Che i giochi "così-così" esistano è un dato di fatto, com'è vero che Mutant Mudds è un platform talmente vecchio, ma talmente TANTO vecchio, che già ai tempi degli indimenticabili 16-bit avrebbe fatto solamente un figurone e tre manciate di faville, non una in più. Oggi, invece, posto all'interno dell'eShop di Nintendo e impreziosito dagli artifizi della stereoscopia del 3DS, Mutant Mudds si recensisce come gioco da sette e tre manciate di "meno", non una in più. Se il voto non vuol dir niente, compratelo, oppure no: in entrambi i casi avrete ragione.
Il fattore che più d'ogni altro debilita il giudizio e prima ancora il divertimento (nel senso ontologico del termine) può essere rintracciato, come dire, nella sua brutale, atroce eppur composta difficoltà. Una difficoltà d'altri tempi, che rinuncia deliberatamente (sbagliando) a checkpoint, un vasto arsenale di armi e buon senso, pur d'inasprire (anche artificiosamente, se serve) il cammino del giocatore. Si capisce come il nuovo gioco di Renegade Kid non sia affatto quel capolavoro autoriale che era lecito attendersi a una prima sbirciata di trailer, immagini e Destructoid. Anzi, Mutant Mudds sarebbe una fregatura bella e buona, se solo non fosse per quei rari sprazzi di moderato piacere ludico che dispensa qui e là, e perché in fondo fa bene il proprio lavoro, coll'austero piglio della Fornero.
http://youtu.be/_JzsKa1weE0
L'estetica del titolo di Renegade Kid ha del particolare, in quanto perfetta sintesi dei platform a 16-bit di Sega con quelli a 8-bit di Nintendo, con una terza dimensione in più (la profondità) a dare un tono all'ambiente e un parco – eppur efficace - utilizzo del 3D. I livelli di Mutant Mudds sono strutturati su tre livelli di profondità, con la conseguenza che è possibile muoversi verso lo sfondo o verso lo schermo saltando su determinate piattaforme, in modo da attraversare ostacoli apparentemente invalicabili o per imboccare scorciatoie, quindi accedere a zone segrete. Non c'è tanto altro da dire riguardo al suo gameplay, insomma, se non che è volutamente "retro", da assomigliare al bollino "Old!" che sta su tutte le copie di Retrogamer. Solo che qui non regge, dopo un po' si stacca e cade giù per terra, giacché il titolo di Renegade Kid smette di divertire entro la prima oretta di gioco. O, peggio ancora, il divertimento percepito nei primi sessanta minuti di gioco si confonde con la speranza di non aver sprecato dieci euro, che al cambio fanno 1000 Wii Points.
Tra imprecazioni, stritolamenti di console, piattaforme che scompaiono improvvisamente, salti pixel-perfect e senza mai l'ausilio di un solo checkpoint o chissà quali strabilianti superpoteri (l'"eroe" salta, spara, ha un jetpack di serie B ed è piuttosto goffo, per non dire nerd), Mutant Mudds è frustrazione al 70%, con le restanti parti di pazienza, piattaforme, blob mutanti e infiniti retry. Eccezion fatta per i primi livelli, infatti, sarà pressoché impossibile concludere uno stage senza morire, quindi dover ripetere tutto dall'inizio, per oltre venti livelli di platform da pura concentrazione/abnegazione, nervi saldi e con tre scopi da raggiungere: conquistare l'emblema finale, collezionare i 100 diamanti disseminati in ogni livello e completare l'area segreta (generalmente ancor più difficile del livello stesso, consiste in un percorso ad ostacoli che fa largo uso di nemici e trappole, e può essere raggiunta solamente sfruttando uno dei potenziamenti acquistabili nel gioco). Se c'avete voglia di soffrire per un gioco così "così-così", mai troppo divertente ma sempre impegnativo, fatelo vostro immantinente.
Ho regolarmente acquistato Mutant Mudds sull'eShop di Nintendo, ma se potessi tornare indietro non lo rifarei. Credevo fosse innovazione, invece è un platform tosto, duro, secco e impietoso, come non se ne vedevano da tempo.