Dungeon of the Endless: quando due generi collidono e il mondo è un posto migliore
Ci sono cocktail e cocktail. Certi sono simili all'ambrosia; dipenderà anche dalla serata, certo, ma staresti a ordinarne "ancora un altro giro" fino all'alba. Altri, invece... no, niente. Altri sembrano catrame: sarà colpa delle dosi, degli ingredienti, della compagnia che hai attorno, ma lasciano in bocca il pessimo gusto dell'occasione mancata. Dungeon of the Endless, senza troppi giri di parole, è una dirompente miscela che trova posto nella prima categoria, senza problemi. I ragazzi di Amplitude Studios hanno sapientemente distillato elementi di roguelike e tower defense in una combinazione perfettamente bilanciata, una di quelle irresistibili, che ti spinge a un altro sor... un altro turno, ché la notte è giovane. Se la sono presa comoda, va detto, con una gestazione durata un paio di annetti, un lasso di tempo che può sembrare tanto o poco a seconda del punto di vista, ma che ha comunque permesso di creare un'esperienza solida, forte dei suggerimenti dei fan, raccolti attorno alla piattaforma Games2gether. Al pianeta Auriga Prime giravano, quel giorno. Capita di avere un certo orgoglio quando sei stato per secoli l'avamposto degli Endless, una delle più antiche e avanzate razze della galassia, specie quando quei primati senza pelo dei terrestri vogliono mandare sulla tua superficie una masnada di avanzi di galera. Dalla nostra parte sembrava un piano perfetto, dopotutto: spedire sul pianeta, potenzialmente abitabile, un gruppo di criminali con lo scopo di colonizzare il nuovo mondo, espiando le colpe passate con il duro lavoro per guadagnare nuovamente un posto nella società.
Solo che i sistemi difensivi di Auriga Prime non erano d'accordo, ancora funzionanti e letali come un tempo. Un po' di luce pesante e la nave prigione Success (hai visto l'ironia...) viene abbattuta senza troppi complimenti, costringendo a un atterraggio di fortuna il suo ostile equipaggio. Un po' ammaccati, gli ex galeotti decidono di afferrare l'occasione: dopotutto la libertà è dietro l'angolo, basterà semplicemente esplorare il luogo dell'impatto e trovare un modo per tornare a casa. Che ci vorrà mai?
Purtroppo "il luogo dell'impatto" non è un bordello alieno, bensì un intricato sistema di stanze che si snoda nel sottosuolo di Auriga Prime, brulicante di fauna ostile e tecnologia Endless. Prima di iniziare una partita è necessario scegliere un paio di personaggi tra i quattro inizialmente disponibili, ben differenziati per caratteristiche, personalità e armamenti. Stabilire una coppia affiatata è il primo passo verso la vittoria; personalmente amo affiancare al lento ma letale Gork Koroser la rapida cacciatrice di taglie Sara Numas, la preferita dai fan Nintendo in grado di anagrammare il suo nome. Perché l'esplorazione è solo metà del lavoro: nella locazione iniziale c'è sempre un cristallo di energia da mantenere intatto a ogni costo, pena l'immediato game over. Bisogna quindi avanzare con cautela, considerando che ogni porta aperta corrisponde a un turno, durante il quale potrebbero venire generate delle forze aliene, che si dirigeranno verso la preziosa gemma, possibilmente facendo a pezzi ogni resistenza che incontreranno sulla strada. Fortunatamente non è tutto un susseguirsi di calci nel deretano, dato che potremo costruire difese nelle varie stanze per arginare l'avanzata del nemico e migliorare i nostri guerrieri, il tutto grazie a tre "valute" che verranno incrementate automaticamente ad ogni porta spalancata.
La Tecnologia permette di assemblare strutture, dalle difese laser a serbatoi che incrementano il guadagno di risorse, mentre la Scienza serve a esaminare gli occasionali monoliti Endless per sbloccare nuovi oggetti da costruire. Il Cibo, infine, guarisce i personaggi e permette di farli salire di livello, rendendoli più forti e dotandoli di utilissime abilità speciali che sapranno fare la differenza nelle situazioni critiche. Serve inoltre per arruolare ben quattordici personaggi extra, da scovare nei labirinti prima ancora di comprare i loro servigi. Una volta assoldati, questi si uniranno immediatamente al gruppo, fornendo un notevole aiuto nel proseguimento della missione in corso.
La Polvere, invece, è un indicatore che determina in quante stanze potremo approntare le nostre difese, e si tratta di un valore che cresce con l'esplorazione: è quindi bene evitare di tappezzare ogni singola area con mine, robot e ordigni vari, perché si rischia di arrivare all'uscita del livello in corso in preda al nemico, attraversando le ultime stanze senza difese. Sì, perché c'è una piccola postilla che ho dimenticato di menzionare: una volta trovata l'uscita, uno dei personaggi dovrà caricarsi in spalla il cristallo e portarlo alla meta, senza poter fare altro. Sarà compito del compagno (o dei compagni, se ne abbiamo reclutati altri) e delle difese approntate garantire un passaggio sicuro al cristallo e al suo portatore, in tutto mentre gli alieni incalzeranno come non mai. Escono dalle fottute pareti, insomma.
Dungeon of the Endless è stata una piacevole sorpresa, in grado di unire a una robusta componente strategica degli eccezionali momenti di tensione e adrenalina, con gli alieni che si fanno sempre più forti e aggressivi turno dopo turno. In queste situazioni apprezzerete l'utilissima opzione di pausa strategica, per ponderare la prossima mossa senza iniziare a cliccare ovunque in preda al panico. Situazioni tipo "il mio personaggio sta per crepare, lo faccio ritirare sperando che le difese e il compagno reggano o lo curo con quel cibo che avevo messo da parte per avanzare di livello?" sono frequenti, complici il buon numero di incognite incontrate durante l'esplorazione come bonus, tesori e mercanti, pronti a vendere potenti armi a caro prezzo.
C'è sempre qualcosa da fare sulla strada verso la salvezza, come sperimentare nuove coppie e scovare una sinergia ideale, mettendo sul piatto della bilancia abilità e caratteristiche. Alcuni personaggi, tra l'altro, interagiranno con dialoghi durante la pausa tra un livello e l'altro, rivelando particolari del proprio passato e sbloccando bozze e disegni nell'apposita galleria.
Graficamente il gioco è un piccolo gioiello, con uno stile retro che strizza l'occhio al vecchio ma sempre adorabile Superbrothers: Sword & Sworcery EP, con i suoi sprite slanciati e stilizzati, arricchito, però, da un ottimo uso di luci e ombre, capaci di donare tensione e atmosfera supplementari ad una cosmesi già di per sé splendidamente caratterizzata. La curiosità, al momento, è tutta per la modalità multigiocatore, dato che, ad oggi, non ho potuto giocare online con nessuno, dato che mentre scrivo il gioco non è ancora uscito.
Ma, se il buon giorno si vede dal mattino, affrontare le letali rovine Endless assieme a un compagno di sventura potrebbe rivelarsi una pericolosissima droga legalizzata.
Ho giocato a Dungeon of the Endless grazie a un codice fornito dagli sviluppatori, morendo a ripetizione ma non mollando, imparando strategie ad ogni porta aperta e instaurando con i creatori del gioco un rapporto in bilico tra l'odio atavico e l'amore puro. Dopo una ventina di ore non sono ancora sazio e, anzi, ho ancora diversi personaggi da sbloccare e armi da provare sulla pellaccia di quei dannati alieni. Le richieste hardware sono piuttosto basse, e questo mi permette i raccomandare il gioco calorosamente a tutti i fan dei due generi interessati, senza la minima esitazione. Dai, su, incontriamoci online e spacchiamo tutto!