Old! #152 – Marzo 1986
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
A marzo del 1986, nel mondo dei videogiochi, succede una cosa sola. O, mettiamola così, succede una cosa sola che sono riuscito a scovare rovistando fra i meandri più sepolti dell'internet: viene fondata Ubisoft. Se poi si tratti di un avvenimento positivo o negativo lo lascio decidere alle varie fazioni che quotidianamente si scannano tra forum e commenti. Qui mi limito a dire che l'azienda francese nasce per mano di cinque fratelli della famiglia Guillemot, che decidono di mettere in piedi un distributore di videogiochi con sede nel paesino di Carentoir, in Bretagna. Yves Guillemot – sì, proprio lui, fin dall'inizio – stringe accordi con Electronic Arts, Sierra On-Line e MicroProse (hai detto niente) per distribuire i loro giochi in Francia e così inizia a formarsi un impero.
Nel giro di pochi anni, Ubisoft diventerà un publisher di livello internazionale, distribuendo i suoi prodotti in giro per l'Europa e gli USA, conquisterà la vetta del mercato d'oltralpe e inizierà a sviluppare prodotti internamente, crescendo sempre di più. Nel corso del decennio '00 si riveleranno poi fondamentali alcune acquisizioni che permetteranno a Ubisoft di mettere le mani su marchi come Myst e Prince of Persia e Ubisoft amplierà ulteriormente i suoi orizzonti, confermandosi come uno fra i pochi marchi capaci di sopravvivere ai vari terremoti generazionali (per dire, tre delle aziende citate prima riguardo agli accordi distributivi le perderemo per strada) e tenersi in vetta ai mercati videoludici grazie alle serie che tutti conosciamo.
A Ubisoft, che sostanzialmente è una multinazionale immensa a conduzione familiare (qualsiasi cosa voglia dire), dovremo tanta pattumiera, ci terrebbe qua a dire il nostro caro Pocoto, ma anche fior di giochi e marchi che segneranno in maniera indelebile, nel bene e nel male, il mondo dei videogiochi. Per un elenco completo c'è Wikipedia. Io invece vado a fare la valigia. Ciao e grazie!