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Yoku’s Island Express si gioca tutto su una buona idea e vince bene

Ogni tanto, sulla scena indie, salta fuori un gioco che mi risveglia gli istinti da vecchio barbogio in maniera un po' diversa dal solito: non per la pixel art, non per la chiptune, non per la difficoltà estrema ma perché si focalizza quasi completamente su un'idea particolare, originale, che non si vede nei mille altri esponenti del genere di appartenenza. Proprio come accadeva di continuo negli anni Ottanta, quando si stava inventando da zero un intero settore e i limiti grafici, sonori, tecnologici ti spingevano a spremerti le cervella per ideare qualcosa che sapesse distinguersi. Ovviamente, se ho fatto tutto questo preambolo è perché ritengo che Yoku's Island Express faccia esattamente quanto ho appena descritto. In una visione di superficie, è tranquillamente inseribile nel filone dei metroidvania, ma il modo in cui reinterpreta l'azione spicciola, le meccaniche di base, lo rende davvero unico.

Protagonista del gioco è uno scarabeo che si ritrova su un'isola sconosciuta, abitata da creature bizzarre, a cui viene affidato il compito di sostituire il postino locale. E se già come spunto di partenza è abbastanza delirante, la vera chiave della faccenda sta nelle meccaniche di movimento. Yoku se ne va in giro portandosi dietro un'enorme (per lui) palla, che spinge e trascina tramite un pratico laccio che lo lega ad essa. Questo gli permette di rotolare lungo le discese, gli impedisce di percorrere salite troppo ripide e, soprattutto, gli offre una chance di interagire con la bizzarra composizione dello scenario. Gran parte dell'isola è infatti costruita come se fosse un enorme flipper, con respingenti, barrette, bonus da sbloccare e segreti da svelare sparando Yoku e pallina nei punti giusti. E questo dà vita a un mix delirante, che unisce un esplorazione, si diceva, da metroidvania a delle meccaniche da simulatore di flipper, con giusto una lieve spruzzata di platforming, qualche enigma da risolvere e rarissimi boss da abbattere (ovviamente sempre usando meccaniche da flipper).

La struttura da metroidvania non è esageratamente complessa ma sa dare soddisfazioni, con una mappa unica piuttosto grande, che si svela mano a mano secondo il classico senso di progressione del genere, aprendo le porte a questo o quell'angolo in base al recupero di abilità aggiuntive. E c'è parecchio da esplorare, considerando che ho completato l'avventura in oltre cinque ore ma senza superare nemmeno il 50% di completamento della mappa. Il modo in cui le varie zone si concatenano fra di loro, poi, è ben strutturato, con un buon mix di esplorazione, consequenzialità narrativa e aiuti per l'esplorazione (si può sbloccare mano a mano anche una sorta di fast travel che spara Yoku e palla fra secchi appesi per aria). L'unica vera critica che mi sento di fare in questo senso è alla leggibilità della mappa, ben curata ma con un livello di zoom non soddisfacente, che la rende non sempre chiarissima su uno schermo a cinquanta pollici, figuriamoci quando si gioca in modalità portatile.

Sul piano delle meccaniche, la trovata di legare praticamente tutta l'azione a controlli da flipper è davvero intrigante e ben sviluppata, con idee che sanno aggiungere varietà e sorprese fino alla fine, sfruttando respingenti e simili in maniere che magari non ci si aspetterebbe. Certo, non si può approcciare Yoku's Island Express aspettandosi un gioco di piattaforme classico e chi non si trova a suo agio con i flipper rischia di stufarsi in fretta ma, da turista del pinball, mi sento di dire che la difficoltà è sempre molto approcciabile e forse solo la ricerca del 100% potrebbe far incappare in passaggi davvero complessi per chi non mastica respingenti e palline. Insomma, ci si diverte parecchio, senza imprecare troppo.

Aiuta anche il taglio semplice, giocoso, cartoonesco, vivace, sempre allegro e accattivante, che caratterizza ogni aspetto del gioco. Visivamente, Yoku's Island Express è una piccola gioia, l'accompagnamento musicale mette sincera allegria, il lavoro sugli effetti sonori è a tratti esilarante e per gran parte del gioco si respira davvero un senso di pace. La stessa scelta di limitare i combattimenti a pochissime occasioni si inserisce in questo feeling leggiadro e rende l'esperienza di gioco davvero piacevole dall'inizio alla fine, pur senza rinunciare al giusto livello di sfida. Insomma, se lo chiedete a me, Yoku's Island Express è un gran bel gioco, originale, divertente e longevo quanto basta. Basta non odiare i flipper con tutte le proprie forze.

Ho ricevuto un codice per il download su Switch da Team17 e ho giocato a Yoku’s Island Express per lo più in modalità portatile, perché ero sempre in giro, attaccandolo alla TV solo per la quarantina di minuti finale. Secondo le statistiche del mio Switch, ho impiegato cinque ore abbondanti per giungere alla conclusione dell’avventura ma l’impietoso contatore interno al gioco mi dice che ho scoperto appena il 49% della mappa. Yoku’s Island Express è disponibile anche su PC, PlayStation 4 e Xbox One.