Racconti dall’ospizio #95: Star Fox 2 è una sorta di ritorno al futuro
Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.
Con Star Fox 2 ci siamo persi di vista nel 1996, quando Nintendo ne tarpò le ali, per far sì che nulla offuscasse l'imminente esordio del Nintendo 64. Qualche anno più tardi, sulla rete hanno fatto capolino diverse versioni del gioco, riversate in formato ROM e interpretabili dagli emulatori. A detta di Dylan Cuthbert, anima dell'ormai defunta Argonaut Software, si tratta però di release incomplete e prive del controllo qualità, fase quest'ultima a dir poco cruciale nel ciclo di sviluppo. Al contrario, l'incarnazione presente nella memoria del Super Nintendo Mini è stata analizzata in toto dal Mario Club, team che da sempre si occupa del debug.
Star Fox 2 è un titolo davvero sperimentale, che prende le distanze dalla struttura arcade dell'illustre predecessore, abbracciando la modernità di un roguelike. Per certi versi è un gioco davvero avveniristico, forte di un concept intrigante, fresco e originale. L'imperativo è difendere Corneria dalle armate di Andross, respingendone gli assalti e riducendole a mal partito. Le forze oscure possono contare su missili teleguidati, giganteschi robot, spietati mercenari e fregate armate di un potentissimo laser, che fa tanto Morte Nera. L'azione si svolge in tempo reale, non c'è davvero un attimo di respiro: spesso si è costretti ad abbandonare una missione, per esempio un raid su una lontana stazione orbitante, solo per ripiegare il più velocemente possibile su Corneria e metterla in salvo.
Lo scrolling su binari - uno fra i cardini dell'illustre predecessore - lascia spazio a un volo libero a 360 gradi, una soluzione di design da cui Nintendo prenderà le distanze (ma non del tutto) con Star Fox 64. Inedita per l'epoca è la possibilità di trasformare il caccia stellare in una sorta di robot bipede, idea ripresa nel recente Star Fox Zero. Il buffo “camminottero” è l'assoluto protagonista delle missioni ambientate in superficie, dove si trova perfettamente a suo agio. Per passare da una configurazione all'altra, è sufficiente premere il tasto Select e attendere un paio di secondi.
A dispetto di tutti questi spunti, Star Fox 2 pecca di incisività e mordente. La struttura roguelike lo zavorra, rende le missioni perlopiù inconsistenti: alcune vengono archiviate nel giro di nemmeno un minuto, lasciando l'amaro in bocca. Persino gli assalti alle basi nemiche steccano, perché poggiano su un esile canovaccio. Uno spiraglio di luce si intravede affrontando i boss, ma il quadro purtroppo resta a tinte fosche. A prescindere da ciò che accade sullo schermo, Star Fox 2 manca di epicità, perché la sua è una poetica sterile, fatta di lupi solitari.
Il Super Nintendo ce la metta tutta, chiamando in causa il chip Super FX, ma gli sforzi sono vani: Star Fox 2 si regge un motore grafico fin troppo esile, incapace di garantire un solido frame rate. I rallentamenti sono costanti e continui, la fluidità dell'azione è praticamente una chimera. Il problema si poteva aggirare facilmente via software, overclockando il chip Super FX, istruzione ormai presente in molti emulatori. Come sottolineato nella recensione del Super Nintendo Mini, Nintendo ha invece optato per un'emulazione filologica, con tutti i pro e i contro del caso.
All’epoca la decisione di non pubblicare Star Fox 2 mi rammaricò molto, anche perché inattesa. Con il senno di poi, mi rendo conto di quanto Nintendo sia stata lungimirante. Quel vuoto è stato colmato in toto da Star Fox 64, capolavoro assoluto all'insegna della concretezza, meno sperimentale e più affine all'illustre capostipite. Mentre analizzo questo strano cortocircuito temporale, sono colto da sentimenti contrastanti: per certi versi sono convinto che nel 1996 avremmo cercato di farci piacere Star Fox 2 in ogni modo, tanta era la voglia di giocarci. Oggi no, è il caso di essere sinceri, anche se la verità fa male. Star Fox 2 doveva forse restare un'incompiuta, una favola amara dai mille retroscena, una leggenda dai contorni sfumati e sfocati.
Questo articolo fa parte della Cover Story "Aspettando il Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System", che trovate riepilogata a questo indirizzo.