Wii Karaoke U non ha un gran talento e neanche s'impegna
Nel valutare Wii Karaoke U, parto da una convinzione: se hai intenzione di pubblicare un gioco di karaoke nel 2013, non puoi pensare di non confrontarti con i vari Singstar, Rock Band e Guitar Hero venuti prima di te. Non puoi, punto e basta. Altrimenti fai la fine di Konami e del suo Rock Revolution. Ora, probabilmente quella è una visione esageratamente catastrofica, anche perché Wii Karaoke U è una produzione dal taglio e dalle ambizioni ben diverse, che fra l'altro punta tutto su un modello economico teoricamente molto azzeccato e adatto al suo target, però la sostanza non cambia: si tratta di un gioco mediocre o poco più, che potrebbe comunque funzionare per il semplice fatto che fornisce il minimo indispensabile, seguendo un modello interessante, su una piattaforma dove la concorrenza non esiste. Ma è giusto accontentarsi? http://youtu.be/ojSUfK8K6zk
Le basi, in linea teorica, il gioco di Hudson Soft ce le avrebbe anche. L'applicazione si scarica in forma gratuita e permette immediatamente di giocare anche utilizzando il microfono del GamePad. La cosa ha dei limiti, perché vengono rilevati i suoni di tutta la stanza e quindi anche i rumori di fondo e le voci di chiunque sia presente, ma intanto l'opzione c'è. Ovviamente è possibile acquistare un microfono dedicato a Wii U, ma il supporto ai microfoni USB di varia natura funziona a dovere, tant'è che ho giocato senza problemi utilizzando quello di Rock Band per Xbox 360. Il problema è che se possiedi il microfono di Rock Band per Xbox 360 (o di Singstar per PlayStation 2 o... ci siamo capiti) sai anche come dovrebbe funzionare un gioco del genere e non puoi fare a meno di notare tutti i problemi di Wii Karaoke U. Ma ne parliamo dopo. Qua invece vale la pena di sottolineare come sia disponibile un gran numero di opzioni per personalizzare l'esibizione, andando a modificare (anche in corsa, tramite GamePad) separatamente i vari volumi, la velocità, gli effetti e via dicendo.
Insomma, l'hardware e il supporto allo stesso ci sono, così come una serie di opzioni approfondite e non banali. Ma come si gioca? Semplice, si accede a un corposo catalogo online targato Xing, pagando non le canzoni, ma un biglietto d'ingresso. E qui sta l'idea semplice, ma azzeccata, che sulla carta può far funzionare molto bene il progetto di Hudson Soft. Non ci si trova costretti ad acquistare un disco contenente trenta canzoni di cui cinque interessanti e in generale non si devono comprare i singoli pezzi o i pacchetti: si paga invece un biglietto valido per un'ora, ventiquattro ore o trenta giorni, grazie al quale è possibile accedere all'intero catalogo online, decisamente nutrito già al lancio e soprattutto vario, tanto sul piano temporale (classici e novità) quanto su quello dei generi (dal pop spinto al metallo pesante). Ed è un ottimo sistema, perché di fondo i giochi di karaoke, per la maggior parte della gente, servono soprattutto per divertirsi nelle serate in compagnia, e quindi cosa c'è di meglio che pagare per godere dell'intero catalogo nel solo periodo di tempo in cui ne abbiamo bisogno? Poi, certo, se uno vuole comprare le canzoni che ama e cantarle centinaia di volte, questo metodo lo impedisce, ma complessivamente si tratta di un sistema intelligente. Il problema è che i pregi di Wii Karaoke U finiscono più o meno qui.
Parliamo dei problemi. Tanto per cominciare, il catalogo, pur essendo come detto molto vasto, è composto esclusivamente da cover. Niente tracce originali, insomma, ma solo versioni ri-registrate, con cantanti che spesso c'entrano molto poco con l'originale. Senza contare che in molti casi manca completamente la parte cantata. Inoltre, anche a livello "scenografico" non c'è molto da rallegrarsi: osservare i Mii che ballano in maniera scemotta, sulle prime, strappa qualche risata e oltretutto è possibile personalizzare vestiti e ambienti in maniera abbastanza approfondita, ma ci si trova in fretta a rimpiangere le belle coreografie di Rock Band o i video originali in HD di Singstar. Insomma, l'impressione è di un'operazione condotta all'insegna del risparmio, senza invischiarsi troppo nella gestione dei diritti, e si respira un'atmosfera decisamente cheap. Però, intendiamoci, il punto è cantare, non guardare videoclip, quindi ci si può anche passare sopra. Il problema è che i difetti di Wii Karaoke U non finiscono qui.
Il sistema di gioco e di punteggi permette fondamentalmente due approcci: quello semplice, che valuta sulla base del tempismo con cui si canta, e quello avanzato, che replica le meccaniche dei vari giochi musicali che ho già citato e valuta quindi anche la qualità dell'interpretazione. Solo che il tutto è proposto in maniera abbastanza confusionaria. Tanto per cominciare, l'apparizione del testo a schermo e delle relative indicazioni su quando iniziare a cantare è tutt'altro che efficiente, con pochissimi avvisi in anticipo, cosa che rende il tutto abbastanza complicato per chiunque non conosca a memoria i pezzi. Il che è fastidioso anche se si vuole semplicemente cantare un po', senza ansie da punteggio. Ci voleva tanto a implementare la tradizionale pallina o qualcos'altro di simile? In secondo luogo, se si attiva la modalità avanzata, ecco che appare un apposito indicatore nella parte alta dello schermo. Già, mentre qualsiasi altro gioco di canto fa scorrere le parole all'interno dell'indicatore in questione, in modo da permettere di tenere tutto sott'occhio comodamente, Wii Karaoke U fa apparire il testo nella parte bassa dello schermo e il resto in quella alta. E quindi ci si trova a dover decidere se seguire una cosa o l'altra. O a spostare continuamente lo sguardo in alto e in basso. O a diventare strabici.
Il paradosso? L'indicatore nella parte alta, quello in cui non appare il testo, indica in maniera molto precisa il momento in cui si deve iniziare a cantare.
Insomma, si tratta di un sistema di gioco davvero pensato male e il punto è che è problematico non solo per chi cerca un'esperienza approfondita: anche semplicemente limitarsi a cantare in modalità base è fastidioso, senza gli avvisi sul tempismo. A tutto questo si aggiunge poi una gestione del multiplayer, di nuovo, all'insegna del minimo indispensabile, con la modalità a squadre che si limita a suggerire (neanche a imporre: a suggerire) dei temi per la scelta delle canzoni. Nulla di paragonabile alle semplici, ma azzeccatissime idee che Singstar ha sempre proposto col suo multiplayer di gruppo.
Dopodiché, inutile girarci attorno, è evidente che anche in queste condizioni, anche con un sistema degno a malapena di un pessimo locale per karaoke di periferia, Wii Karaoke U può funzionare per un pubblico poco esigente, grazie al catalogo di canzoni ampio e completamente accessibile per un prezzo d'ingresso sufficientemente basso. Oltretutto, con qualche modifica alla struttura, potrebbe venirne fuori un gioco molto più riuscito, seppur comunque penalizzato rispetto alla concorrenza – che però è assente su Wii U – e alle sue canzoni originali. Ma una sufficienza non glie la do.
Ho ricevuto da Nintendo un codice per una prova del gioco da ventiquattro ore. Il listino prezzi chiede 1,99 euro per un'ora, 4,99 euro per ventiquattro ore e 14,99 euro per trenta giorni. Ho trascorso una serata berciando nel microfono in dolce compagnia e rimanendo basito per quel che avevo davanti. Il giorno dopo avevo ancora a disposizione delle ore per rimetterci mano e provare un sacco di canzoni che non possiedo per nessun altro gioco musicale. Nonostante questo, non mi sono sentito minimamente stimolato a farlo e mi è anzi venuta voglia di tirar nuovamente fuori i vecchi Singstar e Rock Band. Vorrà pur dire qualcosa?