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Space Age: A Cosmic Adventure e quel saluto agli Alien Mindbenders

Ci sono giochi che durano cento ore e sono anonimi come pochi, e altri che in una manciata di secondi si fanno amare ancora prima di capire di cosa si tratta. Space Age: A Cosmic Adventure fa parte di questa seconda, rara, categoria. L'incipit del gioco infatti emoziona subito, citando in una maniera deliziosa un noto film che parla di viaggi nel tempo e catapultandoci "nel futuro" del 1976, un futuro che per come è disegnato e raccontato ricorda tanto Zak McKracken e i suoi viaggi su Marte. La nostra epopea cosmica inizia appunto nello spazio, anzi, precisamente sul pianeta Kepler-16, dove, insieme ad altri astronauti, siamo in procinto di ritornare sulla terra dopo aver trovato dei minerali particolarmente interessanti. Ovviamente la pianificata partenza sarà resa molto difficoltosa da una serie di eventi che dovremo affrontare con modalità molto diverse.

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Space Age è infatti un gioco strano, mutaforma e per certi versi esageratamente eterogeneo. Se appunto inizialmente sembra di essere finiti in uno spin-off di qualche storica serie Lucas, ben preso ci si accorge che il gioco di Big Bucket passa dall'avventura punta e clicca all'action, transitando anche per una sorta di simil strategico. Purtroppo, dal lato puramente del gameplay, questa accozzaglia di tipologie di gioco non aiuta nel rendere l'esperienza fluida e continua. Pur avendo a che fare con una scrittura molto buona, a tratti eccellente (e sì, siamo proprio ai livelli di Zak), la parte più da avventura grafica è di una semplicità disarmante,  con una sfida molto elementare. Non è quasi mai necessario spremersi le meningi per arrivare alla soluzione. Se questa scelta è comprensibile, vista l'utenza a cui è indirizzato il gioco, gli utenti mobile iOS in primis, in modo da non rendere frustrante l'esperienza per chi non è molto avvezzo al genere, è difficile capire perché gli sviluppatori abbiano deciso di inserire molte parti "trial and error", nelle quali il giocatore è obbligato a muovere i personaggi (sì, anche più di uno contemporaneamente) in maniera molto precisa e a tempo, pena la morte istantanea. È quindi semplice capire che dopo dieci, quindici morti causate principalmente dal sistema di controllo non particolarmente adatto,l'esperienza generale viene minata non poco.

https://www.youtube.com/watch?v=UInnWBuryf8

Meglio riuscite sono le parti, chiamiamole "strategiche", in cui dobbiamo controllare più personaggi dell'equipaggio, in modo da agire in gruppo, senza dover per forza rispettare stringenti finestre temporali. In questo caso si usano due dita sullo schermo per indicare gli angoli opposti di un rettangolo virtuale, all'interno del quale verranno selezionati i membri dell'equipaggio che desideriamo controllare. In queste sezioni sono presenti anche momenti in cui dobbiamo combattere, proprio come se fossimo in un RTS, con i personaggi che attaccheranno i nemici che noi indicheremo.

I difetti sopra elencati, però, non devono far pensare che Space Age sia un gioco modesto o addirittura brutto. Certo, non è perfetto, ma è talmente ben confezionato e la scrittura e così ben pensata che la frustrazione che si può provare in certi punti viene comunque bilanciata dal livello di produzione decisamente sopra la media e da una sceneggiatura che in diversi punti strappa una bella risata.

I livelli appaiono mano a mano che si completano e offrono un grande rigiocabilità

Il gioco ha fra l'altro un sistema di autosalvataggio molto "mobile friendly", con salvataggi continui (anche in cloud) e una divisione in capitoli che aiuta anche psicologicamente a superare quei momenti un po' più ostici.

Insomma, Space Age è il perfetto gioco da ombrellone: bello da vedere, simpatico da leggere e con la possibilità di interrompere quando si vuole per farsi un tuffo, pur con qualche difetto che però non deve spaventare. Va però tenuto presente che il gioco è completamente in inglese e anche se non ci sono iperboli o slang strani, è necessario considerare la cosa, perché il testo del parlato dei personaggi (ovviamente non c'è un doppiaggio ma è tutto scritto) non si può stoppare e può capitare spesso di dover leggere abbastanza in fretta.

Ho giocato a Space Age acquistando il gioco su iTunes al prezzo di 3,99€ e l'ho completato in circa tre ore. Non è economico rispetto alla media, ma dalla sua ha un sistema di salvataggio cloud che permette di usare qualsiasi device iOS e avere il salvataggio sincronizzato. Ovvio che, vista la natura del gioco, è meglio goderselo su iPad. Space Age è al momento disponibile solo per dispositivi Apple.

Voto: 7,5
Old! #120 – Luglio 1995

Old! #120 – Luglio 1995

L'evocatore della domenica #10