Agosto 2010: Il mese dei seguiti che fanno come vogliono | Old!
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Il 4 agosto 2010, Konami lancia una bizzarra reinterpretazione multiplayer di uno fra i suoi franchise storici, che per altro, un paio di mesi dopo, godrà di un nuovo rilancio sotto forma di action adventure tridimensionale. Castlevania: Harmony of Despair pesca vari personaggi dalla storia della serie e li getta in un'arena multigiocatore cooperativa e competitiva, strutturata come una sorta di boss rush potenziato da un pizzico di esplorazione. Pubblicato su Xbox 360 e, un anno dopo, su PlayStation 3, il gioco non viene esattamente accolto con entusiasmo.
Una settimana dopo, si manifesta su PlayStation 3, con una versione Xbox 360 di lì a breve, Scott Pilgrim vs. the World: The Game, picchiaduro a scorrimento dall'impostazione estetica assolutamente retro che si ispira all'omonima miniserie a fumetti e, ovviamente, prova a cavalcare l'onda della trasposizione cinematografica, in uscita in quegli stessi giorni. Il gioco viene accolto con entusiasmo, diventerà un piccolo cult e verrà ricordato anche per la bellissima colonna sonora degli Anamanaguchi.
Passa un'altra settimana e arriva Lara Croft and the Guardian of Light, bella reinterpretazione old school del mito di Tomb Raider che punta tutto su un sapido mix di azione e avventura con visuale isometrica, giocandosi anche con forza la carta del multiplayer cooperativo. Accolto con entusiasmo, il gioco godrà di un seguito diretto quattro anni dopo.
Due giorni dopo tocca a Kane & Lynch 2: Dog Days, bizzarro seguito del gioco con cui IO Interactive aveva provato a staccarsi un po' dal legame simbiotico con Hitman. Come nel primo episodio, l'azione ruota attorno al rapporto da buddy cop movie fra i due protagonisti e alla possibilità di utilizzarli entrambi in cooperativa, ma gli sviluppatori si lanciano molto più verso il bizzarro e giocano con la prospettiva, omaggiano il cinema di Michael Mann, tirano fuori una roba lurida, storta, ma molto interessante. La critica lo demolisce, la serie si conclude qui, a me piace.
Una settimana dopo è il turno di Mafia II, seguito del popolare open world "criminoso" uscito otto anni prima che ne porta avanti il mondo narrativo pur non proponendosi come sequel diretto, ma trovando un modo molto affascinante di legarsi direttamente ai suoi eventi. Molto apprezzato per la componente narrativa, il gioco viene criticato per la strutturazione troppo lineare del suo open world. Sei anni dopo uscirà il terzo episodio.
Infine, il 31 agosto 2010 segna l'uscita di BioShock 2: Minerva's Den, uno fra i punti più alti nell'intera serie creata dalla Irrational Games di Ken Levine. A svilupparlo è però lo studio 2K Marin, che già si era occupato del controverso BioShock 2, e in particolare un piccolo team diretto da quello Steve Gaynor che andrà poi a fondare The Fullbright Company e consolidare una nuova corrente di avventure narrative con Gone Home. E non a caso, il punto forte di Minerva's Den sta nel suo applicare le meccaniche di BioShock 2 (che, se lo chiedete a me, ha il migliore gameplay della serie) a una struttura narrativa potentissima, ampiamente superiore a quella del gioco principale. Ne viene fuori uno fra i migliori DLC di sempre.