La grafica e il sonoro di Offspring Fling!, prima ancora della sua struttura, possono farlo apparire come un gioco tanto delizioso quanto innocuo. Nel confezionare il suo primo titolo commerciale, infatti, Kyle Pulver ha volontariamente e abilmente omaggiato il Super NES e il Game Boy Advance, allestendo un impianto audiovisivo che sembra fare della bassa fedeltà la sua bandiera, ma che cela in realtà dietro grossi pixel e colori sgargianti una cura per il dettaglio tutt'altro che comune nell'ambito della scena indipendente. La protagonista del gioco, nel suo fare il verso a Pikachu, mette in mostra una caratterizzazione adorabile e un repertorio di movenze che non sfigurerebbe neanche nel migliore dei giochi di piattaforme bidimensionali, mentre i temi musicali scritti da Alec Holowka riescono nel non facile compito di trovare residenza stabile nel cervello del giocatore entro pochissimi minuti dall'avvio del gioco. Parlando della grafica poche righe più in alto, però, ho accennato ai titoli piattaformici, ma Offspring Fling! è molto di più.
Bisogna saltellare tra un blocco e l'altro ed evitare ostacoli fissi e mobili, questo è vero, ma Offspring Fling! è prima di tutto un puzzle game, e anche uno dei migliori degli ultimi tempi. La protagonista dell'avventura deve infatti portare in salvo i suoi cuccioli trascinandoli sino all'uscita di ogni livello, e per farlo deve raccoglierli e caricarli sul suo capoccione, ma non è semplicemente balzando a destra e a manca che è possibile assicurare la continuità della specie. Per ogni cucciolo trasportato, tanto per cominciare, le capacità atletiche della madre modello diminuiscono drasticamente, il che impedisce di farsi strada solo a suon di corse e salti. E non è tutto: la conformazione dei livelli non consente nella maggior parte dei casi di seguire il percorso ideale con i cuccioli piazzati sulla testa, ed è proprio qui che entra in scena il colpo di genio avuto da Pulver. Quando non si possono trasportare i piccoli, in breve, bisogna lanciarli in giro per lo schermo: può sembrare una crudeltà, ma gli esserini sono resistentissimi e probabilmente provano anche un certo divertimento nello svolazzare lungo le ambientazioni, o almeno questa è l'impressione che si ricava dall'atmosfera scanzonata del gioco.
E c'è dell'altro: i livelli, perlomeno nelle fasi avanzate, sono solitamente pieni di pulsanti, barriere, respingenti e avversari di vario genere, e tutti questi elementi richiedono un corretto e ragionato utilizzo del lancio dei cucciolotti per poter essere attivati e/o superati. Si palesa, quindi, la struttura da puzzle game di Offspring Fling!: i salti sono la base sulla quale l'autore ha costruito piccoli e grandi enigmi da risolvere a suon di progenie scagliata in orizzontale o depositata sulla mattonella giusta, e il tutto funziona a meraviglia. Le nuove meccaniche che vengono introdotte e rese necessarie man mano che si procede nel gioco sono puntualmente presentate all'interno dei livelli stessi, così da poter essere imparate con la pratica invece che con una semplice schermata di spiegazioni, e il sistema di controllo, pur avvalendosi nella sua configurazione standard della tastiera, è sufficientemente reattivo e preciso da garantire un buon interfacciamento con le situazioni proposte da Pulver, via via più diaboliche e complesse. Il livello di difficoltà, però, non è mai particolarmente elevato, e anche questo contribuisce a far sembrare Offspring Fling!, come detto in apertura, un gioco innocuo. Ma le apparenze, si sa, ingannano.
http://youtu.be/K08WWwP_LGI
In Offspring Fling! non si gioca contro gli enigmi o contro la conformazione dei livelli, anche se inizialmente lo si può credere. Ci si misura, invece, con il cronometro: ogni livello ha infatti dei tempi di riferimento per il completamento, tra i quali figurano anche quelli ottenuti dagli sviluppatori. Il raggiungimento di tempi degni di nota governa l'accesso a nuovi livelli ed elementi di gioco e, cosa ancor più importante, funge da molla verso un costante miglioramento da inseguire a suon di ripetizioni dei livelli già completati. In quest'ultima procedura, poi, non si è mai soli, dato che il gioco si preoccupa di mettere in campo un “fantasma” che replica le azioni eseguite dal giocatore nel suo tentativo precedente. Un piccolo tocco di classe, questo, che rimarca per l'ennesima volta la grande cura riposta in un gioco i cui meriti vanno ben al di là di quelli che gli si potrebbero attribuire a una prima occhiata.