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Vitoiuvara e la VR #7

Vitoiuvara e la VR #7

Questa è una rubrica sulla realtà virtuale. Su tutta la realtà virtuale, non solo quella videogiocosa. E non storcete il naso, giuro che proverò a ficcarvela in gola con la forza se non fate almeno lo sforzo di interessarvi almeno un pochino a questa ormai bistrattata tecnologia. Di tutta la VR, dicevo, perché è mia ferma convinzione che il suo più grosso potenziale non sia da ricercarsi in ambito ludico ma in tutta una serie di applicazioni che prima o poi cambieranno il nostro mondo, pure il vostro.

Nefertari: Journey to Eternity

Quando vi dico che il futuro della VR non sono i videogiochi, lo dico perché ho potuto provare e apprezzare applicazioni come questa. La tomba di Nefertari (o almeno qualche stanza di questa) è stata scannerizzata e riproposta digitalmente per permettere a chiunque, e non solo a quel simpaticone di Zahi Hawass, di visitarla. Il risultato è impressionante: c’è più Tomb Raider in queste singole stanze che in tutti gli ultimi dodici capitoli della serie. È assolutamente fantastico poter ammirare ogni singolo dettaglio così da vicino, come esserci dentro. L’applicazione è gratuita e, quando la provai, aveva qualche problemino con i controller di Oculus (era pensata per Vive) ma sono pronto a vendermi casa per roba del genere.

Nefertari: Journey to Eternity su Oculus.
Nefertari: Journey to Eternity su Steam.
Nefertari: Journey to Eternity su Vive.

Nature Treks VR

La vita vi ha battuto? La società moderna vi ha portato ad odiare ogni forma di vita su questo pianeta? Nessun problema, indossate un caschetto e infilatevi in una delle ambientazioni di Nature Trek VR. Di applicazioni simili se ne trovano parecchie nello store e tutte, di fatto, consistono nel darvi un piccolo spazio rilassante in cui godersi la natura. Si può anche giochicchiare con l’ambiente… ma sopratutto ci si rilassa. I risultati possono essere anche disastrosi ma Nature Treks VR è sicuramente ben realizzata e la qualità degli scenari è ben più che accettabile. Mi chiedo se avrà ancora senso vivere nel mondo reale quando hardware e risoluzioni permetteranno di avere ambienti fotorealistici.

Nature Trecks VR su Oculus.
Nature Trecks VR su Steam.
Nature Trecks VR su Vive.

Duck Season

Duck Season è Duck Hunt… ma non solo. Il protagonista è un bambino che, dal divano di casa sua, comincia a giocare con un clone VR di Duck Hunt. Io ho avuto diversi problemi con i sensori di Oculus, va detto, ma quando funziona, quella parte del gioco è assolutamente precisa e appagante. Stancante, aggiungo, perché si deve passare molto tempo a sessione con le braccia alzate e io, che sono un’ameba, ne ho sofferto. Tra un livello e l’altro succedono cose, spuntano alieni, spaventi come se piovessero e chi più ne ha più ne metta. Se ne parla un gran bene nell’ambiente (tra noi cinque, insomma) ma io proprio non sono riuscito ad innamorarmene. Probabilmente mi sfugge qualcosa.

Duck Season su Oculus.
Duck Season su Steam.

Shooty Fruity

In Shooty Fruity siete un commesso del supermercato e dovete passare prodotti davanti allo scan. Perché allora questo gioco non è nella rubrica dedicata ai giochi di lavorare? Perché l’autore deve averlo creato dopo aver ascoltato una canzone di Giusy Ferreri che, inevitabilmente, ti fa venire la voglia di portare un fucile a pompa in un supermercato. Mentre passi i prodotti, quindi, devi pure sparare a dei simpatici fruttini che ti girano intorno e che cercheranno ovviamente di ucciderti. Si può quindi sparare con due armi o usare una mano per impugnare lo scan ma è tutto comunque molto frenetico e sicuramente divertente. Vince chi si porta a casa il punteggio migliore, perfetto per qualche sessione rapida con amici.

Shooty Fruity su Oculus.
Shooty Fruity su PlayStation.
Shooty Fruity su Steam.
Shooty Fruity su Vive.

Sky VR: Curfew - Join The Race

In un futuro andato a puttane, come ogni futuro possibile, vi ritrovate dentro una macchina insieme a un burbero e cattivissimo avanzo di galera. In realtà non so se sia un avanzo di galera ma è messicano, incazzato e pieno di tatuaggi, io non mi fiderei. Lui è il pilota di quella che è evidentemente una macchina da corsa clandestina, con tanto di nos davanti ai nostri piedi. Una ragazza ci parla, ci chiede cose, ci spiega la strumentaz… e niente, non riesco a smettere di guardare nelle orecchie dell’amico al mio fianco. Ne sono al tempo stesso affascinato e impaurito, frega niente di quello che succede intorno. Che la corsa poi parte pure, succedono cose che non sto qui a raccontarvi, ma io non posso smettere di guardarlo. Tecnicamente discreto da fermo, si perde un pochino sulla strada e, nel complesso, l’ho trovata un’esperienza abbastanza insignificante.

Sky VR: Curfew - Join The Race su Oculus.

Trials Rising: il re delle due ruote è tornato?

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Racconti dall’ospizio #221: MadWorld - Wiiulenza e secchiate di plasma

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