Ottobre 2014: Una valanga di giochi
Il 3 ottobre 2014 esce il nuovo Super Smash Bros. su 3DS. Per la prima volta nella serie, allo sviluppo ha messo mano anche Bandai Namco e il risultato è un gioco che piace e vende bene. Di seguito, l’opinione vintage di Alberto Torgano.
Quattro giorni dopo si cambia completamente vibe con Alien: Isolation, divagazione di Creative Assembly dal mondo di Total War per regalarci un survival horror del filone “nascondino” ambientato nell’universo di Alien. Piace tantissimo a tutti, a me fa un po’ incazzare perché vado a sbattere contro le valigie e devo evitare i getti di vapore, ma insomma, mi ci diverto un sacco pure io. Dieci anni dopo ne verrà annunciato un seguito.
Lo stesso giorno è segnato dall’uscita di Costume Quest 2, seguito delizioso del gioco delizioso che quattro anni prima aveva fatto da punto di partenza per la seconda vita di Double Fine Productions. Non aggiunge poi molto all’originale ma offre qualche altra bella ora di RPG un po’ alla giapponese e un po’ all’acqua di rose. Io ricordavo di aver giocato al primo e non ero sicuro di aver giocato a questo ma salta fuori che l’avevo addirittura recensito. E che ci dobbiamo fare, la memoria è quella che è.
Un giorno dopo esce Driveclub, gioco di guida dalla forte componente online che col senno di poi sarà l’ultimo lascito dei gloriosi Evolution Studios prima della chiusura da parte di Sony. Accolto con moderato entusiasmo dalla critica e capace di piazzare due milioni di copie (che comunque gli valgono un posto nella Top 30 dei giochi PS4), Driveclub evidentemente non soddisfa la gente nella sala dei bottoni. E che ci dobbiamo fare? A Fotone era in effetti piaciuto con moderazione.
Passano altri due giorni e su PC e Xbox One fa il suo esordio Project Spark, un tool per la creazione di videogiochi che nasce nel tentativo di inserirsi nel filone remunerativo dei contenuti creati dagli utenti. E come bonus, c’ha pure dentro il ritorno di Conker, con un sequel a episodi di cui uscirà purtroppo solo il primo capitolo. Infatti, pur accolto in maniera favorevole dalla critica e da chi ci mette mano, Project Spark sarà chiaramente un insuccesso e chiuderà i battenti dopo nemmeno due anni.
Il 14 ottobre, Shinji Mikami torna a calcare i terreni che l’hanno reso immortale con The Evil Within, survival horror bello brutale e sanguinario amato da grandi e piccini. Io ci sono affezionato anche perché durante il suo tour promozionale, un Mikami ormai libero dalle costrizioni passate finalmente ammette che Resident Evil copiava da Alone in the Dark, altro che “Non l’avevamo manco visto”. Tzè. Qua c’abbiamo un paio di articoli dell’epoca scritti da Biagio Etna.
Il giorno dopo tocca a Legend of Grimrock II, seguito dell’acclamato cult che due anni prima aveva rilanciato il dungeon crawling alla vecchia in pieno stile Dungeon Master e/o Eye of the Beholder. Il gioco è un altro successo di critica e pubblico che in qualche modo continuerà a vivere a lungo, se consideriamo il suo arrivo su Switch a gennaio 2024. Nel mentre, lo studio Almost Human non produrrà altro ma i suoi componenti lavoreranno all’RPG isometrico Druidstone: The Secret of the Menhir Forest.
Il 17 ottobre vede l’uscita di Borderlands: The Pre-Sequel, spin-off della serie di fanta-FPS postapocalittico-demenziali creata da Gearbox Software. Questo episodio nello specifico è in realtà curato da 2K Australia, ma insomma, non ci formalizziamo. Il vero Borderlands 3 arriverà nel 2019.
Il 24 ottobre 2014 vede l’uscita di Fantasia: Music Evolved, gioco musicale creato da Harmonix che si appoggia sulla tecnologia di Kinect per tirare fuori un’esperienza tutta bizzarra e affascinante, anello di congiunzione fra Child of Eden e Rock Band. Questo e Fru sono fondamentalmente i due motivi per cui qualche tempo fa ho recuperato Xbox One. Per il momento ho giocato solo a Fru assieme a mia figlia e non me ne sono assolutamente pentito.
Lo stesso giorno segna l’arrivo su Wii U di Bayonetta 2, un gioco che – date le vendite modeste del primo episodio – non sarebbe mai esistito se Nintendo non avesse deciso di investirci per, boh, questioni di prestigio, suppongo. Comunque è una bomba atomica e ne abbiamo parlato in lungo e in largo su Retroutcast. C’è però anche la recensione vintage di Andrea Babich. E qui c’abbiamo pure Stanlio Kubrick che parla della ripubblicazione su Switch. Esageriamo: Francesco Alinovi che chiacchiera del personaggio di Bayonetta.
Il mese si chiude sull’uscita di Sunset Overdrive, esclusiva Xbox One di una Insomniac Games in quella fase un po’ buia fra l’abbandono di Ratchet & Clank e la rinascita targata Spider-Man. Va detto che Sunset Overdrive, pur deludente sul piano delle vendite, è in realtà un gioco molto apprezzato, una sorta di cult cresciuto nel ricordo, forse un po’ penalizzato dal mezzo disastro della console che lo ospitava. O, insomma, di questo sembrava convinto Stefano Talarico.