The Vanishing of Ethan Carter - Gita turistica senza guida
Tra tutti i walking simulator usciti nel corso degli ultimi anni, The Vanishing of Ethan Carter è sicuramente quello che ne incarna al meglio la filosofia e gli intenti: punti di riferimento non pervenuti, trama fumosa, libertà d'approccio e comparto ludico ridotto al minimo per dare spazio a quello narrativo. Il videogioco diventa un cubo di Rubik, col quale incartarsi alla ricerca della perfezione o rilassarsi accontentandosi di ultimare un solo "lato". Dopo aver deliziato l'utenza PC con una primissima versione pubblicata nel 2014, gli sviluppatori hanno deciso di potenziare il proprio gioco tramite un cambio di motore grafico, utilizzando l'Unreal Engine 4.
Ed è proprio questa versione tirata a lucido ad approdare su PlayStation 4 l'anno successivo, e infine su Xbox One in queste prime settimane del 2018. The Astronauts, senza particolari clamori, chiude il cerchio mediatico della sua creatura con una poderosa patch per Xbox One X, capace di raggiungere picchi di fotorealismo riservati, fino ad ora, solo ai possessori di un buon PC da gioco. The Vanishing of Ethan Carter è ambientato alle pendici del Wisconsin, per la precisione nella vallata di Red Creek. L'ispettore Paul Prospero, che come assonanza fa molto "tenente Colombo", decide di investigare in zona dopo aver ricevuto una lettera dal giovane Ethan Carter.
Non abbiamo indizi specifici, né spunti particolari sui quali buttar giù qualche idea. L'incedere del gioco è improntato sul senso di scoperta, non solo delle pieghe narrative, ma anche riguardo le dinamiche del gameplay e dei (pochi) meccanismi che le caratterizzano. Prospero è dotato di poteri paranormali (in totale antitesi con l'ambientazione realistica) e le memorie di eventi trascorsi lo investono come scie di luce, permettendogli di ricostruire avvenimenti accaduti in passato. Ci troviamo, quindi, di fronte al classico gioco investigativo dai connotati soprannaturali, eppure The Vanishing of Ethan Carter, col suo ritmo compassato, le atmosfere crepuscolari e le suggestioni oniriche, spicca per personalità e fascino.
La ricerca della verità procede secondo il vostro incedere: nessuno vi corre dietro e nulla vi obbliga a restare più del dovuto. Investigare con solerzia e celerità, difatti, potrebbe portarvi ai titoli di coda anche in poco più di due ore. Tuttavia, sarebbe quasi un delitto (!) non soffermarsi su certi scorci o procedere speditamente, incuranti e insensibili di fronte a un simile, abbacinante scenario. La storia raccontata dai ragazzi di The Astronauts segue gli stilemi del thriller, eppure riesce a divincolarsi quasi sempre dai luoghi comuni tipici del genere, senza deragliare verso soluzioni narrative scontate e banali.
L'obiettivo finale è la visione d'insieme e per ottenerlo non sono necessari tutti i pezzi del puzzle. Questa struttura libera ci invoglia ad approfondire l'intera vicenda, attraverso lettere, reminiscenze e riflessioni dello stesso protagonista. La realizzazione di Red Creek Valley spicca per la già citate velleità tecniche del gioco: d'altronde, The Vanishing of Ethan Carter non ha certo problemi in ambito visivo. Grazie ad un'accorta tecnica di fotogrammetria (che a me pare il nome di un esame medico), offre un'estetica di grande impatto. Su Xbox One liscia non manca qualche tentennamento nel frame rate, ma per fortuna nulla di grave. Piuttosto, la bellezza patinata e formale degli ambienti, può restituire un senso algido da cartolina, perdendo, dal lato artistico, quel fulgore raggiunto dalla parte tecnica.
Interfaccia inesistente, semplicità degli enigmi portata all'eccesso, narrazione asincrona: The Vanishing of Ethan Carter è un perfetto e inappuntabile maestro, a patto che la materia offerta sia quella che cercate.
Ho scaricato The Vanishing of Ethan Carter su Xbox One grazie a un codice fornitomi dal distributore. Ho terminato la modalità storia in quattro ore, ma è possibile procedere molto più speditamente. La modalità libera è assai sfiziosa, soprattutto se siete amanti del photo mode e volete rilassarvi con un'ambientazione crepuscolare e suggestiva.