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Sono troppo vecchio per Ground Runner: Trials

Sono troppo vecchio per Ground Runner: Trials

È deludente scoprire di non avere il fisico per poter realizzare i propri sogni di bambino. C’è stato un tempo in cui mi immaginavo, capelli al vento, di dominare il mondo a bordo della mia automobile volante e invece, trent’anni dopo, me ne sto tutto sudato su una sedia dopo trenta minuti di tutorial.

Ground Runner: Trials ti mette al comando di una motoretta spaziale e, senza troppo impegno, si inventa qualche stupida missione per fartela usare. Il mondo di gioco è desertico, piatto, tecnicamente insulso, ma è un’emozione anche solo spingere sulla leva dell’acceleratore e uscire dal lungo tunnel iniziale. Il controllo della moto avviene solo tramite quella leva, mano destra, ed è incredibilmente preciso e affidabile. Bastano due minuti due per riuscire a padroneggiare il mezzo e per compiere con precisione sterzate, frenate e giri di 360°.

Ecco, troppi giri a 360°, ho bisogno di un’altra pausa.

La mano sinistra serve invece a sparare ad orribili nemici su schermo, orribili nel senso che sono proprio brutti da vedere e realizzati con pigrizia, o alle risorse minerarie che servono, una volta completato un livello, per acquistare upgrade della propria moto. Nonostante il mondo di gioco non faccia nulla per farsi apprezzare, sparare in giro mentre con l’altra mano ci si destreggia tra salti e turbo è comunque soddisfacente e appagante.

Poi un nemico mi attacca alle spalle, mi giro di scatto e comincio a sudare freddo. Per oggi basta, qualcuno chiami un’ambulanza.

Nonostante la mia configurazione sia sopra la media, Ground Runner: Trials ha mostrato qualche problemino evidente di ottimizzazione ed è possibile che il mio stomaco abbia risentito anche di certi scatti improvvisi e fastidiosi. Fingendo che il motion sickness non mi abbia devastato, però, il gioco delude sopratutto nella messa in scena. Gli manca una grossa avventura alla radice, qualche nemico sbalorditivo che avrebbe potuto mettere insieme i pezzi per sfruttare un sistema di controllo davvero ben realizzato e funzionale. L’impressione è di trovarsi di fronte a un grosso tutorial piuttosto che ad un gioco vero e proprio. A qualcuno potrebbe bastare, immagino, ma non si può vivere di solo potenziale.

Nonostante il gioco sia interessante e trabocchi di potenziale, insomma, non mi sento di consigliarlo a nessuno. I problemi di motion sickness potrebbero spaventare molti, in un gioco che non fa niente per evitarli, e sono troppo pochi i momenti da ricordare. C’è del buono, però, e spero di rivedere quei controlli in un gioco con più voglia di sbalordire.

Ma ora, scusatemi, devo sdraiarmi a terra. È stato bello. Più o meno.

Ho giocato a Ground Runner: Trials su PC (1080Ti + Ryzen 7 1800x) e con Oculus Rift grazie a un codice gentilmente offerto dallo sviluppatore. Il gioco è compatibile anche con HTC Vive.

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