Old! #235 – Dicembre 1977
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
A dicembre del 1977 si manifesta nel mondo dei videogiochi il Bally Astrocade, inizialmente noto come Bally Home Library Computer e venduto solo per corrispondenza: giungerà nei negozi (e nelle case di chi l’ha ordinato) solo nel 1978. La macchina nasce da un progetto di Midway per la creazione di un chip video utilizzabile tanto nei cabinati da sala giochi, quanto nei computer da casa, e che l’azienda americana finirà per adoperare in quasi tutti i suoi titoli arcade di quel periodo. Piuttosto potente rispetto alla concorrenza, ma anche parecchio complesso da sfruttare a dovere, l’Astrocade si presenta con dei metodi d’input particolari. Abbiamo infatti una sorta di oggetto a forma d’impugnatura di pistola, con grilletto e mini joystick, posizionabile anche in orizzontale per fare da manopolona, e un tastierino numerico piazzato direttamente sulla console. Le cronache dell’epoca sostengono che non sia niente male ma si rompa troppo facilmente.
Nonostante le sue potenzialità, che prevedono fra l’altro la possibilità di trasformarla in un computer vero e proprio, la macchina di Bally Manufacturing (Midway, all’epoca, è la sua divisione dedicata ai videogiochi) non sfonderà mai sul mercato. E infatti rimarrà in vendita solo per pochi anni, andando a fondo nel corso del famoso crash del 1983 con a referto non un gran numero di giochi pubblicati (tra i quali si segnalano comunque conversioni di Galaxian e Space Invaders).