, anche e soprattutto per come rielabora il comportamento tenuto dal giocatore e per il tipo di scelta che sa proporre nelle battute conclusive. Insomma, sul piano narrativo, Wadjet Eye non delude, come sempre.
Ma, sì diceva, a distinguere il gioco è soprattutto la sua struttura "gidierrosa". In buona sostanza, si ha a disposizione un party da cinque componenti e prima di ogni caso è possibile scegliere quali due accompagneranno il personaggio principale. In un certo senso, si tratta di una versione evoluta del concetto di Maniac Mansion, con la differenza che nel classico di Ron Gilbert selezionavi i personaggi all'inizio e te li portavi dietro per tutto il gioco. Qui, invece, puoi continuamente mescolarli, in base magari a cosa ti aspetti di incontrare o, più banalmente, a chi preferisci avere con te. E le cose cambiano in maniera sensibile.
Ogni scelta ha degli effetti sul gioco, sulle singole situazioni e sullo sviluppo degli eventi. I tratti secondo cui abbiamo definito il personaggio principale, tanto per cominciare, ci permetterà di accedere ad opzioni di dialogo diverse o a modi alternativi per affrontare enigmi (del resto, un poliziotto e un attore hanno conoscenze e opportunità ben differenti). Allo stesso modo, i compagni che scegliamo di portarci dietro in una missione dettano i possibili approcci alle situazioni, le risposte che ci daranno o non daranno determinati personaggi e così via, chiudendo e aprendo di fatto piccole porzioni di gioco. Infine, come dicevo sopra, c'è tutta una serie di decisioni che dobbiamo prendere nell'affrontare i vari problemi e che danno vita a sviluppi particolari nella parte conclusiva del gioco.
La variabilità di eventi e situazioni è limitata e relativamente capillare: c'è comunque un racconto abbastanza netto da seguire e non sono possibili divagazioni enormi. Ma il punto, come sempre, è che Unavowed fa funzionare a meraviglia quel che serve. Le scelte da compiere sono interessanti e la sensazione che l'approccio alle singole situazioni possa variare parecchio a seconda di che personaggi ci si porta dietro è piuttosto netta, anche perché molto spesso è abbastanza evidente cosa ci si stia perdendo non avendo deciso di far partecipare a una missione, per esempio, il poliziotto o il medium capace di comunicare coi fantasmi. Insomma, la trovata alla base del gioco funziona ed è gestita molto bene.
Per il resto, è bene sottolineare che si tratta di un'avventura grafica in pieno stile Wadjet Eye, quindi con relativamente pochi enigmi basati sulla manipolazione di oggetti, grande attenzione alla logica, scarso interesse per le situazioni esageratamente contorte e focus sul lavoro di investigazione tramite dialoghi e indizi sibillini sparsi in giro. Unavowed non è quindi un gioco per chi cerca puzzle capaci di farti rimanere bloccato per settimane ma è un'avventura punta e clicca molto bella, affascinante in ciò che racconta, ben congegnata nelle sue trovate di gioco e soddisfacente nella durata.
Ho ricevuto un codice Steam dallo sviluppatore e ho completato il gioco nel giro di circa sei ore complessive, fra la parte affrontata ai tempi dell’anteprima e il resto. Ho sbloccato appena quindici achievement su cinquantasei ma va detto che molti sono legati alle decisioni che si prendono e ad azioni facoltative: per centrarli tutti, è sicuramente necessario affrontare più volte l’avventura. Unavowed è disponibile solo tramite download su Mac e PC, acquistabile su GOG, su Steam e tramite il sito ufficiale di Wadjet Eye Games.