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Stories Untold: Amstrad CPC 464, cassettine, anni '80, amore vero

Stories Untold: Amstrad CPC 464, cassettine, anni '80, amore vero

È innegabile che gli anni '80, nel bene e nel male, siano rimasti ben impressi nell'immaginario comune e mai come in questo ultimo periodo sembra che ci sia una voglia pazzesca di rivivere quelle atmosfere fatte di musiche con i sintetizzatori, cassette audio BASF e un sacco di ammennicoli analogici. Credo che gran merito di questo ritorno al periodo della mia pre-adolescenza sia anche dovuto alla serie di Netflix Strangers Things, a cui, per qualche aspetto estetico nei titoli di testa, si sono ispirati i ragazzi del team No Code, cui la sempre ottima Devolver Digital ha permesso di giungere ai grandi palcoscenici di Steam, GOG etc..

Parlare di Stories Untold è complicatissimo, dato che il solo fatto di spiegare certi meccanismi è uno spoiler bello grosso, e sinceramente è meglio affrontare questo gioco, anzi questa esperienza, nel modo più inconsapevole possibile. Quello che si può dire è che il gameplay propone diverse meccaniche, dall'avventura testuale vera e propria, a una serie di situazioni in cui dobbiamo scoprire degli indizi, per arrivare a situazioni più da avventura punta e clicca o in prima persona.

Ma attenzione: tutti questi aspetti sono molto lontani dagli standard con cui vengono utilizzati in videogiochi più classici. Qui, quello che garantisce il successo dell'esperienza è proprio il grande coinvolgimento che gli sviluppatori sono riusciti a creare mischiando gameplay diversi, tra un parser testuale e una serie di indizi da ricercare in un microfilm. Ovvio, è un gioco per persone che vogliono godersi un'esperienza un po' fuori dal tempo, e quindi il target mirato siamo forse proprio io e la gente che come me ha vissuto quegli anni lì. Certo, è un lavoro di fiction ludica decisamente ottimo e anche gli effetti sonori aiutano non poco a immedesimarsi ed entrare appieno nell'atmosfera misteriosa del gioco. 

Per apprezzare appieno le vicende che accadono in Stories Untold, è necessario però avere una conoscenza della lingue inglese decisamente buona. Il gioco, infatti, è completamente in inglese, e sì presenta i sottotitoli, ma in molte occasioni questi non ci verranno in soccorso (apposta), perché dovremo capire noi stessi certe frasi volutamente criptiche. Chiaro che, se si stenta con l'inglese, alcune parti non possono proprio essere affrontate. Consiglio anche di tenere vicini una penna e un foglio, perché in certi frangenti è necessario ricordarsi alcuni dati che ci vengono proposti e scrivere è il metodo più veloce per annotarsi gli indizi.

Piccolo punto di attenzione: verso la fine del gioco, credo per un bug, ho dovuto ripetere un paio di volte una parte. Ho visto che è capitato anche ad altri, ma è stato un problema di poco conto, che non ha inficiato in alcun modo il mio divertimento.

Stories Untold è un'esperienza, un esperimento, che vale sicuramente i soldi che costa. Nonostante la breve durata (poco più di due ore) e la quasi nulla rigiocabilità, i dieci euro necessari a entrare in questa storia mi sono sembrati adeguati, un po' come andare al cinema a vedere un film che merita. 

Ho giocato a Stories Untold acquistandolo su GOG a 9,99 euro a scatola chiusa, praticamente solo leggendo in giro commenti entusiastici e "avventura testuale" nella stessa frase. Ecco, non è (solo) un'avventura testuale, ma sui commenti entusiastici mi ci ritrovo. Ho finito il tutto in poco più di due ore, godendomi la storia in maniera veramente appassionata. Ricordo che per goderselo appieno è necessario sapere bene l'inglese e avere un foglietto con penna lì a portata di mano. 

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