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Alita e la fantascienza giapponese moderna | Cover Story

Alita e la fantascienza giapponese moderna | Cover Story

Una ventina d'anni fa, un Guillermo Del Toro e un James Cameron reduci dalle riprese di Mimic e Titanic si ritrovarono per una delle loro periodiche nerdate fra amici e, fra i consigli che si passarono a vicenda, una videocassetta fu fatale: Guglielmone diede a Giannino una copia dell'anime di Battle Angel Alita, convinto che avrebbe apprezzatto. Apprezzò, eccome se apprezzò, e si mise in testa che ne avrebbe tirato fuori un film. Da lì ebbe inizio un'ossessione, che diede fra l'altro vita, in maniera più o meno indiretta, a Dark Angel, la serie TV con Jessica Alba prodotta da Cameron e almeno in parte dichiaratamente ispirata alla creatura di Yukito Kishiro. Ma il rapporto fra James e Alita, un po' come quello forse altrettanto lungo con Spider-Man, non era destinato a concretizzarsi con il regista canadese in cabina di regia. Questa volta, però, non se l'è fatto sfuggire completamente dalle mani: l'ha affidato all'altro amico Robertino Rodriguez, mettendogli in mano la quantità mostruosa di note, appunti, approfondimenti e studi che ha partorito in quasi vent'anni, ed è rimasto legato al progetto in veste di produttore, seguendolo a più livelli e finendo per partecipare attivamente al marketing. Cosa ne sarà venuto fuori, a parte un trailer francamente ordinario e un look per la protagonista che ha destato molte perplessità? Lo scopriremo fra qualche giorno.

Intanto, però, noi lanciamo la Cover Story, che parte dalla piccola Alita per divagare come nostro solito. Per tutto il mese di febbraio, fra articoli e podcast, magari anche qualche video, chiacchiereremo del manga di Yukito Kishiro, del film di Robert Rodriguez e del circoletto – invero non popolatissimo – di adattamenti e spin-off, ma sfrutteremo anche il gancio per spaziare in vari ambiti della fantascienza giapponese. Cercheremo di restare però legati allo spirito, alle tematiche e all'atmosfera che permeano Battle Angel Alita, senza divagare in territori troppo lontani. Si vedranno pochi robottoni, insomma.

Come al solito, successivamente a questo paio di paragrafi, trovate l’elenco dei contenuti previsti, o perlomeno di quelli che siamo ragionevolmente convinti di riuscire a tirare fuori: stiamo lavorando anche su altro ma, in assenza di certezze, preferisco non fare promesse, anche perché manco è scontato che si riesca a mantenere quelle che vedete qua sotto, di promesse. Inoltre, come da tradizione, sono inclusi anche eventuali contenuti che abbiamo pubblicato tempo fa ma erano tematicamente inseribili nella Cover Story.

Ah, ricordatevi che potrete raggiungere la Cover Story in qualsiasi momento, cliccando sul quadratone apposito che trovate nella colonna di destra (o in fondo a qualsiasi articolo se ci leggete da smartphone). Si comincia domani, ovviamente partendo dalle origini.

Buon divertimento!

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