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Control: Cosa avrà voluto dire mai?

Control: Cosa avrà voluto dire mai?

Qualunque cosa sia successa su schermo, e io sicuro non l’ho capita, Control riesce comunque a essere intrigante, visivamente affascinate e dunque persino interessante. Non aiuta di certo la mia idiosincrasia per la narrazione imboscata nei testi di gioco (di cui Control è un filino più che abboffato) ma di certo non basteranno mesi di genuine disquisizioni da forum per venirne a capo con facilità. Almeno credo, io non c’ho mica capito niente.

Ma non importa, onestamente, perché mi sono divertito da pazzi durante le sue venti ore di gioco e non mi era successo con Alan Wake, figuriamoci con il soporifero Quantum Break. Il delicato connubio di armi e poteri è declinato a meraviglia, con le prime che non prendono mai il sopravvento sugli altri e viceversa. Tutto quello che è presente nel gioco deve essere utilizzato al meglio e al momento opportuno. Senza imbeccate, senza il momento puzzle che ti costringe a ravanare nell’inventario delle possibilità, il giocatore è naturalmente spinto a fare la scarpetta, a godersi ogni secondo di sfida che gli si para di fronte.

È un gioco di incastri, Control. L’unica ambientazione è un fiore che dischiude lentamente i suoi petali e si rende accessibile al giocatore solo un pezzo per volta. Al momento giusto, senza fretta e senza farlo litigare troppo con l’intricata mappa. L’obiettivo successivo è sempre dove dovrebbe essere: né troppo visibile, né troppo nascosto. Non resta che sparare, dunque, combattere, con il respawn dei nemici che non ti importuna mai ma che piuttosto ti sfida a fare meglio.

Ma Control è anche la sua messa in scena. Se la trama rimane criptica e intricata, quello che si muove su schermo è molto più che paura e delirio. Crescendo col passare delle ore, musica e immagini si fanno protagoniste, quasi prendono il sopravvento e trascinano furiosamente il giocatore verso il finale. Si avverte la regia, la si può toccare col pad, si percepisce il meticoloso piano dietro la macchina da presa e, cavolo, mi è piaciuto.

Non c’ho capito niente, di Control, donna incontra coso, direttore, fratello, psicoproblemi, oggetti pazzi, ma non mi è mica dispiaciuto.

Ho giocato a Control su PC, senza RTX, dopo averlo acquistato al day one. Ho completato l’avventura principale in circa venti ore di gioco, con alcune quest secondarie ancora da completare e ignorando gran parte dei testi. Control è disponibile su PC, su PlayStation 4 e su Xbox One. Come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon o su Epic Games Store passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui, se vi sentite in vena da Epic Games Store andate qui.

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