GRIDD: Retroenhanced - Cyberspazio Molto Italiano
Avevo già avuto modo di parlare di GRIDD: Retroenhanced in un’anteprima di qualche mese fa, quando il gioco si presentava in una forma abbastanza completa. Devo dire che il prodotto che ho provato in versione finale non è poi molto diverso da quello già discusso in anteprima, con tutti i suoi pregi e difetti. Quindi non vi stupite se mi ritroverò a fare le stesse considerazioni e trarre le stesse conclusioni di quell’articolo. Certo, mi sarei aspettato di trovare qualcosa di nuovo o perlomeno di maggiormente rifinito, a distanza di due mesi, ma riesco a vedere ben poche differenze.
In ogni caso, prendete l’estetica anni ‘80, tutta neon e distorsioni VHS, di Far Cry: Blood Dragon, il gameplay di Star Fox, in particolare quello dei livelli pieni di ostacoli da schivare, magari un pizzico di Space Harrier, poi shakerate il tutto, estraete attentamente il 90% del carisma delle precedenti produzioni e servite tiepido. Questo, in sintesi, è GRIDD: Retroenhanced, opera di Antab Studio, “piccolo ma stupendo team di sviluppo indipendente” (come si autodefiniscono) con sede a Milano.
Il gioco può essere affrontato in due modalità principali: una arcade, con un susseguirsi di nemici e boss sempre uguale in tutte le partite, fornito di “storia” e relativa conclusione, e una altrettanto classica endless da sbloccare dopo aver completato la prima, in cui i nemici sono generati casualmente in ogni partita e bisogna cercare di sopravvivere il più possibile, racimolando il maggior numero di punti. Niente da sbloccare, niente da vedere oltre a questo: in termini di contenuti, devo dire che GRIDD: Retroenhances non è particolarmente ricco e concentra l’intera esperienza di gioco nella ricerca di un punteggio perfetto.
Ora, per quanto quel look retro-synth-wave-stocazzo sia ormai trito e ritrito, venduto al chilo dal più vicino salumiere, il modo in cui questo gioco lo propone non è niente male e una spanna sopra tante altre produzioni anche più blasonate. Peccato non si possa dire lo stesso della musica, senza infamia, senza lode e decisamente poco varia: lo stesso loop per ogni fase di gioco, eccezion fatta per alcuni boss. Decisamente troppo ripetitiva.
Dal punto di vista del gameplay, GRIDD: Retroenhanced è un’esperienza essenziale, squisitamente arcade, e che nell’essenza ricorda, come dicevo, un mix fra Star Fox e Space Harrier. Si comanda un’astronave dallo sparo singolo mentre segue una rotaia nel cyberspazio, all’assalto di firewall, worm e intelligenze artificiale da abbattere a colpi di laser. I ragazzi di Antab Studio ce la mettono tutta a cercare di rendere un po’ più varia un’esperienza di gioco che rischia di diventare rapidamente ripetitiva, e in fondo ci riescono, alternando nemici da affrontare in modalità molto diverse. Ci sono i power up che ci si aspetta e niente di più. Il problema principale, almeno se lo chiedete a me, riguarda la gestione della telecamera che, nel tentativo di enfatizzare la spettacolarità, si contorce spesso attorno alla sua posizione fissa, facendo perdere i punti di riferimento al giocatore e rendendo scomodo e frustrante schivare i colpi o mirare con precisione. Questo, unito all’assenza di un feedback visivo chiaro e preciso che segnali quando veniamo colpiti (siamo nel 2017, magari un colpetto di vibrazione al controller potreste anche darlo), contribuisce a ledere significativamente, almeno nel mio caso, il piacere di gioco complessivo, altrimenti piuttosto buono. Nel complesso, GRIDD: Retroenhanced fa quel che deve fare senza troppi problemi, ma non si impegna più di tanto in quanto a originalità, sia nello stile visivo che nel gameplay vero e proprio.
Nel valutare GRIDD: Retroenhanced ,dovrei considerare il fatto che si tratta di un titolo dalle poche pretese? Che lo studio di produzione è costituito da sole tre persone e che il gioco costa poco più di 10 euro al momento dell’uscita? Forse sì e, in questo caso, il gioco si piazzerebbe solidamente sopra la sufficienza, se Outcast non avesse una scala di valutazioni che non mi costringesse ogni santa volta a scervellarmi. Un solido e meritato “Vai a sapere” o un risicato “Frechete”? Credo dipenda molto dai gusti personali di chi gioca. Non trovo difficile pensare che potrebbe piacere davvero molto ai tanti amanti di questo genere di giochi basati su score attack, ma personalmente non mi ha entusiasmato più di tanto, senza davvero scontentarmi.
In fondo, preferisco l’onestà di un solido “Vai a sapere” alla paraculaggine di un risicato “Frechete”.
Ho giocato a GRIDD: Retroenhanced grazie a un codice Steam fornito dagli sviluppatori. È prevista in futuro anche l'uscita su Xbox One. Ho terminato la modalità arcade dopo un’ora e mezza circa di tentativi e poi ho provato per un’altra oretta la modalità endless, che avevo appena sbloccato. Ovviamente, essendo un gioco incentrato sullo score attack, a seconda delle vostre preferenze, potrebbe tranquillamente durare dieci volte tanto.