Colonel Campbell's Art Soup #77
Arte e videogiochi: oltre ad essere un tema sempre caldo, è anche un binomio indissolubile. In Colonel Campbell’s Art Soup proporremo immagini, video e illustrazioni a tema videoludico, tanto per rifarci gli occhi e, perché no, scoprire il bello nascosto dietro ai poligoni. Phil Fish non sta simpatico a tutti. Anzi, sarebbe meglio dire che Phil Fish sta simpatico a pochissimi. Però, ed è un però molto importante, soprattutto in questa rubrica, Phil Fish è un artista notevolissimo, di quelli che ci mette cinque anni a sviluppare e a perfezionare un gioco solo perché deve essere "perfetto".
Quel gioco è ovviamente FEZ, opera prima e presumibilmente unica del genio canadese, che ha cesellato e limato ogni dettaglio estetico praticamente da solo. Si tratta di un gioco che, a quasi tre anni dalla sua uscita, rimane un'opera di una bellezza abbacinante e senza tempo, che ad ogni screenshot lascia a bocca aperta, in tutta la sua cubettosa bellezza.
E insomma, alla fine Fish sarà anche un uomo discutibile, lunatico, fastidioso e petulante, ma alla fine è un artista videoludico come non se ne vedevano da tempo e, soprattutto, uno dei pochi ad aver realizzato un gioco che mi è genuinamente piaciuto completare (sempre che il 400/400 su Xbox 360 valga come completamento). Ci mancherà? Lui magari no, ma la sua arte indubbiamente sì.