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Dragon Ball Xenoverse 2: La prima esperienza Switch dei Sayan

Dragon Ball Xenoverse 2: La prima esperienza Switch dei Sayan

Le ultime ammiraglie Nintendo, vuoi per la scarsa potenza tecnica nei confronti delle avversarie, vuoi per le loro “particolarità”, non hanno goduto di molte conversioni di giochi di terze parti. Con Switch e il suo per ora buon successo commerciale le cose sembrano finalmente andare diversamente, e infatti alcuni dei giochi usciti sulle cugine più performanti cominciano ad arrivare. La conversione di Dragon Ball Xenoverse 2 giunge ovviamente in ritardo, essendo il gioco uscito originariamente prima del lancio della nuova ibrida Nintendo, ma sicuramente si tratta di un buon segnale per il futuro.

Ci sono anche dei filmati a cartone animato realizzati appositamente.

Riguardo la saga di Dragon Ball e le sue vicende, credo che non ci sia anima viva nel nostro sistema solare che abbia bisogno di avere delucidazioni su cosa tratta e come si svolge, quindi salteremo a piè pari il classico riassunto utile a contestualizzare la recensione, per andare subito al sodo. Com’è ovvio che sia, la scelta più logica per un titolo sull’odissea scritta da Akira Toriyama è un gioco di combattimento. Negli anni, i picchiaduro su Goku e compagni si sono susseguiti a raffica, toccando anche dei livelli qualitativi più che dignitosi. Spoiler: questo Dragon Ball Xenoverse 2 fa bene il suo dovere, quindi gli appassionati che si trovano a scoprire il gioco in queste mie righe possono tirare un sospiro di sollievo. Ciò non significa che si tratti di un capolavoro nel suo genere, ma indubbiamente parliamo di un gioco ben curato, anche se gran parte dei suoi meriti non sono da attribuire alla sua natura prettamente ludica; ma andiamo con ordine.

I personaggi sono molto curati, ma i fondali di Conton City risultano al contrario scarni.

Siccome le vicende dell’anime e del manga nel corso degli anni sono state rivisitate così tante volte che continuare a farlo aveva cominciato ormai ad assumere dei connotati parodistici, Dimps, responsabile del gioco, ha dovuto inventare una soluzione che potesse riproporre la solita sbobba ai fan, senza però sembrare proprio la stessa. Come spesso accade in questi casi, per risolvere la situazione basta inventarsi dei viaggi nel tempo et voillà: il gioco è fatto!

in Dragon Ball Xenoverse 2 non interpretiamo i soliti noti (anche se questo è possibile in alcune missioni alternative), ma un membro della “pattuglia Temporale”, un corpo speciale di vigilanti del futuro creato per evitare che qualche furfante cambi eventi accaduti precedentemente. Questo escamotage ha sia il vantaggio di permettere al giocatore di saltare da uno scontro all’altro senza soluzione di continuità, che quello di partecipare ad eventi impossibili nella saga originale. Infatti, l’esito di uno scontro può portare a due possibili avvenimenti: 

1) il combattimento finisce come prevedeva la sceneggiatura originale e quindi la storia prosegue come la conosciamo;

2) lo scontro ha un esito differente dal previsto e la linea temporale comincia ad incasinarsi. Questo, ovviamente, andrà a generare una serie di paradossi temporali, scontri mai visti nella serie regolare e cose di questo tipo, teoricamente in grado di far bagnare tantissimo i fan più accaniti.

Ecco una cosa che non avevamo mai visto: Vegeta e Nappa tramutati entrambi in scimmioni!

Il nostro personaggio non è predefinito, ma generato da noi con un editor ad inizio partita. I parametri con i quali possiamo rendere unico il nostro alter ego non sono delegati esclusivamente all’abbigliamento a ai suoi connotati, ma anche alla razza di appartenenza. Possiamo infatti scegliere se essere Terrestri, Sayan, Namecciani, Majin o della razza di Freezer, qui semplicemente definita “Clan di Freezer"… mah, Freezeriani o roba simile non era abbastanza appropriato?. Il gioco, inoltre, è strutturato come una sorta di GdR, anche se ammetto che si tratta di una definizione “forte” e non troppo appropriata.  Il nostro hub centrale è Conton City, zona franca dove possiamo girare liberamente comprando oggetti utili da equipaggiare nel gioco, ma anche inutili, come ad esempio capi d'abbigliamento. Troveremo inoltre, sparpagliati per l’area centrale, una serie di eventi alternativi e personaggi da sfidare per imparare nuove mosse. 

Con l'editor potrete avere un personaggio tutto vostro, con caratteristiche uniche.

Le mosse, a mio parere, costituiscono uno fra i punti più problematici di Dragon Ball Xenoverse 2. La quantità di quelle effettivamente disponibili nel gioco è davvero inqualificabile, ma l’impressione è più quella di una formalità del tipo: “Dobbiamo mettercele tutte”, piuttosto che un pregio per il gameplay. Quindi, come se si trattasse di un enciclopedia di Dragon Ball, in Dragon Ball Xenoverse 2 troviamo tutti i personaggi (quasi cento), tutte le mosse del nostro manga preferito e un sacco di cutscene iconiche, ma poca sostanza ludica. Le combo sono molto semplici da eseguire, e se vogliamo molto spettacolari, siccome riprendono pedissequamente quanto visto in televisione, ma tutto lascerebbe un po’ il tempo che trova, se sulla confezione non ci fosse scritto “Dragon Ball”. In un picchiaduro ben fatto, ogni mossa ha un suo scopo, una sua ragion essere; in Dragon Ball Xenoverse 2, ci si ritrova ad eseguire sempre le stesse quattro mosse, soprattutto perché di tecnico non c’è niente. Santo Dio; il tutorial dura ore e ti vomita addosso una serie di controlli raramente contorti con una frequenza impossibile da memorizzare: “Con questo tasto compare questo menù, con quello quest’altro. Però, se lo premi in questa situazione, succede quell’altra cosa”. Sarà che ci ho giocato da stanchissimo, per lo più la sera e dopo 10 ore di lavoro continuato, ma alla fine di ogni spiegone mi sentivo più rimbambito di quello che avevo picchiato un minuto prima sullo schermo.

Poi ci sono i controlli di movimento aggiunti in esclusiva sulla versione Switch e… beh, tralasciando che si tratta di una serie di comandi pensati per eseguire le mosse iconiche dei vari personaggi, devo dire che rispondono meglio di quanto si potesse sperare, ma anche in questo caso si tratta di una feature che lascia il tempo che trova. Le si usa più che altro per mostrarle agli amici. Se parliamo di ore gioco invece, Dragon Ball Xenoverse 2 è talmente strapieno di roba da impegnare potenzialmente per mesi, a patto che la ripetitività del gameplay non vi scoraggi prima. L’intelligenza artificiale non è particolarmente brillante, e anche in questo caso torniamo al punto precedente: si tratta per lo più di un gioco che vuole riprodurre situazioni care ai fan, più che proporre un esperienza profonda, ma se avete intenzione di giocarci con degli amici, sicuramente il divertimento non potrà che salire esponenzialmente.

Sul lato tecnico, il gioco se la cava bene. Tralasciando la risoluzione ovviamente inferiore alle controparti sulle piattaforme Sony e Microsoft, Dragon Ball Xenoverse 2 per Nintendo Switch mostra il fianco a qualche sporadico rallentamento, che in ogni caso non compromette minimamente l’esperienza di gioco, verificandosi esclusivamente al di fuori dei combattimenti. La grafica fa la sua porca figura: i personaggi sono tutti perfettamente rappresentati e ben animati e, pur soffrendo di un evidente scaling (soprattutto sulla TV, dove la risoluzione sale dai 720P dello schermo di Switch ai 900P), l’effetto generale non risente più di tanto.

Insomma, Dragon Ball Xenoverse 2 per Nintendo Switch è una buona conversione che, fatte le dovute proporzioni con l’hardware su cui gira, non sfigura e non fa rimpiangere le versioni originali per PlayStation 4 o XBox one. Naturalmente, se qualcuno fosse già in possesso di una delle sopraccitate versioni, non c’è alcun motivo per cui debba sentire la necessità di acquistare anche questa, a meno che non sia tanto invasato da volerlo portare con sé in treno, e magari ingaggiare delle sfide in pizzeria con gli amici passando loro l’altra metà del Joy-Con. Per chi invece possiede solo Switch, o magari non è ancora in possesso del gioco per l’eventuale altra console next gen che ha in casa, potrebbe trattarsi di un acquisto interessante per i motivi appena elencati. Questo a patto che siate degli irriducibili appassionati di Dragon Ball, poiché, se non siete tra questi e cercate semplicemente un picchiaduro ad incontri più o meno tecnico, è abbastanza inutile che aggiungiate Dragon Ball Xenoverse 2 alla vostra ludoteca, qualunque console abbiate a casa. 

Ho giocato a Dragon Ball Xenoverse 2 tramite un codice fornito da Bandai Namco Italia. Ci ho giocato principalmente con la console in modalità portatile, anche in casa, perché attualmente era la soluzione migliore, dato che la TV a mia disposizione in questo momento è lammmmerda. Come al solito, se acquistate il gioco su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.

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